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Sacchi su Insigne: “Il ragazzo è maturato molto velocemente”

Sacchi su Insigne: “Il ragazzo è maturato molto velocemente”

Lo storico tecnico della Nazionale Arrigo Sacchi, si è lasciato andare con delle dichiarazioni importanti, che hanno davvero smosso il pensiero di

molti scettici su Lorenzo  con delle parole che danno il vero valore del ragazzo, che deve rinnovare in azzurro in queste settimane.

Sacchi su Insigne

L’Italia ha vinto meritatamente Euro 2020 battendo l’Inghilterra in finale. Ne ha parlato Arrigo Sacchi al quotidiano Il Mattino: “Ma da quando non andavamo all’estero giocando con questo estro, questo coraggio, da padroni del campo? C’è solo da essere fieri dell’Italia e di Mancini. Poi lo siamo perché abbiamo vinto l’Europeo ed è l’unica cosa che conta nel nostro Paese. Ma saremmo dovuti essere orgogliosi di questa Nazionale anche se non l’avessimo vinto”.

Sulla gara contro l’Inghilterra: “Non abbiamo vinto con la furbizia, ma imponendo le nostre idee. Certo abbiamo sofferto con chi ci ha aggredito, come nelle gare con Spagna e Austria. Ma ne siamo usciti a testa altissima. Negli ultimi 11 anni questo è il punto più alto toccato dal nostro calcio. La Spagna ha vinto un mondiale, due Europei, coppe dei campioni e quattro Europa League in questo decennio in cui noi siamo stati a guardare, arrivando al massimo in finale di Champions e secondi nel 2012 in un Europeo. Per questo sono contento del messaggio che mi ha scritto Butragueno dopo la vittoria di domenica: Una personalidad muy grande. Altro che catenaccio!”.

Sul gioco di Mancini“Santi Denia, il selezionatore della Spagna under 19, dice che noi italiani abbiamo insegnato loro come si fa pressing, come si tiene la palla, come si gestisce. Ora ci siamo ripresi i nostri insegnamenti. Quando affrontammo Maradona i miei al Milan erano terrorizzati: io spiegai che se avevamo noi la palla, non l’aveva Diego. E se poi l’avevano quelli del Napoli e noi li avremmo aggrediti, avrebbe fatto meno danni. E ci siamo allenati per questo. Ma il più spaventato di tutti era Evani perché dal suo lato c’era De Napoli che aveva il passo più lungo del suo. Tranquillo, perché dopo due secondi hai almeno uno che ti dà una mano e non sei solo. Ecco, l’Italia questo ha fatto vedere. Perché vero che uno per uno fa uno, ma anche che uno per undici fa undici…”.

Su Insigne: “Ha lottato per i compagni, è maturato in maniera veloce. E ha confermato che ho sempre fatto bene a consigliarlo fin da quando era piccolo ad Ancelotti e Conte di prenderlo con loro. Ma questa Italia ha entusiasmato perché chiaramente non ha calciatori con la scritta campioni nella targa. Ed è questo il prodigio, il capolavoro autentico fatto da Mancini: è riuscito a far mettere da parte ai suoi tutti quei sentimenti che non sono nobili ovvero la furbizia, l’avidità, la gelosia. Ed è nata questa Italia fantastica. Che ha vinto con merito in un Paese dove il merito non esiste. E ha vinto perché c’era Mancini in panchina”.