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L’angolo del tifoso: Napoli a testa alta in quel di Torino

Napoli

Il Napoli a Testa alta, non altissima, in quel di Torino

La partita di sabato sera tra Napoli e Juventus a Torino è stata bella, avvincente e imprevedibile. Una partita degna del massimo campionato Inglese, con questa sconfitta archiviamo amaramente così lo scontro al vertice.

A guardar le formazioni i presagi di una partita ricca di goal si confermano, anche se gli errori individuali sono la vera discriminante in una partita da 4-3 dove Meret e Szczęsny ne salvano almeno altri 3 praticamente già fatti.

Juventus-Napoli

VENIAMO ALLA PARTITA

Dalla stagione 2017/2018 è cambiata l’assegnazione dei tre punti, infatti come in un film giallo, il carnefice stavolta si trasforma incredibilmente in vittima invertendo la porta e quindi trasformando una straordinaria rimonta in una sconfitta, tutta colpa di un autorete.

La rimonta però c’è stata, non banalizziamo, addebitando tutto ad un appagamento bianconero fisiologico da risultato acquisito sul 3 a 0. Eppure CR7 era quasi stato sterilizzato relegato a tacchi velleitari ma si sa, il campione alla fine incide sempre. Purtroppo il risultato come al solito condiziona i giudizi ed alimenta o spegne gli entusiasmi dei tifosi.

L’analisi dello stesso Ancelotti è incondizionata si è detto insoddisfatto, palesando onestamente le difficoltà di una squadra apparsa sulle gambe in alcuni frangenti. Non ne ha fatto una questione di uomini, nonostante alcuni come Mertens che risultano a fine gara avulsi dal gioco.

Di certo positivamente è la conferma del ruolo di vera antagonista della vecchia signora. Tornando alla gara è evidente la metamorfosi tra i due tempi dove Carletto Ancelotti ha avuto l’intuizione e il coraggio, forse indotto dalle contingenze, ed ha saputo leggere la partita.

Non è solo una questione di numeri e di moduli, ma di impostazione di gioco, favorire gli esterni non potendo finalizzare cross per evidenti limiti di statura è registrata come sterile offensiva. Lozano promette bene e non poteva invertire la sua tradizione, quella dell’esordio con il goal.

L’impressione dopo aver risvegliato un assopito senso di impotenza a metà secondo tempo è che addirittura il Napoli si fosse accontentato nel finale, facile passare così incredibilmente dagli incontentabili agli ingenerosi, ma purtroppo il calcio affascina anche per questo. Curioso come la rimonta inizi in concomitanza del fastidioso, quanto spersonalizzato, coro bianconero “pezzotto” “sarò con te”.

Alla fine forse siamo stati traditi dalla voglia di osare, chissà. Passino gli errori, un dribbling fulmineo dell’innominabile (Higuain) riesumato al nostro corazziere “distratto”.  Passino le continue onorificenze “controscaramantiche” alla nostra difesa già perforata 7 volte in 2 match, passi anche il solito record realizzato sistematicamente a caso contro il Napoli, vedi goal dopo pochissimi secondi di Danilo.

L’amaro non passa! Ma fa nulla si cresce. La fase difensiva completamente da rivedere, si ripartirà di certo dal secondo tempo e dal 4-4-2, apparso più confacente alle caratteristiche tecniche dei partenopei e dai nuovi acquisiti in goal. Manolas, Lozano e di Lorenzo (oltre ad Elmas) sono ottimi innesti che peroreranno la causa ottimamente.

E da leali ed onesti osservatori di calcio siamo contenti che la partita stavolta, forse solo perché sconfitti, sembra veramente finire al 90esimo.

Questa settimana la nostra rubrica “L’angolo del Tifoso” è stata affidata alla penna di Mauro Baratto, che ha voluto dire la sua sulla seconda giornata di campionato. Sul piatto vi era una partita difficile come Juventus – Napoli che non aspettava altro che essere raccontata dagli occhi di un tifoso.

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