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Radio Uno: Per De Siervo l’ apertura degli stadi può essere graduale

De Siervo Luigi

De Siervo, ad della Lega di A , sull’ apertura degli stadi: “Può essere graduale”.

“L’ apertura degli stadi al pubblico può essere graduale” così si può sintetizzare il pensiero dell’ amministratore delegato della Lega di Serie A Luigi De Siervo, intervenuto sulle frequenze radiofoniche di “Radio Uno”.

L’ ad si è soffermato anche sulla crisi del calcio causa Coronavirus e sulla questione diritti TV.

Ecco le sue parole:

Il CTS ha detto no alla riapertura al 25% dei tifosi e siamo allineati a questa decisione. Sappiamo comunque che gradualmente ci possiamo arrivare, non vogliamo un trattamento privilegiato ma possiamo distanziare le persone negli stadi e dobbiamo farlo. A Budapest in Supercoppa sono entrati 16.000 spettatori e il pubblico è stato gestito bene. Si può fare, stando attenti alle regole. Possiamo partire con una percentuale inferiore al 25% e poi salire piano piano”.

Quanto ha pesato la pandemia sul bilancio della Lega Serie A?
“Come sappiamo tutti siamo abituati a rivedere le stime. Ad oggi il danno è superiore a 500 milioni di euro, un numero grandissimo. Questo danno si ripercuote anche sulle Serie minori. La Serie A ha un miliardo e 400 milioni di ricavi dai diritti televisivi, i costi dei giocatori, tra stipendi e altro, è equivalente. Il sistema è prossimo a un rischio grosso di collasso. Lo spettacolo che stiamo vedendo sta crescendo. Se i 20 club faranno una media company per i diritti tv sarà una rivoluzione importante. Alla fine della crisi potremmo essere più vicini al calcio inglese”.

Tornando ai diritti tv. Cosa si aspetta dal prossimo rinnovo?
“La situazione è complessa, Sky e DAZN sono importanti e avremo sorprese positive, nonostante non ci sia una concorrenza forte, come era in passato Mediaset. Amazon e Netflix possono entrare, spero in un nuovo scenario competitivo”.

Come deve essere il rapporto tra i club e i tifosi?
“Il calcio sta evolvendo e vuole avere una relazione quotidiana con i tifosi. I club vogliono conoscerli e l’obiettivo è creare un gruppo di sostenitori vicini alla squadra che non si consumi solo nelle 38 giornate. I social sono molto importanti, i tifosi devono sentirsi parte attiva di un club”.

Sono sostenibili i contratti milionari delle stelle del calcio?
“Si parla sempre di Salary Cap nel calcio. Non è semplice, anzi, tutto il contrario. Tutti i Paesi però devono remare dalla stessa parte”.

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