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Amauri, l’ ex che non dimentica Napoli

L’ ex “Napoletano” dice la sua prima del big match Napoli-Juventus

Amauri intervenuto ai microfoni di tuttnapoli, risponde su molti argomenti, dalla sua, anche se breve esperienza al Napoli alla Juventus, il primo gol in Serie A, le difficoltà in bianconero, il retroscena su Cavani, la previsione sul nuovo Neymar.

In Italia Amauri oltre alla casacca azzurra ha indossato anche le maglie di Piacenza, Empoli, Messina, Chievo, Palermo, Juventus, Parma Fiorentina e Torino.

 

Cosa le ha dato il calcio? “Tutto quello che ho: una bella famiglia, i miei figli, la possibilità di non fargli mancar nulla. Sono felice di aver realizzato il mio sogno”. 

Tutto è cominciato dal Napoli. Ricorda? “Come potrei dimenticarlo? È stata la mia prima vera esperienza. Ero un ragazzino, giocavo al fianco di campioni (il connazionale Edmundo era il suo idolo, ndr) ed ebbi la fortuna di segnare il mio primo gol in Serie A contro il Verona. È un ricordo indelebile della mia carriera. Ringrazierò sempre la società di allora per l’opportunità avuta”.

La nuova società, con De Laurentiis presidente, ha mai pensato a lei? “Se ne parlò qualche volta, ma non c’è mai stato nulla di concreto. Leggevo il mio nome sui giornali e nulla più”. 

Si riferisce al periodo della sua esperienza al Palermo? “In realtà prima e ricordo di qualche voce anche dopo ma, ripeto, non ci fu mai nulla di ufficiale. Anche perché dopo Palermo arrivò la Juventus”.

Che esperienza è stata? “Ho vissuto momento belli e altri brutti. Arrivai in un ottimo periodo, poi dal 2009 al 2011 qualcosa cambiò: la società non c’era più, noi giocatori eravamo spaesati, collezionammo due settimi posti in campionato”.

Poi? “Tornarono gli Agnelli e decisero che Amauri non rientrava più nei loro piani”. 

Segue la Serie A? “Assolutamente sì. Sono legato a questo campionato dove ho lasciato amici che ora sono allenatori o ancora calciatori”. 

Cosa le pare? “Un bel campionato, nonostante la distanza tra primo e secondo posto. La Juve si è attrezzata acquistando il miglior giocatore al mondo, ma il Napoli sta rispondendo bene”. 

Le piace il suo ‘collega’ Milik? “Sì, ma sono dispiaciuto per gli infortuni che lo hanno penalizzato. Da quando è al top sta dimostrando tutto il suo valore”.

Lo sa che i tifosi del Napoli, nei suoi confronti, sono molto critici? “Ho letto del fatto che non sia ancora riuscito a segnare contro una big, ma nel calcio siamo tutti allenatori e ognuno dice ciò che vuole. Per fortuna parla anche Milik: lo fa ogni domenica a suon di goal”. 

Lo sa (parte seconda) che i tifosi, fino all’estate scorsa, sognavano il ritorno di Cavani? “E lei lo sa che Cavani è arrivato a Palermo grazie ad una mia indicazione?”.

Interessante… “Lo conobbi al Chievo, si allenò un giorno con noi per un provino ma fu scartato. Quando ero a Palermo il direttore Foschi era indeciso se acquistare lui o un altro calciatore (Matusiak, ndr), io gli consigliai di puntare su Cavani. Ero certo avrebbe segnato tantissimi goal”.

Il resto è storia. “Non ancora. Foschi mi disse: è troppo giovane. Io gli risposi: è troppo forte. Alla fine arrivarono entrambi. Quando andai alla Juve giravano tanti nomi per il mio sostituto, ma spiegai a tutti che il mio erede era già a Palermo. Felice di aver avuto ragione”. 

Oltre al brasiliano Allan, qual è il suo giocatore preferito? “Mi piace molto Insigne, un calciatore di classe e qualità, ma anche Koulibaly è fortissimo”.

E Ancelotti? “È talmente bravo che non c’è neppure bisogno di parlarne. In generale apprezzo tutta la squadra, per com’è costruita. Il Napoli è tornato ad essere quello di un tempo, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo”. 

Si può vincere l’Europa League? “Il Napoli può arrivare fino in fondo, anche se ci sono tante concorrenti forti”. 

La Juventus supererà gli ottavi di Champions? “Sarà dura. L’Atletico Madrid ha dimostrato di essere una squadra tosta, ma la Juve giocherà in casa e ha i giocatori giusti per ribaltarla. Tutta l’Italia dovrà tifare per la Juve”.

I tifosi del Napoli non saranno troppo d’accordo… “Lo so bene (ride, ndr) ma la Juve è una squadra italiana, come la Roma, e la Champions deve tornare in Italia”. 

Finale amarcord: il giocatore più forte con cui ha giocato? “Ho avuto la fortuna di condividere la mia carriera con tanti campioni: Miccoli, Crespo, Cassano, Trezeguet…”. 

Alt: Un nome. “Dovendo sceglierne uno… la leggenda Alex Del Piero”. 

Tra dieci anni chi sarà il nuovo Neymar? “Vinicius del Real Madrid è destinato a diventare fortissimo”.

E Paquetà del Milan? “Mi ha sorpreso, sta facendo benissimo. Può ripercorrere le orme di Kakà”. 

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