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Chiarugi: Le contestazioni, il malumore, sono anche comprensibili

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luciano Chiarugi, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli, Milan e Fiorentina. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Qual è la posizione di Pioli dopo la sfida di ieri e in vista del derby di lunedì?
“In questo momento è molto difficile. Eventualmente, sulla conferma di Pioli inciderà anche il risultato della sfida di ieri, considerando anche i rumori ‘poco simpatici’ delle ultime settimane. Io dico sempre che la forza di un allenatore sono i propri giocatori. Certi calciatori sono quelli che fanno la differenza, come nel caso di Leao. Tuttavia, credo sia loro dovere entrare in un meccanismo che può portare al calcio grandi soddisfazioni, o anche grandi delusioni”
Tra questi giocatori, dunque, rientra Leao…
“Un giocatore del suo valore e delle sue capacità è in condizione dà morale a tutta la squadra. Mi sembra assurdo che per un giocatore come lui si possano trovare delle scuse diverse per giustificarne il rendimento. È un calciatore che non ha ancora trovato la quadratura di responsabilità che necessita la sua caratura. Quando non c’è continuità, anche nei leader, ne risente anche la squadra”
Una discontinuità da attribuire al calciatore e non al tecnico?
“Non voglio scaricare tutta la responsabilità su Leao. Tuttavia, quando il Milan ha vinto lo scudetto, i protagonisti assoluti sono stati proprio il portoghese, oltre Theo e Tonali. Quando ci sono queste manifestazioni così importanti, sono i giocatori di questo tipo che vengono particolarmente osservati. Sono loro che determinano in positivo o in negativo. Naturalmente, vanno anche riconosciuti i meriti di una Roma che ha svolto una grande partita”
Come si può valutare la stagione degli azzurri e quella degli stessi calciatori?
“A me dispiace molto. La risposta del pubblico, a Napoli, credo sia sempre stata positiva. Hanno sempre sperato di rientrare nella corsa alla Champions. Quando, però, si parte da un allenatore, pur considerando le diverse consultazioni di cui ci ha parlato il presidente, e poi si sceglie l’esonero, diventa difficile. È stato scelto Mazzarri, che ha dovuto fare i conti con le defezioni della Coppa d’Africa. La squadra sembrava avesse trovato il filo giusto per ripartire. Il tecnico toscano, però, non ha potuto beneficiare dell’apporto di Osimhen. Poi, è arrivato Calzona, e neanche lui è riuscito ad imprimere qualcosa in più. I calciatori, che potrebbero sentirsi bistrattati in virtù di ciò, non riescono ad esprimere quel che questo pubblico meriterebbe. Le contestazioni, il malumore, sono anche comprensibili. Mi sembrano giocatori del tutto diversi rispetto a quelli della passata stagione, in una crisi prima mentale, poi fisica”
Italiano potrebbe essere l’allenatore giusto per gli azzurri?
“E’ una scelta che non può essere sbagliata. Vanno considerati tanti fattori, come la rosa ed i principi di gioco. Italiano predilige un possesso palla continuo, anche se andrebbe valutato il beneficio che ne traggono le punte”
Come commenta la qualificazione della Fiorentina in semifinale?
“E’ un risultato molto importante. Il calcio italiano si sta facendo un pochettino largo. Sicuramente meglio delle scorse stagioni. Noi amanti del calcio ne siamo ampiamente soddisfatti. La gara della Fiorentina è stata sofferta. I cechi hanno svolto una partita prevalentemente difensiva. Le semifinali raggiunte dalle nostre squadre sono un merito per il nostro calcio”