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Liverpool Napoli: “L’oro di Napoli, ma non è tutta luce…”

Napoli Eintracht Francoforte

Fonte Facebook SSC Napoli

Liverpool Napoli: “L’oro di Napoli, ma non è tutta luce…”
Il Napoli è stato “finalmente” sconfitto in Champions League e, secondo alcuni, era quasi fisiologico che accadesse.
Adesso la squadra va attenzionata anche in prospettiva dopo “Qatar 2022” per tornare a gennaio ad essere la migliore in Italia.
E’ arrivata la prima sconfitta per il Napoli ad opera del Liverpool, ma la squadra di Luciano Spalletti è qualificata al primo posto nel girone A di Champions ed
approda agli ottavi di finale…sarà teste di serie e di conseguenza, nel prosieguo, dovrebbe incontrare una squadra non di primo livello.
Torniamo al Liverpool: è una squadra che in Premier League naviga a centro classifica, finora non ha manifestato grandi velleità e, con grande impegno, ieri sera ha imposto la sconfitta ai partenopei.

Il Napoli subisce una sconfitta indolore contro il Liverpool

E’ dunque per il Napoli una sconfitta indolore, anche preventivata dagli addetti ai lavori, ma cosa nasconde l’aver subito il 2 a 0 e il gioco dei Reds?
1) Il Napoli gioca il miglior calcio in Italia meritando il primo posto in classifica in un campionato, va detto, comunque mediocre;
2) Gli azzurri sono a livello europeo, ma se fronteggiati con pressing alto per buona parte della gara mostrano lacune difensive;
3) Spalletti può contare incondizionatamente su uomini chiave che, in questo momento, garantiscono impegno, costanza nel gioco e qualità alla squadra (Kvaratskhelia, Lobotka, Zielinski, Kim, Mario Rui, Osimhen, Di Lorenzo);
4) Il Napoli è una squadra votata all’attacco con i due esterni bassi costantemente e alternativamente orientati oltre il centrocampo, questo crea problemi quando fortemente sotto pressione, come ieri con gli inglesi.
5) Ieri sera Ndombele’ e Anguissa non erano al massimo per garantire il necessario filtro in mediana, questo si è ripercosso sulla fase difensiva.
Conclusioni: il Napoli non avrà problemi in Italia a dominare; in Europa dovrà mettercela tutta se vorrà eccellere e dovrà farlo scegliendo un
modulo di gioco diverso, prevedendo i tre centrali a maggiore copertura del reparto difensivo, ma lavorando sulla voglia e la capacità di “fare comunque la partita”.
La squadra di Spalletti deve lavorare sulla “cazzimma” e sulla rabbia dei singoli di affermarsi su chiunque, dunque, Spalletti deve continuare a lavorare sulla psicologia per mantenere vivo il bisogno di affermazione dei suoi.
Il sacrificio di ognuno, il lavoro di squadra, la voglia di vincere e l’assoluta convinzione di essere i più forti sarà il quid per sbaragliare ovunque, anche in campo internazionale e questo Spalletti lo sa!