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KKN- La compagna di Garcia:” il mio rapporto con Napoli? Ci divertiremo!”

La compagna di Rudi Garcia, la giornalista Francesca Brienza, parla a Radio KKN del suo rapporto con Napoli e di quello che si aspetta dalla nostra città . Francesca si sofferma anche sull’Italia calcistica femminile.

La città di Napoli?
“Sono nata a Roma, ma sono originaria del sud. Da piccola facevo spesso in famiglia delle gite a Napoli. Il mio rapporto con Napoli è sempre stato fantastico e sapere di avere la possibilità di vivermi Napoli non solo come ospite, ma farlo da cittadina sarà un grande piacere. Sarà bello scoprirla e soprattutto farlo con altri occhi.

La città imbandierata?

“Finalmente il popolo ha gioito per una cosa così grande, ho avuto un bellissimo colpo d’occhio. Poi ho notato che c’è tanto turismo in città e sono stati fortunati quei turisti che avevano già prenotato la vacanza prima che il Napoli vincesse lo scudetto. Napoli offre un milione di spunti dal punto di vista culturale, ma anche culinario (ride ndr.). Ci divertiremo!”.

La compagna di Garcia Francesca Brienza parla dell’Italia femminile

“Mondiale Femminile? Buon inizio per le azzurre di Bertolini che ha fatto un po’ di cambiamenti. C’è qualcosa su cui lavorare ancora perché c’è un po’ di fatica espressa sul campo. Il mix tra le veterane e le giovani funziona, la vittoria è qualcosa di importante da portare a casa sapendo che ci sono degli aspetti da migliorare. La Girelli è la garanzia di qualsiasi allenatore e vedere una giocatrice così matura, entrare dalla panchina e segnare a dieci minuti dalla fine fa capire che il gruppo c’è a prescindere dalle decisioni della coach. È una piccola rivincita personale per la Girelli perché è la prima volta che una calciatrice italiana ha segnato nelle due ultime edizioni dei Mondiali.

Il calcio femminile in Italia?

“Io ci ho creduto dal primo giorno nella possibilità di renderlo importante come fanno negli altri paesi come la Francia che è anni luce davanti a noi. Vedere che l’Italia ha l’opportunità di giocare come negli altri paesi è importante, ma c’è bisogno di progetti. Il passaggio al professionismo è un punto di partenza e non di arrivo. Mi auguro che i club si impegnino sempre in più in questo progetto. Sarebbe bello che tutte le società maschili avessero una squadra femminile.”