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ESCLUSIVA CasaNapoli.net- Tuttosport, Guido Vaciago: “Insigne ha calciato un rigore perfetto, è stato sfortunato. Alla Juve manca il lavoro vero. Per lo Scudetto dico Inter”

In ESCLUSIVA a CasaNapoli è intervenuto Guido Vaciago, caporedattore del quotidiano “Tuttosport” che ha parlato della gara di Supercoppa tra Juventus e Napoli

In ESCLUSIVA a CasaNapoli è intervenuto Guido Vaciago, caporedattore del quotidiano “Tuttosport” che ha parlato della gara di Supercoppa tra Juventus e Napoli.

Come giudica le polemiche per l’errore di Insigne dal dischetto? Molti tifosi sono arrabbiati perché ha calciato male e speravano che calciasse qualcun altro:

Credo che nessun giocatore sappia, quando va sul dischetto se sbaglierà o meno, altrimenti se avesse una sensazione o se sapesse prima che il rigore potrebbe andare fuori o potrebbe essere parato, certamente lascerebbe l’incombenza ad un compagno. Da questo punto di vista, credo che un giocatore vada sul dischetto perché se la sente. Perché è stato deciso così.

Perché non si può fare un dibattito prima di un calcio di rigore ed aprire una discussione. Quindi spesso non è neanche questione di sentirsela o meno, ma semplicemente nello spogliatoio prima della partita un allenatore decide i rigoristi.

Talvolta lo decide lo spogliatoio: dipende da squadra a squadra, da gruppo a gruppo. Spesso si apre questo dibattito quando ci sono dei rigori importanti che vengono falliti dai giocatori. Ci si chiede perché lo ha tirato Tizio e non lo ha lasciato al compagno. Certe volte i giocatori sanno di non essere perfettamente in forma. Percepiscono di non sentire nelle gambe un calcio di rigore e quindi lo lasciano tirare a qualcun altro. Però è molto raro. Si segue l’iter, una sorta di protocollo che viene definito prima della partita.

Non accuserei Insigne per il rigore, forse l’ha angolato troppo. E’ stato un errore tecnico, non è stato un rigore sbagliato per mancanza di coraggio. Ha tirato un rigore giusto: Szceszny era completamente spiazzato. Il portiere era andato a Rimini, ma lui ha tirato all’Isola d’Elba: questo è il problema. C’è anche un pò di sfortuna in quel rigore. Io vedo, a volte, il rigore della paura è il rigore tirato forte e centrale. Ed è un rigore la cui esecuzione a volte paga. Il rigore calciato dal numero 24 non era un rigore di coraggio, ma era un rigore “alla Insigne”: lui è un fuoriclasse e lo ha angolato.

Si tratta di una questione di poco, forse 20 cm – non so se qualcuno si sia preso la briga di calcolare.- Ma sicuramente è stato meno di mezzo metro: quindi si tratta di 20, massimo 30 centimetri. La mia postazione in tribuna era molto angolata, quindi non riuscivo a vedere, ma rivedendo le immagini mi sono reso conto che è uscito molto poco. Non bisogna fare un processo per 30 centimetri: se avesse calciato 30 centimetri più a destra sarebbe stato un eroe.

Come hai visto la Juve in campo? Come hai vissuto i bianconeri? Era una squadra completamente diversa da quella vista contro l’Inter. Soprattutto avresti cambiato qualcosa nella gestione dei cambi?

La Juventus mi ha impressionato. La reazione agonistica e psicologica che ha avuto. E’ passata dalla partita più brutta, dalla prestazione peggiore da parecchio tempo a questa parte: contro l’Inter, i bianconeri non hanno visto la palla per 90 minuti.

Era tanto che non la ricordavo così, dovrei risalire tanto indietro negli anni. E’ stata la partita più brutta di questo nuovo ciclo, ma è passata, in soli tre giorni, a fare una partita di grande concentrazione e di grande convinzione atletica e agonistica. Questo mi ha impressionato. Ma non è che verrà ricordata come una partita tra le più brillanti in questo decennio. Anzi.

Quello che, però, salta subito agli occhi è la differenza tra la prestazione orrenda di San Siro e la prestazione solida, tenace, tignosa,  a Reggio Emilia. Questo è il segnale che la squadra un’anima ce l’ha, se è riuscito a tirarla fuori dopo essere stata cancellata a  San Siro, ha tirato fuori l’anima a Reggio Emilia. Questo è un bel segnale per Pirlo, ma è anche un segnale per Milan, Inter e tutte le altre contendenti per lo scudetto devono tenere in considerazione.

La Juve, però, quest’ anno ha avuto grossi problemi di continuità: questa squadra riesce a vincere una finale, in maniera non brillantissima, ma certamente convincente come a Reggio Emilia, e poi magari pareggerà 1-1 contro il Bologna domenica nel lunch match perché, paradossalmente, ha più problemi a concentrarsi su partite di campionato apparentemente semplici piuttosto che su partite più impegnative come le finali. Se alla vittoria in Supercoppa facesse seguito un filotto di tre o quattro vittorie allora si può dire che la Juventus è tornata. Ora come ora si può dire che la Juve ha vinto la Supercoppa.

Secondo te cosa manca quest’anno alla Juve, rispetto agli ultimi anni, più in generale all’ultimo decennio?

Secondo me la cosa che manca di più in assoluto è il tempo per lavorare. Perché guardo la classifica e vedo davanti alla Juve quattro squadre che hanno dato continuità tecnica. In una stagione che non ha avuto precampionato, visto che le grandi squadre non hanno potuto fare precampionato poiché si sono visti prendere i giocatori dalle Nazionali ad Agosto.

Avevo fatto un calcolo che risale a qualche settimana fa, bisognerebbe aggiornarlo: avevo calcolato i giorni di allenamento vero, che non siano vigilie o che non siano il giorno dopo una partita, quando si può fare un pò più di allenamento tattico. Due settimane fa, Pirlo aveva avuto a disposizione solo 21/22 giorni. Quando in 21 giorni, di solito, è il minimo sindacale che, tra luglio e agosto, metti insieme come ritiro precampionato. Chi ha avuto possibilità di dare continuità tecnica, ha lavorato in continuità rispetto all’anno scorso: il Milan di Pioli, l’Inter di Conte, Napoli di Gattuso, la Roma di Fonseca.

La Juve ha fatto una cosa coraggiosa, se non addirittura spericolata: cambiare allenatore in una stagione in cui non c’era possibilità. Come se avesse esonerato Sarri e dato in gestione la squadra a Pirlo da una settimana all’altra. Come quando si esonera l’allenatore a metà stagione. Alla Juve manca il fatto che Pirlo non abbia tempo per lavorare bene con la squadra. Certamente qualcosina a centrocampo, in termini di qualità, in più ci poteva stare.

Anche se poi, se Pirlo si convince a far giocare Arthur, tutto sembra meno opaco rispetto al centrocampo coi due mediani, Betancourt e Rabiot, che mancano della tecnica e della qualità che mette Arthur. Per il resto manca il tempo per il lavoro e qualità a centrocampo, in ultimo, ma si vedrà più in là, manca la fame che ha caratterizzato gli altri anni, di dare continuità alle vittorie. Dopo 9 anni sarebbe innaturale avere gli stessi stimoli, sarebbe un’anomalia. Vediamo se Pirlo riesce a fare utilizzo del prezioso poco tempo a disposizione e se la squadra ritrova quello spirito. In questo modo potrebbe ancora un’altra stagione di vittorie per la Juventus. Altrimenti passa la mano a qualcun altro.”

Chi ha più possibilità di vincere il campionato?

Io sono convinto che l’Inter abbia qualcosa in più e sono convinto che quando a Febbraio, Conte avrà le settimane libere e potrà dare continuità al suo lavoro, diventa una macchina da guerra. E l’ho visto a Torino. Certo è che ammetto, e lo ammetto senza problemi, ero convinto che il Milan mollasse ad un certo punto, ma non molla più. Oltretutto ha preso anche Mandzukic che è un bel cagnaccio, da aggiungere a quella squadra. Le mie certezze sull’Inter, un pò più avanti rispetto alle altre, si stanno sgretolando di fronte al fatto che Pioli è proprio bravo perché ha creato un gruppo solido. Altra cosa è che so che Mandzukic è un vero valore aggiunto che so quanto può dare alla causa. In questo momento vedo appaiate Milan e Inter.”

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