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Richeldi (CTS): “Pubblico allo stadio? La priorità è fermare la seconda ondata. Se facciamo i bravi oggi, possiamo tornare a divertirci domani”

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Richeldi (CTS): “Pubblico allo stadio? La priorità è fermare la seconda ondata. Se facciamo i bravi oggi, possiamo tornare a divertirci domani”

Richeldi (CTS): “Pubblico allo stadio? La priorità è fermare la seconda ondata. Se facciamo i bravi oggi, possiamo tornare a divertirci domani”

La stagione 2019/20 volge ormai al termine. I match da marzo ad oggi si sono disputati in un clima surreale. I cori dei tifosi sono stati sostituiti dal rumore dei calci al pallone e dalle grida degli allenatori. Gli stadi sono popolati dai soli calciatori e dai membri dello staff di ciascuna società. Niente supporters, nessun brivido nei festeggiamenti per l’assegnazione dei trofei.

Sarebbe bello rivedere gli stadi pieni nella prossima stagione, ma ‘ubi maior’…

In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Luca Richeldi, pneuomologo e membro del CTS, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

“Non sappiamo cosa potrà succedere tra un mese quando dovrebbe ripartire il campionato. Monitoriamo con attenzione ciò che avviene. Con la riapertura di tutte le attività era normale aspettarsi che il virus tornasse a circolare. La media età si è drasticamente abbassata ma per fortuna, i casi sembrano meno gravi. Gli stadi? Non è una priorità adesso, prima cerchiamo di fermare questa nuova ondata”.

Poi prosegue: “I protocolli hanno funzionato, i controlli hanno permesso di mantenere basso il rischio contagi. Tutte le società hanno dimostrato un notevole senso di responsabilità. Anche se tutto è sotto controllo però, bisogna aumentare la sorveglianza. Vale per tutti. E’ necessario seguire i protocolli. Se facciamo i bravi oggi, possiamo tornare a divertirci domani”.

 

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