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Tramezzani: Kim consentiva di accettare l’uno contro uno ed anzi, spesso, lo cercava

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Paolo Tramezzani, allenatore. Di seguito, un estratto dell’intervista.
L’Arabia rischia di essere un pericolo concreto per il calcio europeo?
“Ho fatto un’esperienza in Arabia due anni fa. Un’avventura che mi ha arricchito, sia dal punto di vista umano che professionale. Sono convinto che quello saudita è un fenomeno destinato a continuare nel tempo. Un progetto che può contare su ampia disponibilità economica, e che intende promuovere, tramite lo sport, il Paese arabo all’estero. Le squadre europee, che fronteggiano tale disponibilità finanziaria dei club sauditi, devono saper reinvestire le nuove risorse. È una possibilità anche per il calcio europeo. Puntare sui giovani potrebbe consentire al calcio europeo – soprattutto italiano – di valorizzare i propri talenti”
Come cambia la fase difensiva del Napoli senza Kim Min-jae?
“Ritengo che il problema non sia di reparto quanto individuale. Kim consentiva di accettare l’uno contro uno ed anzi, spesso, lo cercava. È una caratteristica che oggi il Napoli ha perso. Come ha detto Garcia, si dovrà difendere in undici, ed è un atteggiamento che ti consente di ovviare ad una perdita importante come quella del calciatore coreano. SI è parlato, in tal senso, molto del secondo tempo contro la Lazio. Credo si tratti di un naturale rodaggio, atletico e tattico, di inizio stagione.
L’errore potrebbe essere quello di aspettarsi una riproposizione fedele del gioco di Spalletti da parte di Rudi Garcia?
“È sacrosanto, direi. Il voler per forza copiare, replicare in tutti i modi, quel che stato fatto, sarebbe difficile e rischierebbe di snaturare il tecnico stesso. Tenendo sempre ben presente quanto fatto dal Napoli lo scorso anno, ed il modo con cui ha trionfato, bisogna assumere consapevolezza che sarà impossibile rivedere quel Napoli. Un dominio così netto non lo ricordo nemmeno con la Juve di Conte ed Allegri. È un dominio che non vedevo dai tempi del Milan di Sacchi. Ricordo ancora le sfide contro l’Ajax – ad Amsterdam – e di Liverpool. Non avevo mai visto i Reds tanto in difficoltà tra le mura amiche… Non credo, pertanto, sia giusto fare determinati paragoni. Il Napoli, da oggi, riparte da zero. Dovrà essere bravo Garcia a motivare la squadra, ed a non farla peccare di presunzione dopo i fasti della scorsa stagione”
Crede che il gioco di Garcia possa incidere in Europa?
“La Champions è particolare… L’anno scorso abbiamo visto il City dominare, ma fare fatica ad Istanbul contro l’Inter. La Champions è un mondo a parte, ed è necessario giocare con qualità e cercare di sbagliare il meno possibile. Sono convinto, però, che gli azzurri possano fare bene tanto in Italia quanto in Europa”