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Fuori dal Campo: il calciomercato è come la fiera dell’est il 32 Dicembre

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Fuori dal Campo: il calciomercato è come la fiera dell’est il 32 Dicembre.

Fuori dal Campo: il calciomercato è come la fiera dell’est il 32 dicembre. Non potevo non iniziare questa rubrica senza ricordare il Maestro De Crescenzo che ci ha lasciato qualche giorno fa.

E lo ricordo in uno dei suoi più celebri sketch: quello del 32 Dicembre. In effetti, il periodo del calciomercato è un po come il 32 dicembre: un giorno indefinito, la continuazione romantica e sognatrice tra un campionato e l’altro. Un momento in cui, tutti i tifosi possono sognare (qualcuno anche in grande) per l’arrivo di campioni.

Per citare un famoso aforisma di Gotthold Ephraim Lessing: “L’attesa del piacere è essa stessa piacere”. In pratica non è importante chi arrivi e quando, è importante l’attesa (spasmodica) della chiusura di una importante trattativa o dell’arrivo. Passato il santo, passa la festa: magari, anche dovesse arrivare il miglior giocatore del mondo (non faccio nomi per non accendere inutili diatribe), le persone aspettando più il momento della chiusura che il colpo stesso.

Proprio per la chiusura delle trattative, si passa alla seconda parte della mia riflessione – fuori dal campo-. Il calciomercato sembra, per citare Branduardi, la famosissima “Fiera dell’est”.

Nel corso degli anni abbiamo visto chiudere, anche in brevissimo tempo, le trattative più improbabili; così come abbiamo visto sfumare trattative che sembravano ormai chiuse. Qualcuno ha cambiato idea mentre era seduto, comodamente nella prima classe di un volo intercontinentale, per raggiungere la destinazione finale. Agenti, procuratori e commissioni hanno fatto, in moltissimi casi ed innumerevoli trattative, saltare il banco.

E sono proprio tutte queste trattative a far sembrare la sessione di mercato come la fiera dell’est: nella celebre canzone di Branduardi, è stato scomodato finanche il padreterno per salvare il topolino che alla fiera mio padre comprò. Nel mercato, non viene scomodato il padreterno, ma poco ci manca: tutte le situazioni che si verificano durante le trattative però sono paragonabili alla canzone.

Nel caso di specie, il potente procuratore portoghese, Jorge Mendes, in una giornata era atteso a Dimaro, ma è volato a Milano, senza che nessuno lo vedesse…. E venne Mendes, atteso a Dimaro, che trattava James col Napoli. Volò a Milano per portare Cutrone al Wolverhampton, mentre portava Vinicius al Benfica; parlava col Milan per Leao, ma voleva mandare Andrè Silva al Monaco ma non superò le visite mediche.

Anche lo stesso James Rodriguez, un giorno è del Napoli, ma il giorno dopo dell’Atletico, senza escludere la permanenza al Real. Mendes lo propone al Wolverhampton che ha preso Cutrone, allora Mendes lo propone al Milan.

Insomma una serie vorticosa di fatti, uomini, situazioni e personaggi, che (in molti casi) fanno perdere il distacco dalla realtà.  Questa sessione rimarrà negli annali, la più bella dell’ultimo quarto di secolo (conclusioni di trattative permettendo).

Ma per non perdere il distacco dalla realtà, pensate al calcio giocato: tra poco c’è l’amichevole col Liverpool, campione d’Europa.

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