Mediapro: La nuova offerta sul tavolo ancora non convince i presidenti. Trattative in corso
Venti presidenti in Lega per decidere, ma tutto ĆØ rimandato a settembre
La nuova proposta che Mediapro ha sottoposto al vaglio dei venti presidenti di Serie A riuniti in assemblea a Milano, non ha convinto. Troppe le “zone d’ombra”, i punti da chiarire, ma le trattative continuano.
“LāAssemblea della Lega Serie A, allāunanimitĆ , intende mantenere la piena facoltĆ di rivolgersi agli operatori del mercato della comunicazione per lāassegnazione dei diritti audiovisivi per il triennio 2021/2024, valuta positivamente lāipotesi di realizzazione del canale della Lega (ai sensi dellāart. 13 della Legge Melandri)”.
Inizia cosƬ la nota della Lega Serie A, che segue lāassemblea di questo pomeriggio durante la quale si ĆØ discusso anche del ciclo di diritti televisivi 2021/2024. Data la valutazione positiva all’offerta riformulata da Mediapro, la stessa Lega “delibera di dare mandato al Presidente e allāAmministratore Delegato di negoziare e di definire lāaccordo contrattuale con Mediapro entro e non oltre il 30 settembre 2019 sulla base dellāofferta economica di cui alla proposta Mediapro del 26 luglio 2019″.
Prosegue quindi la trattativa con il gruppo cinese-spagnolo per la creazione di un canale della Lega. Inoltre, oltre a una serie di dettagli legali, sono state rafforzate le garanzie finanziarie da parte del colosso audiovisivo, aspetto che un anno fa aveva fatto saltare lāaccordo per il triennio 2018/2021 e che nella proposta iniziale non convinceva alcuni club.
“Le grandi contrarie a Mediapro, le medio-piccole a favore: se fosse cosƬ semplice, lāesito sarebbe perfino scontato. In realtĆ , come da tradizione (soprattutto quando si parla di soldi), i blocchi in Serie A diventano gruppetti, se non posizioni personali”.Ā Alessandro Catapano, Gazzetta
Durante l’ultima assemblea di Lega sono rimaste immutate le perplessitĆ che giĆ in precedenza molti club avevano espresso in merito al progetto spagnolo. Anche tenendo conto delle ricche prospettive economiche loro paventate, si ĆØ ragionato soprattutto sulle penali cui andrebbe incontro la Lega assegnando i diritti TV a Mediapro. Quantificabili in circa 25 milioni di euro per ciascuna delle 6 stagioni e 30 milioni per 3 anni qualora subentrasse un impedimento normativo o giudiziario.
Per quanto il Presidente della Lazio Lotito sia sia esposto con parere favorevole, resta lo scetticismo non solo di grandi club ma anche di societĆ come Bologna, Sassuolo e Torino. Urbano Cairo ha dichiarato prima del’assemblea:”Non ĆØ tutto oro quello che luccica. Penso che un canale della Lega dovrebbe essere accolto da tutte le piattaforme, fare delle prove di forza su cose cosƬ delicate puĆ² essere molto rischioso“.
Il 21 febbraio 2018 Matteo Pinci di Repubblica ha intervistao Taxto Benet, socio di Mediapro
Ā«In Spagna il canale della Liga ĆØ in realtĆ beIN Sports, interamente nostro. Il canale detiene le 8 migliori partite della Liga. E le trasmette su Movistar, su Vodafone, su Orange, sugli Ott (come Google, Facebook, Youtube, ndr). Lāidea ĆØ la stessa: vendere a tutte le piattaforme disponibili e allo stesso prezzo per tutti, con una percentuale sugli ascoltiĀ».Ā
Dove nasce l’interesse per la Serie A? Ā«Siamo una societĆ internazionale, siamo in 40 cittĆ di 25-30 paesi differenti e siamo sempre in cerca di opportunitĆ commerciali. Abbiamo fatto unāanalisi sullāevoluzione dei diritti della Serie A, domestici e esteri, e abbiamo notato che il valore ĆØ congelato da anni, mentre in tutti i campionati dāEuropa, Francia, Spagna, Germania, di valore simile o addirittura inferiore, il prezzo dei diritti ĆØ aumentato tantissimo. Abbiamo visto lāopportunitĆ di portare in Italia il nostro modelloĀ»,
Ma come si compone quest’offerta e perchĆ© sarebbe cosƬ destabilizzante? Andiamo per ordine
La Legge Melandri concede alla Lega la facoltĆ di realizzare una propria piattaforma, previo ottenimento dellāoccorrente titolo abilitativo, ovvero realizzare prodotti audiovisivi e distribuirli direttamente agli utenti.
Mediapro propone alla Lega un canale tematico del Campionato per il ciclo 2021-24, con rinnovo automatico per il triennio successivo in caso di raggiungimento del minimo garantito. La Lega avrebbe la responsabilitĆ editoriale, inclusa la nomina del direttore e la scelta del palinsesto, per la programmazione di tutte le dirette delle partite, i pre e post, gli highlights e i programmi di approfondimento. Nei limiti del budget stabilito dagli spagnoli che anticiperebbero i costi di gestione (78 milioni annui) e quelli per l’acquisto dei diritti di archivio (55 milioni).
Mediapro avrebbe āil mandato esclusivo e non revocabile per la commercializzazione diretta agli utenti (e agli esercizi commerciali) nonchĆ© per la raccolta pubblicitaria oltre alla fornitura di tutti i servizi tecnici e commerciali”
Agli spagnoli, con capitale cinese, toccherebbe inoltre “la definizione delle politiche e di ogni iniziativa volta alla valorizzazione in termini economici del canale e dei prodotti audiovisivi e delle forme di offerta attraverso le diverse piattaforme disponibili”.
Oggi gli abbonamenti sono appannaggio di Sky e Dazn e il doppio abbonamento, quest’anno, non ĆØ piaciuto per niente ai tifosi di calcio. Se venisse approvata la proposta di Mediapro la Lega indicherebbe “le linee guida per la determinazione del pricing” ma Mediapro avrebbe “la piena facoltĆ di adattare il pricing nel rispetto delle linee guida e segmentare le offerte ove funzionali a una migliore valorizzazione/commercializzazione del canale“.
Matteo MammƬ, Senior Advisor di Mediapro in Italia, parlando con Il Sole 24 OreĀ Ā«La nostra proposta ĆØ la dimostrazione che riteniamo che il progetto sia talmente valido da assicurare piĆ¹ ricavi alla Lega. Anche perchĆ© si tratta di un canale non esclusivo, aperto cioĆØ a tutti gli operatori e a tutte le piattaforme tecnologiche. Una formula che ha dimostrato di essere in grado di ampliare la base di clientiĀ».Ā Quindi Sky diventerebbe un semplice cliente e probabilmente verrebbe contratto ad unĀ drastico ridimensionamento anche in termini di posti di lavoro.
SecondoĀ Repubblica, Mediapro non ĆØ interessata a gestire direttamente gli abbonati, il flusso economico e la raccolta pubblicitaria del canale della Lega Serie A. Ć quanto emerge in una nota diffusa da parte del gruppo spagnolo-cinese.
“Mediapro Italia smentisce la presunta volontĆ di volerli gestire direttamente ā si legge -. Lāofferta presentata alla Lega di A riguarda una partnership commerciale e tecnica e, come piĆ¹ volte ribadito, nel modello proposto i dati degli abbonamenti ed i flussi economici degli stessi sarebbero totalmente gestiti dalla Lega come la proprietĆ del canale e dei diritti come per la raccolta pubblicitaria che verrĆ raccolta e gestita insieme alla Lega”.
Si lavora a quest’offerta ormai da mesi
GiĆ l’8 luglio l’assemblea era rimasta aperta e la delibera era stata rinviata alla luce di alcune criticitĆ sulla proposta del gruppo spagnolo-cinese per la realizzazione del canale tematico della Serie A. Sarebbe rimasta immutata la parte economica, con un minimo di 1,150 miliardi a stagione (piĆ¹ 55 milioni per i diritti dāautore e 78 milioni per i costi di produzione, con un totale di circa 1,3 miliardi lāanno) ma, oltre a una serie di dettagli legali, sono state rafforzate le garanzie finanziarie da parte del colosso audiovisivo, aspetto che un anno fa aveva fatto saltare lāaccordo per il triennio 2015-18 e che nella proposta iniziale non convinceva alcuni club.
Nella proposta al vaglio dellāassemblea della Lega ĆØ prevista anche la cosiddetta revenue sharing. In sostanza, una volta superato il livello di incassi (i 1.150 milioni piĆ¹ i costi operativi e i diritti di archivio) ĆØ previsto un meccanismo di distribuzione dei ricavi aggiuntivi che dopo una certa soglia premia la Lega. In particolare per ii primi 100 milioni di euro aggiuntivi la ripartizione ĆØ articolata con il 75% a Mediapro e il 25% alla Lega, mentre per tutti gli importi successivi la proporzione ĆØ ribaltata, con il 75% alla Lega e il 25% a Mediapro.
Ā«Resta lāopzione per la Lega ā aggiunge MammƬ ā di aprire in autunno un bando e verificare se ci sono le condizioni di mercato per ottenere una valorizzazione piĆ¹ elevata dei dirittiĀ».
Tutto rimandato a settembre quindi, in attesa di eventuali approfondimenti. PerchĆ© i dubbi che si pongono i Presidenti di club sono tanti e li ha raccolti Il Sole 24 Ore, in particolare ci si chiede : perchĆ© correre a proporre una soluzione di cui l’eventuale attuazione avverrebbe nell’agosto 2021? Approvare oggi questa proposta significherebbe pagare alte penali in caso ripensamento, certo non si puĆ² sempre arrivare al fotofinish come accaduto in passato, ma neanche correre senza valutare i rischi.
C’ĆØ poi il tema introiti. Parlano di poter fare piĆ¹ fatturato rispetto all’attuale modello distributivo fra Lega, Sky e Dazn (un minimo di 1,150 miliardi annui contro i 973 attuali). Ma la garanzia del fatturato sottostante da cosa sarebbe dimostrata? Per i club che al momento esprimono perplessitĆ servirebbe quantomeno un business plan in grado di dimostrare ciĆ². E questo oltre a garanzie finanziarie e bancarie proposte da Mediapro che dovranno essere particolarmente chiare e sufficienti a garantire la Lega e i club calcistici.