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Davide Ancelotti:”Papà Carlo ha preso tutto in mano, delegittimando di fatto il figlio”

Napoli  – Carlo Ancelotti avrebbe deciso di prendere la situazione in mano, senza delegare più niente a nessun membro del suo staff

Nemmeno al figlio Davide Ancelotti
Il Mister del Napoli infatti in vista della sfida contro l’Udinese ha preparato tre sedute di allenamento durissime e diverse rispetto a quelle consuete.
La partita contro l’udinese dovrà segnare un punto di svolta e si spera di rinascita.
Rinascita che dovrà poi accompagnare il Napoli nella partita di champions contro il Genk, Sfida molto importante in chiave qualificazione. Ecco quanto riportato da Il Mattino.

La svolta di Ancelotti e la decisione sul figlio Davide

“Tre giorni di lavoro diverso rispetto alla tradizione: una doppia seduta giovedì, una lunga riunione anche per visionare in maniera più approfondita i rivali di oggi. Ma con Ancelotti al centro di ogni cosa. Già, perché questa è stata la settimana in cui Carlo si è piazzato nel mezzo e ha preso tutto in mano. Senza delegare più nulla. Neppure al figlio Davide, suo braccio destro che difende a spada tratta da ogni allusione che arriva dall’esterno.
Ma stavolta Re Carlo ha capito che contro un gruppo che invoca una guida sicura e dura non c’è spazio per altri che non sia lui. Ancelotti junior, in queste ore, si è un po’ messo da parte, limitando i suoi interventi anche nel corso dell’allenamento”.

Solo alcuni giorni orsono sempre sulle pagine del quotidiano Il Mattino, versione digitale, si leggevano alcuni dettagli sul rapporto tra squadra e allenatore Carlo Ancelotti:

“(…) Il rapporto tra le parti non è mai apparso solido. Tra le responsabilità accreditate a Re Carlo, quella dell’eccesso di potere concesso al suo staff, ritenuto poco pronto e non all’altezza della situazione da parte dei giocatori. Davide Ancelotti – 30 anni – non sembra aver mai convinto come vero vice dell’allenatore. Non tanto per l’età anagrafica, ma per il fatto che la sua credibilità è sempre stata minata da quel cognome così pesante”.

Sempre su Davide Ancelotti

“La sua carriera, d’altra parte, non è stata fondata sulla gavetta, ma sulle opportunità che papà Carlo gli ha servito inserendolo nel suo staff. E in tal senso non sembra essere un caso che gli stessi problemi di Carlo a a Napoli siano arrivati anche a Monaco, prima vera esperienza di Davide da vice allenatore di suo padre. Come se non bastasse, poi, anche la presenza di Mino Fulco (genero dell’allenatore) e di Francesco Mauri (figlio dello storico preparatore di Carletto e grande amico di Davide) contribuisce a rendere il clan degli Ancelotti sempre più presente e inviso a buona parte dello spogliatoio che più di una volta ha avuto qualche contrasto con lo staff”.

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