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Sabatini: De Laurentiis è un po’ il personaggio di ‘sono io il vostro Cavani

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sandro Sabatini, giornalista Mediaset
Come reputa l’ingresso delle ingenti risorse saudite nel calciomercato?
“Sono soldi che entrano nel calcio europeo, non solo italiano. Sono tanti soldi che costituiscono una boccata d’ossigeno per i club. Se sia positiva non lo so. Inizialmente l’avevo criticata, ma va detto che, se è stata accettata l’invasione delle risorse cinesi e Arbamovich, non si può negare l’ingresso anche dei sauditi. Oggi assistiamo a valutazioni esorbitanti, ma in futuro potrà costituire un problema esclusivamente delle squadre saudite, se riusciranno a costruire team di un certo livello”
Berlusconi aveva profetizzato la tendenza del calcio italiano già quindici anni fa.
“Le sue, erano lezioni di economia applicate al calcio. Berlusconi, a quei tempi, parlava ancora di petrodollari, le ingenti, infinite, somme di denaro che arrivavano dalle aziende petrolifere. All’epoca erano risorse non ancora investite nello sport, a differenza di oggi. Berlusconi è sempre stato un passo avanti, ed anche in quel caso l’aveva dimostrato. Il calcio arabo potrebbe crescere al punto da confrontarsi con quello europeo, ma potrebbe anche rimanere una realtà circoscritta al contesto asiatico”
De Laurentiis, in una recente conferenza, ha detto che Giuntoli era semplicemente un direttore sportivo: condivide con il patron o crede sia un tentativo di sminuire la sua figura?
“De Laurentiis è un po’ il personaggio di ‘sono io il vostro Cavani’. Fa pate delle sue tendenze, diciamo, egocentriche. D’altronde, dopo l’accordo con la Juventus non credo che il direttore potesse aspettarsi un trattamento differente. Ciò detto, il patron azzurro sta impostando un tipo di società in cui la figura del presidente pare essere sempre più centrale, mentre allenatori, squadra e dirigenti sicuramente più periferici. Inoltre, mi pare enorme la contraddizione che si ha sul valore dello stesso Giuntoli. Mentre i giornali titolano quotidianamente sull’arrivo imminente di colui che è visto come il salvatore della patria in bianconero, non si legge nulla sulla sostituzione di Cristiano in azzurro. Eppure, dovrebbe essere una notizia di pari importanza. Giuntoli è un dirigente i cui meriti, di competenza e gestione, non si discutono. Ciononostante, quanto accaduto in questi giorni è la più plastica esemplificazione della teoria secondo la quale tutti sono utili e nessuno e indispensabile. Il presidente De Laurentiis non lo reputa indispensabile, tantomeno fautore principale del successo”
Quanto realmente è stato vicino al Napoli Allegri prima dell’arrivo di Spalletti?
“C’è stato qualche colloquio. Peraltro, abbiamo scoperto che a De Laurentiis piacciono i colloqui con gli allenatori. Allegri e ADL si erano anche fatti una ottima impressione reciproca. So che avevano parlato a lungo, anche di calciatori. Non so, invece, cosa sia successo dopo. Garcia è un ottimo allenatore che, seppure si sia perso negli ultimi anni, ha tutte le qualità per tornare sulla cresta dell’onda. Sostituire Spalletti credo sia impossibile. Replicare quanto fatto da Luciano è difficilissimo, e riuscito a realizzare un qualcosa che rimarrà nella storia”
Anche Osimhen potrebbe lasciare Napoli questa estate…
“Spero semplicemente che non vada via. Al calcio lasciamo qualcosa che non sia solo romantico, ma anche di conseguente allo Scudetto. Al Napoli togli Kim, con la clausola, e va bene. Togli Spalletti e, poi, Giuntoli e va bene lo stesso. Togliere anche Osimhen significherebbe privare il Napoli di una figura iconica, a così breve tempo dal trionfo e mentre tutti i ragazzini ancora si dipingono i capelli di giallo. I soldi sono importanti, ma non sono tutto nella vita. Osimhen è un assegno circolare per il Napoli, ma non me ne priverei in nessun modo”