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L’importanza della respirazione nelle “dinamiche” del corpo umano

L’importanza della respirazione

L’importanza della respirazione: come cambia a secondo delle posture e quali sono le ripercussioni sul corpo umano

Quando abbiamo parlato di “diaframma” e delle sue funzioni ne abbiamo esaltato l’importanza soprattutto per la sua stretta correlazione con la respirazione e la postura. Grazie alla nostra collaborazione con “Rigenera Life” approfondiremo tale argomento nel consueto appuntamento con la salute e il benessere. Anche oggi ci avvaleremo della consulenza  del dott. Diego Merlo, docente esperto in trattamenti diaframmatici, al quale porremo delle basilari domande a riguardo.

Dott. Merlo,  cosa comporta una respirazione non corretta?

Una cattiva respirazione comporta stanchezza, debolezza, rigidità muscolare e tensioni in varie parti del corpo.
Una respirazione corta e affannata comporta un deperimento rapido delle cellule (soprattutto quelle nervose), scarsa resistenza e concentrazione e quindi conseguenze anche per il pensiero.

La sedentarietà, lo stress, le posture viziate e le abitudini comportamentali non sane, portano ad una cattiva respirazione, privando così il corpo, dell’ossigeno necessario ad un suo corretto funzionamento.

Quanto migliore sarà la respirazione, tanto maggiore sarà la detossificazione del corpo, grazie al processo metabolico che avviene, in presenza della giusta quantità di ossigeno, in ciascuna cellula.

Controllando la durata dell’inspirazione, si stimolano e si rendono più forti, elastici e mobili, i muscoli interessati alla respirazione, soprattutto il diaframma.

Alla luce di quanto ci ha evidenziato, quanto è importante quindi una buona respirazione?

Innanzitutto dobbiamo dire che il 75% di una corretta respirazione, è dato dal diaframma. Tale muscolo, che viene definito come il direttore d’orchestra del respiro, assicura l’apporto di aria ai lobi polmonari inferiori e influenza il funzionamento di tutto il polmone.

Respirare bene, permette un corretto ricambio di aria a livello polmonare, così che vi sia sempre più ossigeno in circolo a scapito dell’anidride carbonica. Una corretta ossigenazione permette un buon funzionamento muscolare e fisiologico, mentre una carenza, comporta costrizione a livello muscolare (causa intossicazione), affaticamento, debolezza, tensione, aumento ritenzione idrica e cattiva circolazione sanguigna.

Possono le emozioni influenzare il respiro?

Certamente! La respirazione è correlata anche allo stato d’animo, infatti se siamo arrabbiati o ansiosi, la respirazione risulterà affannosa con sovraccarico della muscolatura cervicale. Quest’ultima “verrà in aiuto” per permettere di respirare al meglio ritraendo il diaframma con conseguenze su postura, organi e funzioni. Se siamo rilassati, invece, la respirazione sarà lenta e profonda e permetterà un corretto inserimento di ossigeno. Ci sarà, inoltre, una buona produzione di endorfine (ormone del buonumore), una corretta gestione della muscolatura e della “macchina uomo”.

Può darci un semplice esercizio per migliorare il nostro respiro?

Si possono utilizzare azioni quotidiane molto semplici come ridere (migliora la mobilità del diaframma e lo rinforza), sbadigliare (porta ossigeno al cervello e dà elasticità al diaframma), cantare (sviluppa i polmoni e i muscoli inspiratori)

Un piccolo e semplice esercizio invece, prevede: inspirare e “gonfiare” la pancia, espirare e “sgonfiare” la pancia. Ripetere l’esercizio per 10 volte anche 2-3 volte al giorno, da sdraiati supini (pancia in su) o se non potete, anche seduti.. ma respirate!

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