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Il Consiglio Federale del 20 maggio potrebbe decidere le sorti della Serie A

Protocollo covid

Mercoledì 20 maggio si terrà un Consiglio Federale molto importante per l’eventuale ripartenza della Serie A 2019/2020

Fra pochi giorni si potrebbe conoscere finalmente il destino della stagione 2019/2020 del calcio italiano. Il campionato è fermo dal 9 marzo. Ossia da quando sono scattate le limitazioni del Governo per l’emergenza coronavirus. Dopo tanti dubbi e polemiche, il prossimo Consiglio Federale quasi certamente sarà decisivo.

La FIGC ha diramato da pochi minuti un comunicato ufficiale. Nel testo si legge che mercoledì 20 maggio alle ore 12 ci sarà un vertice. È stato pubblicato anche l’ordine del giorno.

Tra i punti più importanti si nota innanzitutto quello relativo alle “modifiche regolamentari”. Si potrebbe decidere, forse, di apportare dei cambiamenti in vista di un probabile ritorno in campo a giugno.

Inoltre ci si soffermerà sul DPCM firmato da Giuseppe Conte il 17 maggio. Anche in questo caso, tenendo conto delle ultime disposizioni governative, si potrebbero fissare importanti parametri per una ripresa del calcio in sicurezza.

Ma la questione più importante sarà certamente la seguente: “Determinazioni in ordine alle modalità di conclusione in ordine alle modalità di conclusione dei campionati stagione sportiva 2019/2020”.

L’intenzione, quindi, è quella di arrivare una volta per tutte ad una soluzione. Dopo tanta incertezza, siccome ormai siamo entrati nella seconda metà di maggio, urge sapere cosa ne sarà dei tornei attualmente ancora fermi.

La Lega Serie A ha inviato la sua proposta di protocollo sanitario

Durante il Consiglio Federale del 20 maggio è molto probabile che si affronti il delicato tema del protocollo sanitario. Si tratta, infatti, delle regole di base che tutti gli addetti ai lavori (giocatori compresi) dovranno seguire in allenamento e soprattutto in caso di riapertura dei campionati.

In queste ore la Lega Serie A ha introdotto le sue correzioni al documento stilato dal Comitato Tecnico Scientifico del Governo. Il documento contiene proposte sottoscritte dai responsabili medici delle 20 società della massima competizione calcistica.

Il presidente della FIGC Gravina, dopo averlo ricevuto dalla Lega, lo ha fatto pervenire al CTS. Gli esperti ne prenderanno visione e valuteranno se il testo potrà essere approvato alla luce dell’epidemia di coronavirus in atto.

In sintesi, le correzioni al protocollo presentate dalla Serie A sono tre. Innanzitutto si chiede che il ritiro non diventi obbligatorio. Gli atleti verranno sottoposti a tampone ogni 4 giorni, e ogni due settimane verranno effettuati i test sierologici. Qualora risultassero tutti negativi, potrebbero rientrare nelle rispettive residenze.

Se dovesse emergere un caso di positività scatterebbe per l’intero organico il “domicilio fiduciario”. In altre parole, i giocatori e gli addetti ai lavori dovrebbero osservare la quarantena o nel centro sportivo del club o in un’altra struttura scelta dalla società stessa.

Infine è stato richiesto di depennare la responsabilità penale dei medici. Questi ultimi, in tal modo, diventerebbero dei “vigilanti” del rispetto delle regole e dello stato di salute degli atleti.

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