Il DNA che non tradisce e l’orgoglio ferito
Il DNA che non tradisce e l’orgoglio ferito
La partita di ieri dimostra che senza mordente e senza stimoli tutto si potrebbe complicare, anche quando di fronte hai una Spal evidentemente piĆ¹ motivata e arcigna.
A suonare la carica il DNA brasiliano di Allan, le prodezze di Meret ma soprattutto la “cazzimma” del defenestrato Rui.
Altri 3 punti si aggiungono al bottino partenopeo che raggiunge quota 76.
Dunque secondo posto consolidato da tempo, ma c’ĆØ ancora chi parla di fallimento.
Sono gli stessi che esaltano i risultati raggiunti da Sarri in Premier League con una rosa e un fatturato decisamente diversi da quelli del club azzurro.
Ieri a deludere le aspettative ancora lui, il povero Verdi che non ha dato assolutamente nulla a questa stagione.
Proprio quel Verdi indicato da Sarri lo scorso campionato come il pezzo mancante, il grande rimpianto per coronare il sogno scudetto.
Grandissima stima verso Sarri che ha esaltato una rosa virtuosa lasciata in ereditĆ dal buon Benitez (insieme agli ultimi trofei vinti), ma non dimentichiamo che Sarri ĆØ lo stesso che ci ha portato Valdifiori e sacrificato Zapata.
Quindi direi che quando in estate tutti ci davano sesti o settimi (ricordate le griglie?) il mister Ancelotti giĆ lavorava per portarci per il quarto anno di fila fra le grandi d’Europa.