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Germania Italia di Nations League, è KO anche nel gioco

Germania Italia pessima figura per Mancini &C.
Una pessima figura quella fatta dalla nostra Nazionale, ieri sera, contro la Germania per la Nations League.
Il risultato di 5-2 poteva essere ancor più penalizzante se non ci fosse stata una presa d’orgoglio da parte dei nostri, nei minuti finali.
Volendo cercare una scusante si può dire che forse i nostri ragazzi, reduci da un duro campionato italiano, erano stanchi fisicamente e psicologicamente.
Questo il motivo per cui la Germania ha imposto il proprio gioco, facendo spesso il bello è il cattivo tempo.
Ma, è il caso di trovare una scusante alla prestazione azzurra?
Sinceramente, no!

Quali sono le ragioni della disfatta?

E’ opportuno comprendere, nell’immediato, le vere ragioni della disfatta che non riguardano l’impostazione della partita, anzi, Roberto Mancini ha fatto il suo meglio impostando il 4-3-3 in opposizione al 4-2-3-1 dei tedeschi. I ragazzi, però, erano scarsamente motivati.
Solo questo? No.
I nostri calciatori non sanno più dribblare, ma neanche ci provano.
L’appoggiare costantemente il pallone all’indietro, al di là della logica di “costruire dal basso” è uno scarico di responsabilità che ormai non è più condivisibile. Si può capire se ad una minima serie di passaggi poi si utilizza la profondità per innestare azioni d’attacco. Fateci caso questa finalizzazione è sempre più rara. I nostri ragazzi non sanno più suggerire passaggi e neanche riescono ad essere precisi quando devono.

Bisogna rivedere il sistema di gioco

Allora è opportuno rivedere il sistema di gioco che per il calcio non è chissà che cosa!!!
Bisogna lasciare più spazio alla fantasia dei singoli, bisogna lavorare sui fondamenti che, in alcuni casi, in qualche pur osannato nostro calciatore, è carente.
L’augurio è che i tecnici sappiano inculcare la logica della squadra che deve muoversi all’unisono in concomitanza con le azioni di gioco, perché non si può sopportare lo sfilacciamento dei reparti che, di contro, genera superiorità numerica da parte degli avversari.
Tornare a giocare un calcio vero riducendo i tempi di gioco e finalizzando al meglio, potrebbe essere la chiave per tornare a farsi rispettare in ambito internazionale, con enormi benefici anche per le squadre di club.
Si spera che i tecnici si riapproprino della loro professionalità e la trasmettano di conseguenza ai loro allievi.
Tutto questo per la vita del calcio di cui noi italiani non possiamo fare a meno.