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Rapporto allenatori-ADL: sicuri che il patron non sbagli nulla?

ADL prepara il futuro con un nuovo tecnico, dopo lo strappo con Gattuso, ma la domanda ĆØ una: sicuri che nei rapporti con gli allenatori il presidente non sbagli nulla?

Rapporto allenatori-ADL: sicuri che il patron non sbagli nulla?

A Napoli si guarda al futuro, si sta preparando la nuova stagione, che si spera vedrĆ  la squadra in Champions, la scelta dell’ allenatore ĆØ quella piĆ¹ importante e delicata.

Gattuso, ormai come detto e ridetto, andrĆ  via: troppo orgoglioso l’ uomo del Sud ex Milan a ritornare sui suoi passi dopo i duri scontri con la piazza e con il presidente De Laurentiis. Si ĆØ sentito offeso come uomo l’ ex Campione del Mondo. Giusto lasciare magari con l’ obiettivo raggiunto.

Sembrava dovesse proseguire per altri anni e invece…

Eppure il rapporto di lavoro tra De Laurentiis e Gattuso sembrava dovesse proseguire per diversi anni, almeno fino al 2024, data pensata per la nuova scadenza contrattuale che invece resta quella attuale (giugno 2021, ndr).

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Grandi elogi, grande stima, grandi progetti e invece sono bastati alcuni risultati non proprio in linea con i programmi del club che tutto si ĆØ ribaltato.

Colpa di Gattuso, dicevano, non adatto all’ ambiente Napoli. In effetti di colpe ne ha avute Ringhio, ma non si puĆ² non sottolineare come negli ultimi mesi ha dovuto fare a meno di tante pedine fondamentali. E guarda un pĆ², con il recupero di queste, la sua squadra vola.

De Laurentiis sembra dover avere ragione a prescindere quando va in scontro conĀ  propri allenatori, ma…

Non ĆØ la prima volta, ADL recidivo.

ADL mattino

Non ĆØ la prima volta che tra un allenatore del Napoli e il patron si rompa qualcosa dopo pochi anni.

Escludendo Ventura e Donadoni, tutti gli allenatori passati sulla panchina azzurra hanno avuto “problemi” con il patron partenopeo.

Il primo, Reja, durato anche troppo a lungo e poi Mazzarri con la fuga verso Milano (sponda Inter) dopo tre stagioni in Campania.

Con Benitez sembrava fosse scoppiato l’ idillio, salvo poi sfumare dopo appena due anni.

E ancora Sarri, rimasto addirittura per tre stagioni: si sentiva quasi come uno di famiglia l’ ex impiegato di banca, riconoscente a don Aurelio per avergli fatto allenare la squadra “per la quale faceva il tifo da bambino”. E poi, anche in questo caso, sono volati stracci e “insulti” velati dopo un triennio fantastico.

Ancelotti poi e ora Gattuso, tutti i rapporti finiscono un pĆ² allo stesso modo.

Problemi anche con qualche calciatore…

Il carattere “fumantino” (per usare un eufemismo) del produttore cinematografico ĆØ venuto fuori anche nel rapporto con qualche calciatore che non si ĆØ lasciato proprio benissimo con il presidente azzurro.

Ricordiamo Cannavaro dopo la scalata dalla B alla Champions, ma anche Cavani appena dopo il suo passaggio al Paris St Germain (con plusvalenza annessa nelle casse del club). E poi Reina con la battutina alla famosa cena di Natale. E per certi versi anche con Higuain , frecciatine lanciate per anni.

Che ADL sbagli qualcosa ĆØ innegabile.

Ad Aurelio De Laurentiis non possiamo non riconoscere doti di grande dirigente d’ azienda, in fondo con un fatturato di gran lunga inferiore alle milanesi e alla Juventus, la sua squadra ĆØ sempre lƬ a lottare con queste per i primi posti. Intuizioni e idee geniali per reggere il confronto con i colossi del nord.

Ma De Laurentiis ĆØ anche uomo di spettacolo, egocentrico e dalla “battuta ficcante” sempre pronta e poi quella diplomazia che non ĆØ certo il suo forte.

Non possiamo incolpare tutti gli allenatori passati da Castel Volturno per i loro addii burrascosi, tutti in fondo hanno avuto a che fare con ADL e, quindi probabile che lo stesso patron sbagli qualcosa.

Gestione patriarcale e diverse vedute progettuali.

Che il patron azzurro sia un padre padrone non c’ĆØ dubbio e che voglia gestire in prima persona tutto ĆØ risaputo.

Probabile che proprio questo suo modo di fare, dopo un pĆ², infastidisca l’ allenatore che, inevitabilmente arriva allo scontro. Vedute diverse di progetto che arrivati al momento dello “step in piĆ¹” manda il rapporto in crisi. Da potenziali “Ferguson” si diventa uno dei tanti.

Avanti un altro…

Adesso avanti un altro quindi. Gattuso lascerĆ  (e a noi onestamente dispiace), ci sarĆ  un nuovo allenatore sulla panchina azzurra: Allegri, Spalletti, Fonseca, forse Italiano o Juric. Forse Simone Inzaghi o addirittura Christophe Galtier del Lille.Ā  Non crediamo, onestamente, ad un ritorno romantico di Sarri, anche se tutto ĆØ possibile.

Tutti in fila, ora, per accaparrarsi l’ appellativo di “Ferguson” del Napoli. Si sa che l’ amore ĆØ eterno finchĆØ dura perĆ², ma speriamo che davvero, adesso, si possa aprire un ciclo longevo che stabilizzi il Napoli del futuro.

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