Chi non ha mai partecipato ad un raduno del Napoli magari non immagina cosa accade a Dimaro. Una festa che dura 15 giorni e resta nel cuore a tempo indeterminato, dove tifosi soli, famiglie con bambini e cane al seguito, gruppi di amici ma anche Club organizzati si ritrovano dopo aver percorso anche centinaia di chilometri.
Ecco cosa rappresenta il ritiro del Napoli a Dimaro: un’occasione per condividere lo sport e la passione azzurra.
La passione che anche lontano, spinge perfetti sconosciuti a riunirsi inizialmente per vedere la partita in TV, poi però diventa l’occasione di stare insieme. In famiglia.
La famiglia che non ti aspetti, quella che ti scegli. Che condivide quella passione azzurra, l’amore per la maglia, e che ti fa sentire a casa anche quando le distanze sembrano difficili da colmare.
Come avviene il coinvolgimento delle famiglie alla vita di un club sportivo?Ā
“Non ĆØ facile purtroppo” ci dice Massimo Mazza, presidente del club Napoli Club Brescia 1926 . Nato dalla fusione del club Napoli Lombardia e del Napoli club Frecciarossa, rappresenta oggi unāunica grande famiglia partenopea di tifosi residenti a Brescia e non. “E’ una riflessione che abbiamo fatto, vivendo in territori tanto diversi, in cittĆ lontane da Napoli, siamo circondati da realtĆ diverse: juventine, milaniste o interiste per lo più. Ed ĆØ bello quando all’improvviso i tuoi figli ti cantano i cori da stadio. Io ho attaccato il poster del Napoli in cameretta a mio figlio e lui ĆØ partito da solo a cantare Un Giorno all’Improvviso. Ed il nostro esempio porta anche persone lontane magari dal mondo azzurro ad avvicinarsi: abbiamo un socio di 14 anni con i genitori bresciani eppure lui in famiglia ĆØ l’unico tifoso del Napoli”.
Azzurri nel mondo per portare la passione azzurra ovunque, ma come si fa?
Parlando di trasmettere, come si fa a trasmettere ai giovani quello che noi adulti abbiamo vissuto magari in prima persona, la storia del nostro Napoli? Come si trasmette il passaggio dai tempi di Diego ad oggi?
Ma il tifoso gioisce, ama e contesta. E se oggi volessimo contestare anche noi qualcosa?
“Non mi sento di contestare quasi nulla” mi dice Massimo “condivido su tante cose quello che viene fatto e per un discorso preciso: rivivere determinate situazioni com’ĆØ stata la Serie C, io preferisco rimanere in Serie A: va bene cosƬ!”.Ā “Noi eravamo lĆ ” aggiunge Giovanni “l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle. L’importante ĆØ non tornarci più. Siamo rimasti al fianco del Napoli lo stesso. Forse sul mercato avrei da contestare qualcosa: non voglio entrare nei meriti del Presidente ma dovrebbe essere più fluido”.Ā
E su questo concordano entrambi, come dice Massimo: “Dovrebbe essere solo tutto più fluido, ma siamo anche noi tifosi che dovremmo abituarci a questo modo di gestire gli acquisti. Sono societĆ : se mi apro una pizzeria non lo faccio per perderci ma per guadagnarci, ĆØ lo stesso discorso“.Ā CosƬ come concordano che: “ Speriamo di portarci a casa qualcosa di buono, ci portiamo a casa tante emozioni però ci vorrebbe anche un trofeo!”
Li incontro insieme Massimo e Giovanni, si stanno dando un appuntamento speciale: DimaroĀ ĆØ un’occasione da non perdere, ancheĀ per festeggiare un compleanno!
E quando ti ricapita di spegnere le candeline con intorno solo tifosi del Napoli arrivati da tutta Italia? Accade anche questo, che il Club Napoli Brescia si organizzi per rendere davvero speciali i 5 anni di un piccolo tifoso del loro club.
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In tribuna, intanto, persone assorte analizzano l’allenamento in corso: uno slogan di qualche anno fa raccontava l’Italia come un popolo di santi, poeti, navigatori ed allenatori. E di sicuro non sbagliava sentiti i commenti tanto diversi tra loro, riguardo schemi e novitĆ esibite dal nostro Mister.
E’ questa la domanda che faccio a Nicola Loreto, presidente del Napoli Club Trento Partenopea“Per amore!” la sua immediata risposta “L’amore per la maglia ti porta a fare tanti chilometri e tanti sacrifici, non c’ĆØ altra spiegazione. Si viene con il gruppo che ĆØ diventato ormai la tua famiglia, quella famiglia che ti scegli.”
Eppure quello che accomuna tutti i club potrebbe essere l’amore comune per i colori azzurri e magari la necessitĆ di fare rete: esserci gli uni per gli altri.
“Dipende poi dalla gestione dei singoli club. Il nostro club per esempio ha una gestione volontaria, fatta di persone che lavorano e dedicano il tempo che possono, in questo modo gestire 250 iscritti può essere difficoltoso e quindi le nostre problematiche possono essere diverse dai club meno numerosi. A Trento non ĆØ difficile vivere la nostra napoletanitĆ , la nostra fede azzurra. Abbiamo famiglie con bambini piccoli che al mattino vanno a scola orgogliosi di essere tifosi del Napoli anche quando non hanno alcuna parentela con noi. E’ la storia del Napoli che ormai da anni ĆØ ai vertici ad ispirare questo tifo spontaneo”.
Qual’ĆØ, invece, la storia del Napoli Club Trento Partenopea?
“Abbiamo avuto tante iniziative di beneficenza, una in particolare ha riguardato proprio la Croce Rossa qui a Dimaro: abbiamo contribuito all’acquisto dell’occorrente per allestire una loro ambulanza. Proprio lo scorso anno abbiamo conosciuto dei ragazzi di Dimaro che ci hanno chiesto aiuto e noiĀ Ā abbiamo fatto una raccolta fondi in sede che gli abbiamo consegnato durante la festa di Natale”. Ed anche Nicola ĆØ d’accordo con gli altri presidenti “Non ci sono contestazioni da fare. Io mi ricordo gli anni di Maradona: c’era Ferlaino eppure, nonostante avesse portato il giocatore più forte del mondo, era sempre contestato. Quindi la natura della contestazione c’ĆØ sempre stata nel popolo napoletano!”.Ā
Fa davvero caldo a Dimaro e ci sono davvero tantissimi tifosi che hanno voglia di raccontarsi, di testimoniare “IO C’ERO”. C’ĆØ un club in particolare che vuole far notare la sua presenza: ĆØ giovane, appena un mese dalla sua nascita ed ha una presidentessa: Valeria
Nato dalla passione per i colori del Napoli e dalla cultura e tradizione della nostra terra, ModenAzzurra ha come obiettivo quello di unire i tifosi e le loro famiglie in un unico grande gruppo dove condividere momenti indimenticabili.
“Il club non ĆØ solo calcio, noi cerchiamo di fare aggregazione per le famiglie e organizziamo eventi a cui possano partecipare le famiglie. Il nostro obiettivo può sembrare difficile a livello organizzativo però ad esempio la trasferta a Firenze diventa l’occasione per andare a mangiare una bistecca fiorentina tutti insieme. Oppure la sosta perĀ la nazionale diventa l’occasione per organizzare magari una gita tutti insieme, questo ĆØ l’obiettivo: una sola, enorme, famiglia. Il nostro club ĆØ nato da appena un mese ed 11 giorni, lo stiamo davvero battezzando qui a Dimaro, abbiamo giĆ la nostra sede ma, cosa importante, abbiamo giĆ esperienza di club”.
“A Modena ci sono altri club ma sono proprio in cittĆ mentre noi ci troviamo in provincia, a Formigine (zona di Maranello). E quindi cerchiamo di coinvolgere più le persone in provincia, per adesso siamo solo inĀ quindici iscritti eppure per venire qui a Dimaro abbiamo riempito in fretta un pullman di 53 posti più due macchine, purtroppo non siamo riusciti ad accontentare tutti quelli che avrebbero voluto partecipare. Sicuramente i nostri sono numeri destinati a crescere”.
“E’ per noi il battesimo per eccellenza: se il nostro scopo ĆØ l’aggregazione non potevamo esimerci dal voler stare insieme agli altri tifosi, Napoli ĆØ il nostro primo amore”. Alla sua voce si aggiunge quella di Raffaele “Insegniamo ai nostri ragazzini il rispetto e l’amore per la maglia. Li portiamo allo stadio per tifare e non per fare creare problemi, il nostro scopo ĆØ portare le famiglie sugli spalti e quindi stare tranquilli che non accada nulla”.
Ci sono tanti club in giro per l’Italia ma anche nel mondo, c’ĆØ qualcosa che manca e dovrebbe invece accomunare tutti?
Ma soprattutto facciamo a tutti i club i nostri complimenti per la tenacia che dimostrano ogni giorno nel testimoniare la passione per il Napoli in città così lontane da Napoli.
Come il Napoli Club Pinerolo che a distanza di appena due anni dalla sua nascita conta giĆ più di 120 iscritti. Guidati dal presidente Giandomenico Lombardi hanno anche loro iniziato quasi per scommessa, per poi ritrovarsi una tale affluenza da dover pensare ad una propria sede. “La provincia di Torino ĆØ grande e la distanza dallaĀ cittĆ ha reso necessario fondare un proprio club. Soprattutto testimoniare la propria presenza sul territorio attraverso iniziative che coinvolgano non solo i tifosi del Napoli: ad esempio il 25 maggio si ĆØ svolta una serata di beneficenza per raccogliere fondi. Lo scopo era aiutare il reparto di Pediatria dell’Ospedale Agnelli di Pinerolo, con l’acquisto di un pulsiossimetro adatto ai bambini del valore di 1000 euro. La macchina organizzativa del club si ĆØ attivata e con la partecipazione di tanti amici anche non tifosi ĆØ stato possibile raggiungere l’obiettivo”.
Presidente, quanto ĆØ importante la collaborazione tra i club?
“I club sono una risorsa importantissima: lo scambio di idee, la partecipazione ad iniziative comuni ma anche il semplice aiutarsi come appoggio durante le trasferte, fa si che i tifosi possano vivere la loro passione anche lontano da Napoli. Il nostro club ha potuto organizzare facilmente anche le trasferte europee con l’appoggio dei club presenti sul territorio, ecco cosa significa a quanto ĆØ importante comunicare tra noi. Anche il vedersi a Dimaro può rappresentare un’occasione di scambio di idee”.