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Sabatini: Molte squadre vincitrici devono spesso fare i conti con l’appagamento. Secondo me, manca una figura di riferimento

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Sandro Sabatini, giornalista Mediaset. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Cosa sta accadendo al Napoli di Garcia?
“Bella domanda. Non è un caso che, a parte i nove anni della Juve, la squadra campione sia cambiata ogni anno. Molte squadre vincitrici devono spesso fare i conti con l’appagamento. Secondo me, manca una figura di riferimento che andasse oltre gli schemi e la tattica. Questa figura era Luciano Spalletti, un leader. Oggi, Garcia da ancora l’impressione di non aver conquistato le referenze e la stima di cui godeva Spalletti. È un paragone spiazzante quello che subisce il tecnico francese. Mi ricorda, infatti, il post Mourinho di Benitez all’Inter”
La squadra azzurra sembra disorientata…
“La squadra, tatticamente, credo abbia l’intenzione di giocare come lo scorso anno. Mancano però tutte quelle cose che Spalletti trasmetteva. La voglia di rincorrere e di essere aggressivi. Più in generale, la voglia…”
Per Garcia non aver instaurato un rapporto con la piazza può essere un limite?
“Magari avrebbe potuto essere più ruffiano, ma in campo cosa sarebbe cambiato? I tifosi meriterebbero più empatia, certo, ma ai fini del risultato non sarebbe cambiato nulla. Sono cose troppo recitate. Se ti vengono spontanee è un conto, ma se sono ricercate non te ne viene niente…”
In molti parlano già di esonero.
“Se ne parlano i tifosi cambia poco. Se De Laurentiis ed i suoi uomini, invece, insistono nel silenzio, può darsi che ci pensino… Tuttavia, è una scelta che dovrebbe essere opzionata soltanto in due casi: o la squadra ricade in una crisi profonda, o i calciatori richiedono un cambio di guida tecnica. Il gesto di Kvaratskhelia al Marassi, per esempio, è persino più preoccupante di una mancata stretta di mano. Un gesto emblematico, anche se credo un giocatore non dovrebbe mai mettere in discussione una scelta del tecnico”
C’è qualche squadra italiana che può sognare Wembley?
“Se gioca come lo scorso anno, il Napoli! Sarebbe fondamentale recuperare la fisicità e la classe di Anguissa, la solidità difensiva, i gol di Osimhen e le geometrie di Lobotka. Ad oggi, però, soltanto Di Lorenzo pare ripetere le prestazioni ello scorso anno”
Che partita dobbiamo aspettarci con il Braga?
“Sulla carta è una partita facile. Il Braga viene dopo il Benfica, il Porto e lo Sporting. Una squadra normale, dunque. Basti pensare che, ponendo un paragone con lo scorso anno, i Rangers ritengo siano più forti dei portoghesi”
I risultati del Napoli frutto anche di un mercato sbagliato?
“Se il mercato fosse sbagliato vorrebbe dire che il club avrebbe dovuto vendere uno tra Kvara ed Osimhen. Attenzione a dire che il mercato sia sbagliato, il Napoli è una squadra forte. L’unico partente eccellente è stato Kim, sostituito da Natan. Bisogna attendere che il brasiliano esprime le proprie qualità. Gli osservatori delle altre squadre mi hanno parlato di un calciatore validissimo e dagli ampi margini di crescita. Garcia, tuttavia, non ha mai fatto esordire il ragazzo, e questo potrebbe non giocare a suo favore. Quando un allenatore non schiera, e valorizza, i nuovi acquisti della dirigenza le alternative sono due: o si ottengono risultati, ed in questo caso le cose procedono normalmente; o cominciano le telefonate di fuoco…”