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Repubblica – Società di calcio reattive al Coronavirus, chiedono l’intervento del Governo. Gravina:”Non è tabu’ tagliare i compensi dei calciatori”

Gravina e la Superlega

Repubblica – Società di calcio chiedono l’intervento del Governo

Il calcio è in piena crisi, così come lo sono le tantissime attività commerciali che sotto il peso del

DPCM Giuseppe Conte sono state costrette a chiudere momentaneamente, mantenendo in qualche modo i propri dipendenti in organigramma, ma con grosse difficoltà.

Sarà dura per l’Italia

Se non ci saranno ulteriori aiuti da parte della Comunità Europea sarà davvero dura poter riavviare l’Italia come in passato.

Coronavirus è stato capace di cambiare la vita dell’umanità…e siamo solo all’inizio!!!

Dicevamo del calcio i cui vertici stanno facendo i salti mortali per poter rimettere insieme i cocci e concludere questa stagione agonistica. Una prima sofferta iniziativa è stata il rinvio dei campionati d’Europa che dovevano tenersi questa estate ed invece sono stati rinviati al prossimo anno, nel 2021.

Con questo rinvio sarà possibile per le società poter concludere gli attuali campionati, le coppe europee e cominciare la preparazione per la prossima stagione 2020/21.

Tagliare i compensi ai calciatori

Non tutto però scorre in maniera fluida…i soliti problemi economici sono stati posti sul piatto della bilancia:

“Non può essere tabu’ tagliare i compensi dei calciatori. Prevalga lo spirito di solidarietà”,

lo ha chiesto il Presidente della FIGC Gabriele Gravina e l’Associalzione calciatori ha chiesto un tavolo di lavoro per discuterne con la lega.

Le parole di Gravina a difesa delle società di calcio e di tutto il sistema è supportato da studi fatti, con particolare attenzione alle perdite, dalla società Deloitte che ha ragguagliato tutti circa i non introiti e gli ulteriori costi mantenendo fermi i calciatori.

La preparazione dei calciatori ripartirà il 3 aprile

Se il campionato ripartirà come tutti speriamo accada dopo il 3 aprile, le perdite ammonteranno intorno ai 200 milioni di euro.

Un’altra proiezione invece, considera l’impossibilità a ripartire, dovendo dichiarare conclusa l’attività agonistica 2019/20 e, in questo caso, i milioni di perdita salirebbero a 720.

Sarebbe un colpo davvero mortale per le società di calcio, sopratutto per quelle considerate di seconda e terza fascia.

Repubblica – Società di calcio chiedono l’intervento del Governo

I clubs si rivolgeranno al Governo

I club, come d’altronde tutti coloro che hanno subito perdite con le azioni a difesa di Covid-19, si rivolgeranno al Governo per ottenere non già finanziamenti, ma una revisione dei parametri fiscali nel rapporto con i propri calciatori ed i loro agenti.

Chiederanno inoltre la revisione della legge Melandri-Gentiloni del 2008, additata anche dal presidente De Laurentiis come responsabile del declino del calcio italiano e il prolungamento dei contratti con le TV private (da 3 a 5).

Spadafora e Gravina per l’inizio a Maggio

In tutto questo il ministro Spadafora è convinto che il campionato italiano possa riprendere agli inizi di maggio Gravina gli fa eco:“Se dopo, servirà una deroga per finire il campionato a luglio”.

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