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Napoli-Inter: Crocevia o “croce” e basta? Al Maradona l’ardua sentenza…

Kvaratskhelia Napoli

La sfida con i nerazzurri è una sorta di sliding-door per Di Lorenzo e compagni

Napoli-Inter. Non va mica bene. Da più parti, infatti, Napoli-Inter viene descritta come una sfida utile (solo) ai nerazzurri in chiave scudetto. Dimenticando – forse pretestuosamente – che se i campioni d’Italia riuscissero a battere la compagine allenata da Simone Inzaghi, si ritroverebbero lì, ad appena cinque punti dal primato. Sei, se la Juve questa sera si travestisse da corsara in quel di Monza. Uno scenario, insomma, che non consente in alcun modo di tagliare fuori gli azzurri dalla lotta al vertice.

A maggior ragione se, come sembra, Mazzarri dovesse schierare Victor Osimhen dal primo minuto. Con l’attaccante nigeriano recuperato al cento per cento, nulla è precluso ai partenopei. Soprattutto dopo la bella prestazione di Madrid. Sì. Perché pur se dimezzato a causa di alcune assenze tra componenti della sua rosa, il Real resta sempre il Real. Ovvero, uno dei club sportivi (non solo calcistici) più blasonati del globo terrestre. Tipo Lakers e Dallas Cowboys, tanto per intenderci.

In verità, anche in terra spagnola molti nodi sono venuti al pettine. Natan, per esempio, è apparso piuttosto superficiale in fase di marcatura. Probabilmente, il difensore brasiliano deve ancora adattarsi pienamente ai ritmi ed ai movimenti del Calcio europeo. Toppare una partita, però, dovrebbe servire anche a questo. A migliorarsi per sopravvivere. Dura lex sed lex, dicevano i latini. Kvara, invece, ha giochicchiato a sprazzi, sciupando pure una clamorosa occasione da rete (in un eccesso di altruismo). Magari ci sbagliamo, ma il fuoriclasse georgiano ci è parso un po’ (tanto) in soggezione durante la partita con i blancos. Come se fosse smanioso di dimostrare il proprio valore ad ogni costo.

Per ciò che concerne il “capitolo portieri”, appare alquanto inutile – oltre che deleterio – a questo punto della stagione, sottolineare il momento negativo che sta attraversando Meret. Del resto, la situazione del vecchio Alex è sotto gli occhi di tutti: il portierone friulano vive una fase (piuttosto duratura, va detto) di involuzione da cui si potrebbe uscire indenni solo con il pieno sostegno dell’ambiente. Se non altro, durante la conferenza stampa post-match di Champions, a Meret è arrivata l’iniezione di fiducia più importante. Almeno per un calciatore professionista. Quella del proprio allenatore. Walter Mazzarri, infatti, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha chiarito ancora una volta che il titolare tra i pali della porta del Napoli era e resta il portiere campione d’Italia. Per ora. Con buona pace di Gollini e dei commenti al vetriolo (eufemismo) di alcuni tifosi sui social.

Non ci è dato sapere se Napoli-Inter rappresenterà una sorta di metaforica sliding door per Di Lorenzo e compagni. Quel che è certo, però, è che dopo le buone prove offerte contro Atalanta e Real, gli azzurri, al Maradona, saranno chiamati ad una specie di esame di riparazione post-Garcia. Riprendere la marcia vincente tra le mura amiche per dimostrare che il “momento no” è stato lasciato definitivamente alle spalle. Sognare in grande per affrontare al meglio una realtà che, tutto sommato, nonostante il nebuloso avvio di stagione, vede gli azzurri ancora protagonisti. Vincere o essere “rimandati”. Sta tutta lì, in pratica, la sostanziale differenza fra un crocevia ed una “croce” e basta.