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Cds:”Devis Mangia nuovo allenatore della Nazionale Maltese”

Devis Mangia esclusiva

LA VALLETTA (Malta) Devis Mangia è il nuovo commissario tecnico di Malta.

La federazione Maltese annuncia con una nota sul proprio sito internet, il nuovo allenatore della Nazionale: Devis Mangia.

Il 45enne ex allenatore del Palermo ha firmato un contratto fino al 31 dicembre 2023.

Reduce dall’esperienza in Romania con il CS Universitatea Craiova,

Mangia ha così commentato la sua nuova nomina:

“Sono molto felice di aver raggiunto questo accordo con la FA di Malta. Il progetto che mi è stato presentato è molto ambizioso e sono fiducioso che con il duro lavoro e la dedizione insieme possiamo migliorare significativamente il livello del calcio maltese”.

L’allenatore Devis Mangia è stato spesso ospite di Casa Napoli TV all’interno della trasmissione televisiva Casa Serie A e Casa Napoli.

Di recente ha rilasciato un’intervista in esclusiva per Casa Napoli, rispondendo  alle tante domande poste dal conduttore Max Viggiani, parlando di Nazionale e di Serie A, oltre a raccontare le sue esperienze in giro per il mondo

Di seguito riproponiamo alcuni punti più salienti dell’intervista

DEVIS MANGIA SULLA NAZIONALE

La Nazionale di Mancini si qualifica agli Europei con 3 turni di anticipo. E’ una squadra che Mancini ha rivoluzionato per dare spazio a tanti giovani giovani e fare qualche esperimento
“Prima di tutto ha ricreato una nazionale, e questo è il primo vero risultato. Ha ottenuto la qualificazione in anticipo ed ora è giusto dare spazio ai giocatori per fare le valutazioni da qui fino a maggio, utili a fare le scelte per l’Europeo. La nostra nazionale è in crescita e ci sono ancora tanti margini di miglioramento. Mancini ha fatto un grande lavoro e ha dato spazio ai giovani, cosa che in Italia non succede tanto spesso”..

Insigne: in Nazionale mostra grandi doti e giocate; a Napoli tante critiche e feeling non sbocciato con Ancelotti
“Forse si può dire che non c’è stata sempre continuità. Ho avuto Lorenzo in Under 21 e posso dire che ama Napoli, la squadra e la città. Lui e Immobile erano sempre insieme e si vedeva la stessa cosa. A volte il troppo amore ti può condizionare e può aumentare la pressione su di te. Lorenzo ci tiene in modo incredibile alla maglia del Napoli. La lente di ingrandimento su di lui si ingigantisce. Gli ho visto fare delle partite e giocate ottime”.

SERIE A

Inter

“L’Inter lotterà. Conoscendo l’allenatore non mollerà e cercherà di fare punti ovunque. Invece la Juve resta sempre quella più avanti. Le prime 4 in classifica di adesso sono le stesse dell’anno scorso”.

Quanto incide un allenatore tatticamente e sul morale di una squadra?
“Può incidere ma non è scontato. A volte si incide anche in negativo. Conte all’Inter sta facendo vedere alcune cose ed alcuni giocatori sembrano diversi. Sicuramente l’insieme di allenatore, atmosfera e giocatori fa si che si vada nella stessa direzione unitamente”.

ESPERIENZE PERSONALI E PROFESSIONALI

Ti è mai capitato di avere coscienza di giocatori che hanno remato contro di te? Come si reagisce in una situazione del genere?

“Non mi è mai capitato. Se me ne fossi accorto non so darti una risposta su come avrei reagito. Secondo me non ci può essere una reazione standard. Spero non succeda mai, perché ognuno deve fare bene il suo lavoro. Poi i risultati possono andare verso il positivo e il negativo”.

Qual è l’esperienza che ti ha dato maggiori emozioni e sensazioni? Sia in positivo che in negativo
“Non c’è un’esperienza negativa perché prendi spunto da qualsiasi esperienza. Di positivo sarebbe facile dire l’esperienza di Palermo o con L’Under 21. Quella più positiva è stata con la Primavera del Varese. Era una squadra costruita dal nulla che ha ottenuto un risultato che nessuno si aspettava. Quando l’ho scelta tanti pensavano che era folle ritornare ad allenare in primavera dopo la Lega Pro. Era inaspettato e nessuno poteva credere a quello che abbiamo fatto ad inizio stagione”.

Cosa ci dici della tua esperienza in Romania?
“E’ stata un’esperienza bella dal punto di vista sportivo. Ho preso una squadra che non aveva ottenuto risultati importati e dopo 23 anni siamo arrivati terzi in campionato, dopo 25 abbiamo vinto la coppa nazionale. C’è stato un buon risultato economico anche per la società. Stare poi all’estero vuol dire conoscere altre culture e perfezionare l’uso dell’inglese. Ho imparato anche un po’ il rumeno. Spero mi servirà in futuro”.

Quella del Presidente è una figura che conta tanto all’interno di una società. Com’è stato il tuo rapporto con Zamparini?
“Premetto che gli devo tantissimo. Quando mi fu data l’opportunità di allenare il Palermo venivo dalla Primavera, e non tutti i Presidenti lo avrebbero permesso. Ci sono normalmente momenti di scambio di opinioni e vedute. All’epoca ero giovanissimo. Sicuramente con qualche anno d’esperienza in più avrei gestito diversamente il rapporto. Io comunque gli devo tanto. Il problema con lui erano le 24 ore pre e post gara. Durante la settimana era una persona piacevole e di livello”.

Si è parlato molto del gesto dei giocatori della Turchia contro la Francia. Roberto Mancini ha detto che le cose che non riguardano il calcio devono rimanere fuori. Sei d’accordo?
“Purtroppo il calcio è una cassa di risonanza che viene utilizzata spesso per altri scopi. Sono d’accordo con Mancini. Ed è compito degli addetti ai lavori quello di parlare e raccontare di più quello che succede sul campo”.

DEVIS MANGIA SUL NAPOLI

Cosa ne pensa di Milik. Dopo il goal in nazionale ritornerà carico per il Napoli?
“Milik è un giocatore di qualità, funzionale in una rosa come quella del Napoli. La fortuna per lui si è girata spesso dall’altra parte nell’ultimo anno e mezzo. Ciò non toglie che nel Napoli può essere utile alla causa”.

Il turnover può essere un vantaggio o non dà certezze? Può creare malumori tra i giocatori?
“Bisogna fare i complimenti prima di tutto al DS e al Presidente, perché se si fa turnover ampio vuol dire che il livello è simile e tende verso l’alto. L’allenatore non vuole farsi male da solo. Cambiare è un segno importante verso i giocatori. Significa considerazione e stima perché coinvolge tutti e valorizza i calciatori. E’ un incentivo, considerando anche il calibro di un allenatore come Ancelotti”.

Difesa. Manca una figura come Albiol?
“Forse in alcune partite non si è lavorato sempre di squadra in fase di non possesso. Avere Manolas e Koulibaly non basta, ma deve esserci sempre un lavoro di squadra. Come contro il Liverpool, avere 11 giocatori sempre attivi fa la differenza. Il Napoli ha sbagliato un’ora a Torino però aveva contro la Juve. Con il Cagliari non ha sbagliato ma ha perso. La verità è che il vero problema del Napoli in questi anni è stato la Juventus“.

Insigne problema del Napoli? Perché non riesce a fare la differenza?
“Non può essere un problema. Un giocatore di quel livello può essere solo una risorsa. I giocatori del Napoli potrebbero giocare nei top club d’Europa. Non credo che sia giusto dire che non faccia la differenza. Magari non la fa sempre, ma Lorenzo è uno dei migliori talenti italiani degli ultimi anni“.

Lozano in Nazionale un fenomeno. Non ha ancora ingranato in Italia. E’ realmente il calciatore che abbiamo visto finora?
“Ci vuole calma. E’ arrivato alla fine del mercato da un altro campionato. C vuole pazienza. In Italia la lista di giocatori stranieri che hanno avuto difficoltà all’inizio è lunga. Bisogna dargli tempo“.

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