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Di Michele: Osimhen? “Dipenderà da chi sarà l’allenatore del Napoli il prossimo anno

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto David Di Michele, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Udinese e West Ham. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Che insidie nasconde il Frosinone per il Napoli?
“Il Frosinone sta facendo un buon campionato. Era partito molto bene, anche se si è arrestato nelle ultime settimane. Vanta ottimi giocatori, veloci, pericolosi. Di Francesco, dopo anni un po’ così e così, si sta guadagnando una rivalsa. Tuttavia, ho rivisto un Napoli fluido. A Monza, dopo lo svantaggio, si è rivisto l’entusiasmo, la voglia di cercare quei movimenti a cui ci avevano abituato”
Potrà influire anche l’orario della sfida?
“In questo periodo sì. Ci sono i primi caldi e rischiano di stroncare a livello fisico. Penso, però, che il Napoli avrà grandissima voglia di rivalsa, puntando ad un obiettivo difficile ma non impossibile come la Champions. Questa voglia fa aumentare l’entusiasmo, le energie”
Sulla corsia destra del Frosinone gioca Soulè, mentre il Napoli vede nella fascia sinistra un suo punto debole. Sarà un tema della gara?
“E’ la zona del campo dove la squadra azzurra soffre di più. Si è puntato su Natan, ma non è andata bene. Si sono alternati tanti giocatori, come Rui e Olivera, ma ciò non ha garantito continuità. Come detto, su quella fascia ci sarà Soulè, che ha vissuto una seconda parte di campionato sottotono. Un palcoscenico come quello di Napoli, però, potrebbe stimolare ulteriormente l’argentino nel dimostrare il proprio talento. Si giocherà al Maradona, d’altronde. Lo stadio di Diego, lo stadio dei campioni d’Italia”
Napoli sarebbe la piazza ideale per Zaniolo?
“Zaniolo è in giocatore importante. Tuttavia, come accaduto a Cassano e Balotelli, il rischio è che si pecchi di equilibrio. Quando si è giovani, e si ha tutto, a volte ti senti padrone del mondo. Serve sempre rispetto, per il proprio lavoro, per i tifosi e per i compagni di squadra. Serve limare il carattere, anche perché non è più giovanissimo. È necessario maturare rapidamente. Dopo la Roma, ha perso parecchi anni. L’esperienza inglese non è stata idilliaca”
Può esprimersi la meglio in Italia? Un campionato a lui più consono.
“Sicuramente molto più consono alle sue qualità. Per la sua forza, però, avrebbe potuto fare molto di più. In Premier, quando non ti allinei alla loro qualità, diventa dura. Se ti sai adattare, se sai comportarti e metterti in gioco, diventi uno di loro, e cominci ad essere determinante. Non è riuscito a farlo, ha riscontrato difficoltà. Può riscattarsi in Italia, ma servirà una crescita. La continuità di cui ha bisogno te la crei da solo, con il lavoro. Oggi, da fermo non puoi più giocare. Le qualità, da sole, non bastano. Basti pensare al Napoli che, quest’anno, ha riscontrato grandissime difficoltà nonostante le qualità della rosa”
Continuerebbe a puntare su Raspadori per il post Osimhen?
“Dipenderà da chi sarà l’allenatore del Napoli il prossimo anno. Se, ad esempio, si punta su Motta, che non vuole un attaccante fisico, un calciatore come Raspadori, capace di fare da raccordo, potrebbe essere utile. Può anche attaccare la profondità, pur senza l’esplosività di Osimhen e in contesti diversi. Il gol contro il Monza dimostra la sua intelligenza calcistica. È un calciatore di qualità sul quale punterei”