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Arrivederci, Pocho Lavezzi. L’argentino lascia il calcio giocato

Lavezzi

Ezequiel Lavezzi smette di giocare a pallone

El Pocho Lavezzi dice basta ed appende gli scarpini al chiodo. L’argentino dà l’addio al calcio giocato all’età di 34 anni dopo l’esperienza cinese all’Hebei.

Pocho, l’elettricista che ritornò a sognare nel Napoli

Era una calda estate quella del 2007 a Napoli. Gli azzurri ritornavano in A dopo la cavalcata dalla C1, carichi di entusiasmo e con il pubblico pronto a rivivere da protagonista la massima serie del calcio italiano. La società confermò i big che avevano riportato il Napoli in alto ed investì per rinforzarsi. Dalla Juventus arrivarono in comproprietà Manuele Blasi e Marcelo Zalayeta.

Il DG Pierpaolo Marino riuscì a strappare alla concorrenza un giovanissimo Marek Hamsik, che nell’anno precedente al Brescia in Serie B aveva stupito molti club. Insieme a questo giovane slovacco, gracile ma di belle speranze (tutte confermate nel corso degli anni), venne presentato un attaccante argentino di cui poco si conosceva.

  Presentazione di Hamsik e Lavezzi, 16/07/2007

Quel 16 luglio 2007 in azzurro approdò un ragazzo basso e leggermente in sovrappeso, vestito di un completo nero e con una capigliatura laccata. Il primo impatto non fu certo dei migliori, con la tifoseria che era divisa sul suo reale valore di mercato, 6 milioni di euro versati nelle casse del San Lorenzo. Molti addirittura gridavano al “bidone”, certi che un ex elettricista visibilmente non al meglio della forma fisica non fosse utile alla causa salvezza.

Bastò un mese ed una tripletta in Coppa Italia contro il Pisa per far nascere un amore durato nel tempo, andato oltre anche l’addio nel 2012. L’elettricista di Villa Gobernador Galvez diede una bella scossa all’ambiente Napoli.

5 anni in azzurro, tra l’Europa e la conquista della Coppa Italia

Lavezzi ha trascorso in magia azzurra 5 stagioni, dalla risalita in A fino alla conquista della Coppa Italia del 2012. In questi anni c’è davvero di tutto nel Napoli. La squadra passa da Reja a Donadoni, fino ad arrivare a Walter Mazzarri. E’ un Napoli in crescita, capace di riconquistare l’Europa prima con l’Europa League e poi con l’accesso alla Champions. Il Pocho riesce anche nella convocazione con la Nazionale Argentina.

Alla vigilia di Liverpool-Napoli è impossibile dimenticare che fu proprio suo il goal del momentaneo vantaggio ad Anfield contro il Liverpool in Europa League. Era un Napoli che iniziava ad imporre gioco e ad esportare grinta oltre le Alpi.

Esultanza di Lavezzi dopo il goal. Anfield, 4 novembre 2010

Come dimenticare l’atto di generosità nel consegnare il numero di maglia a Cavani, quel 7 scelto e conquistato sul campo dal momento del suo arrivo. Portò bene all’uruguaiano ed anche a lui la scelta del numero 22.

Il suo percorso a Napoli termina nella stagione 2011-2012 con la vittoria della Coppa Italia. Gli azzurri si imposero allo stadio Olimpico di Roma per 2-0 sui rivali storici della Juventus, grazie alle reti di Hamsik e Cavani. Questo trofeo segnò l’epilogo della bella storia d’amore tra Lavezzi e Napoli. Al termine della stagione il Pocho si trasferì alla corte degli sceicchi del Paris Saint Germain.

Lavezzi saluta dopo le esperienze in Francia e Cina

Paris Saint Germain ed Hebei le ultime destinazioni prima di decidere di smettere. Proprio in Cina ha giocato la sua ultima partita contro il Guangzhou Evergrande. Il calciatore ha così commentato la sua decisione:

“Sarà la mia ultima partita come calciatore professionista. Sono stato molto felice all’interno del campo, me ne vado sentendomi utile! Grazie a tutti per tanto affetto”.

Arrivederci, Pocho Lavezzi

Forse non si è mai abituati agli addii di questo genere. Forse perché il calcio è un mondo in cui i beniamini di un intero popolo rimangono tali anche con il passare degli anni. Ed è proprio questo il punto. Non ci rendiamo conto che gli anni passano per tutti e che alcuni saluti sono inevitabili.

Lascia il calcio giocato Lavezzi alla vigilia di Liverpool-Napoli, lui che ad Anfield seppe imporsi con umiltà, voglia e grinta. Giocò insieme ad un gruppo che ha gettato le basi per il Napoli del presente e forse del futuro.

Oggi lascia il calcio non il migliore del mondo, ma sicuramente uno che a Napoli ha scoperto una nuova esistenza e ha dato tutto per la causa azzurra. Uno dei calciatori più amati in città anche dopo la sua partenza.

Quando si gira per le strade di Napoli oggi qualche maglia con il suo nome si vede ancora. Napoli rimane casa tua. E qualche lacrima di malinconia oggi se la possono concedere un po’ tutti. Siamo cresciuti insieme e stiamo invecchiando insieme.

Grazie di tutto, Pocho Lavezzi.

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