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BT Sport si affida a Big Data – Ecco chi vincerà la Champions League

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Oggi si terranno i sorteggi dei gironi e mentre sale l’adrenalina in attesa di conoscere i risultati. BT Sport ha deciso di assegnare agli esperti di dati di Google Cloud, Opta e Squawka, un compito diabolicamente difficile: prevedere esattamente come finirà la prossima edizione della massima competizione europea.

 

Calciomercato.com ha ripreso la notizia di quest’incredibile anticipazione.

I pronostici sono estremamente precisi anche nel numero di reti segnate. “Il risultato, secondo questi dati, è che il Real Madrid tornerà a trionfare sollevando la coppa nella finale di Istanbul dopo aver battuto il Bayern Monaco che, a sua volta, in semifinale elimina la Juventus. Sorpresa, invece, per le altre italiane: agli ottavi si ferma il cammino di Inter Atalanta, mentre non c’è traccia del Napoli che scivola subito in Europa League dove si ferma agli ottavi. Il vincitore della seconda competizione europea, invece, sarà il Tottenham“.

BT Sport è un gruppo di canali sportivi a pagamento forniti da BT Consumer (British Telecom) che detiene i diritti TV esclusivi in ​​diretta del Regno Unito e della Repubblica d’Irlanda su 52 partite della Premier League per stagione, UEFA Champions League, UEFA Europa League, UFC, National League, Ligue 1. Ma anche Bundesliga, FA Community Shield , il FA Trophy e la European Rugby Challenge Cup , la Premiership Rugby Cup , la MotoGP , laFIH Hockey World League e la WWE.

 

 

Ma i Big Data potrebbero davvero pronosticare il risultato di tante partite di calcio?

Sicuramente l’accumulo di dati statistici oggi è di vitale importanza anche per lo sport. Dovremmo abbandonare un attimo l’idea romantica che abbiamo del calcio e riflettere su quali informazioni realmente occorrono per preparare una squadra, una partita, un campionato. Oggi i trasferimenti dei calciatori avvengono non solo sulla scorta di valutazioni economiche, spesso arbitrarie, ma soprattutto sulla lettura delle statistiche del singolo giocatore analizzato nell’insieme delle sue prestazioni. E sono tante le società nate negli ultimi anni che si occupano della raccolta ed analisi di questi dati a cui si rivolgono club di calcio e non solo.

Un’attenta analisi di Roberto Pizzato per Le Macchine Volanti, si conclude così: “Se i dati sono davvero big e abbiamo un’infrastruttura che ci permette di interpretarli, i risultati sono evidenti. Il romanticismo del mondo del pallone, se mai c’è stato, ha iniziato a sbiadire qualche decennio fa. I dati non cancellano lo storytelling del pallone, lo cambiano, arricchendolo di dettagli che a volte non riusciamo a vedere. In fondo, una data story è pur sempre una storia. Che piaccia o meno, oggi i numeri sono il tessuto del nostro modo di comprendere il calcio e di gestire le enormi possibilità di business che ne derivano. Questa è la vera rivoluzione: i big data hanno migliorato le tecniche di allenamento e le strategie delle squadre professionistiche, e sono destinati a giocare un ruolo decisivo nei prossimi anni.”

Ma non va assolutamente dimenticato che per quanto precisi, difficilmente dei dati statistici possono prevedere il fattore umano, resta un margine ampio che potrebbe indirizzare i risultati anche verso esiti diversi. Per questa volta ci auguriamo che gli esperti abbiano preso una cantonata!

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