fbpx

Governucci: Il Napoli non abbasserà la guardia. Gli azzurri…

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Antonio Governucci, direttore sportivo
Il paragone tra Vlahovic ed Haaland, fatto in passato, ritiene si sia rivelato infondato?
“Vlahovic ha caratteristiche differenti rispetto ad Haaland. Il norvegese ricorda molto Ibrahimovic per potenza e fisicità. Il serbo è, invece, un giocatore più tecnico e dinamico. Un paragone che ritengo infondato. Haaland giova della guida tecnica di uno dei migliori allenatori al mondo, e di una squadra che gli consente, con un gioco sempre propositivo, di andare frequentemente in rete. Lo stesso non vale per Vlahovic, che paga per una Juve che non offre prestazioni ottimali in questa stagione”
Un Napoli ai quarti decreterebbe un calcio italiano in piena ripresa?
“Il Napoli non abbasserà la guardia. Gli azzurri godono della possibilità, visto il vantaggio in campionato, di poter gestire le proprie energie psico-fisiche. Gli uomini di Spalletti possono dire la loro anche in Europa, ed anzi mi auguro un quarto contro il City. Il Napoli, pur non essendo la squadra più forte del continente, è sicuramente quella più in forma, e sarà sicuramente temuta da chiunque dovrà affrontarla in Champions. Il fatto che gli azzurri riescano ad arrivare sin dove il Psg non è riuscito, con le sue stelle ed i suoi investimenti, deve far pensare. Oggi, dunque, ritengo che l’impresa sia stata fatta da Inter e Milan, piuttosto che dal Napoli”
Come si scovano nuovi talenti per il calcio italiano?
“Ci sono campionati minori con calciatori importanti. E’, dunque, fondamentale puntare anche su osservatori capaci, oltre che sugli allenatori. Kvaratskhelia dimostra quanto sia necessaria l’osservazione, anche nelle categorie inferiori. Andrebbe svolto un lavoro anche nelle leghe inferiori, dove poter far crescere i propri giovani, e soprattutto per puntare a plusvalenze che, però, siano reali”
Chi è il calciatore più incisivo nel Napoli in questa stagione?
“Kvaratskhelia credo sia la sorpresa di questa stagione. Il più determinante Lobotka, e quello più incisivo Osimhen”
A che livello è il calcio maltese?
“Soltanto sei anni fa, quando si giocava contro una squadra maltese, si facevano sei o sette gol. Anche la nazionale subiva delle goleade. È stato fatto un lavoro importante, sia sui giovani che nel mercato. Se negli anni scorsi si giocava con soltanto due stranieri, oggi essi compongono i nove undicesimi delle squadre. Il movimento maltese si è avvalso del valore ed esperienza di alcuni tecnici italiani come Denis Mangia ed Enzo Potenza. Quest’ultimo è l’esemplificazione di quanto detto prima sulle categorie inferiori. In Italia allenava tra i dilettanti, mentre a Malta ha potuto giovare della meritocrazia che questo Paese garantisce. Il calcio maltese, per me, ha rappresentato un ottimo periodo di crescita. Dodò, in tal senso, rappresenta una mia soddisfazione personale. A trent’anni ha potuto coronare il sogno di giocare per la sua nazionale grazie al professionismo maltese”