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L’altra campana: intervista ESCLUSIVA a Oscar Magoni

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Intervista ESCLUSIVA a Oscar Magoni per la rubrica “l’altra campana”

Dopo Pasquale Logarzo (al LINK l’intervista completa) la redazione di CasaNapoli.net ha intervistato in ESCLUSIVA, per la rubrica “l’altra campana”Oscar Magoni.

Magoni fa il suo esordio da calciatore in Serie A con la maglia dell’Atalanta, squadra della sua città. Vestirà in seguito i colori rossoblu di Genoa e Bologna prima di arrivare al Napoli. In azzurro fu uno dei protagonisti della risalita in Serie A nel 2000.

Dopo aver allenato per diversi anni dal 2016 è il Direttore Sportivo del Renate (CLICCA QUI PER IL SITO UFFICIALE DELLA SOCIETA’), squadra lombarda che milita in Lega Pro.

Da calciatore hai fatto una lunga gavetta in provincia prima di arrivare all’Atalanta. Cosa ha significato per te vestire la maglia della tua città?

“Ha significato molto per me. Andavo in curva come tutti i ragazzi di Bergamo a tifare Atalanta, dalla Serie C alla B, poi anche in A. Dunque mi sono ritrovato da tifoso ad essere protagonista in mezzo al campo. Immaginare un ragazzo nato a Bergamo giocare nella squadra della propria città è un qualcosa di unico. E’ stato davvero un sogno perché non avrei mai immaginato di giocare nell’Atalanta. Poi mi sono ritrovato lì in mezzo al campo con i miei amici sugli spalti ed è stata un’emozione fortissima”.

Oscar Magoni per l’altra campana: in quale momento della tua vita e carriera professionale coincide l’arrivo al Napoli?

“Nel 1999 Ulivieri dal Bologna passò al Napoli. In quel periodo mi ero rotto un ginocchio, rientravo dall’infortunio ed il Mister mi chiamò. Nella mia carriera volevo fare un’esperienza al Sud e quale migliore occasione di andare a giocare nel Napoli. Nella prima stagione siamo ritornati in Serie A. L’unico rammarico è che la società ha avuto alcuni problemi sul passaggio di proprietà in quel momento e c’era un po’ di confusione. Si alternarono i Presidenti Ferlaino e Corbelli, il quale ebbe anche problemi con la giustizia. Al di là delle scelte tecniche e degli aspetti societari confusionali per me è stata una grande esperienza, fatta con piacere. La rifarei anche oggi“.

 Oscar Magoni

L’Atalanta oggi è una società consolidata. Si è affacciata anche in Champions per la prima volta e sta facendo un campionato da vertice. Qual è l’ingrediente segreto?

“L’Atalanta da sempre ha avuto presidenti autoctoni come Bortolotti, Ruggeri e Percassi. Ha sempre avuto presidenti bergamaschi. Era una società che aveva già una bella struttura solida e con l’arrivo di Gasperini le cose sono decisamente migliorate. Ha coronato un sogno incredibile come quello di andare a giocare in Champions, con questo calcio così spettacolare e produttivo. E’ un tipo di calcio importante in Italia e in Champions. Anche se sta facendo fatica in Europa sta acquisendo ancora maggior consapevolezza e forza. Sono queste esperienze che vanno a fortificare tutto l’ambiente e potranno portare solo benefici in futuro”.

Mario Sconcerti ha dichiarato: “Se fossi l’Atalanta proverei a vincere il campionato”

“L’Atalanta è la squadra che ha fatto più punti nell’anno solare. Questo vuol dire che ha una forza che sta durando nel tempo. Perché no? Tanto la fatica è sempre la stessa. E’ giusto che ci provi con la propria mentalità e con le proprie caratteristiche di squadra che prende tanti goal ma che ne segna comunque tanti”.

Per il Napoli questo è un periodo altalenante nei risultati e nelle prestazioni. Di cosa ha bisogno la squadra di Ancelotti?

“Il Napoli deve fare l’ultimo salto di qualità, che è quello più importante: raggiungere la Juventus ed in questo momento anche l’Inter. Sono le squadre che hanno più punti e il Napoli deve riuscire a fare qualcosa in più. Ha compiuto qualcosa di straordinario negli ultimi anni, arrivando sempre secondo e collezionando tantissimi punti. Ma ancora non basta ed è richiesto l’ultimo salto”.

Oscar Magoni per l’altra campana: si può dire che tu abbia vissuto più vite, calcisticamente parlando. Da calciatore ad allenatore, ora Direttore Sportivo. Cosa ti piace fare di più?

“La cosa che mi piaceva di più era sicuramente giocare. Ricoprire la figura di Direttore Sportivo è bello, mi piace molto. Ho iniziato da quattro anni e mi trovo molto bene in questo ruolo. Spero di avere le mie possibilità ed una nuova carriera di successi. Con il Renate siamo secondi in classifica in Lega Pro e per noi è grande motivo di soddisfazione. Speriamo di fare le cose bene unendo un buon calcio, lanciando i giovani e tenendo i conti a posto per fare punti in classifica”.

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