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La Champions del Napoli dalla A alla Z – Occasione sprecata contro il Genk tra legni, ricordi ed il “caso Insigne”

Un Napoli sotto ritmo, sfortunato, impreciso e troppo sprecone impatta in trasferta contro un Genk rivitalizzato, non andando oltre il pari a reti bianche nella seconda giornata di gare del girone E di Champions League. Una grande, immensa occasione sprecata per rinsaldare il primato e mettere una buona ipoteca sull’approdo agli ottavi

Nulla da fare per l’undici di Ancelotti, quasi irriconoscibile (LEGGI LE PAGELLE DI CASANAPOLI): tante le novità tra i titolarissimi, persino Lorenzo Insigne e Faouzi Ghoulam in tribuna, una fase difensiva compatta con un Meret molto reattivo ma tanta, troppa imprecisione in attacco. Anche la sfortuna ci ha messo lo zampino, con numerosi legni scheggiati e le reti inviolate. Tutte le curiosità della settimana azzurra e della gara di Genk ne La Champions del Napoli dalla A alla Z!

A come Acciacco

Mario Rui, mi hai spezzato il cuore. Non si può lasciare in difficoltà il Napoli nel suo momento topico, con un cedimento fisico che nessuno avrebbe mai immaginato! No, effettivamente a ripensare il tuo stato di forma eccezionale dell’ultimo periodo, era probabile una parabola discendente dovuta ad affaticamento (LEGGI IL BOLLETTINO MEDICO). Malcuit vive ancora una relazione complicata con i cross ed abbiamo imparato a volerti bene: soprattutto, non ho alcuna voglia di rivedere troppo spesso Hysaj (si scherza, eh ndr)! Insomma, riprenditi presto, ti aspettiamo.

B come Belgio

Un belga in Belgio e non è cosa da tutti i giorni, non è un’emozione consueta. E’ rivedere i volti degli amici, dei parenti, odori della tua gioventù, colori noti e familiari…E’ un tuffo nel passato, con le parole del primo allenatore, di chi ha creduto in te quando nessuno, o forse pochi, ci avrebbero scommesso. Quella di Dries Mertens è una bellissima storia, forse ancora più di quella d Kalidou Koulibaly  che le stimmate del predestinato le ha sempre avute. Ma soprattutto, in questa Champions del Napoli dalla A alla Z sottolineiamo il suo sorriso anche dalla panchina, anche quando stringe il cappotto con un labiale inconfondibile: “Mamma mia che freddo!” E poi dritti in campo, a collezionare altri ricordi proprio in Belgio, nel suo bellissimo Belgio.

C come Colori

E’ mercoledì. Un orario alquanto paradossale: l’intermedio delle 18.55, non troppo pomeriggio ma neanche sera. Si avvertono i morsi della fame, la stanchezza di metà settimana e soprattutto di una giornata di lavoro che quasi sicuramente hai cercato di terminare prima per non perderti l’urlo THE CHAMPIONS. Diluvia e c’è anche un po’ di ansia pre partita, che con l’Europa diventa sempre il doppio. E cosa succede? Il Napoli scende in campo con la casacca bianca ed il Genk con quella azzurra. E no, così non si fa. Il mio cervello si rifiuta, proprio non ci riesce, sa ma si prende gioco di me per almeno dieci lunghi minuti con sovrapposizioni e mix improbabili anche perchè inizio a convincermi che in realtà non stiamo in Belgio ma in Inghilterra al cospetto del Chelsea per mole di gioco creata. Incubo. Poi come sempre ci pensa mia madre a scacciar via ogni dubbio: “Ma come dona quel bianco a Koulibaly” e via, verso nuove scale cromatiche.

D come Doppia

Entropia da mole di partite tra Europa e serie A? Niente paura cari amici della Champions del Napoli dalla A alla Z! Avete solo tre giorni scarsi di relax ed astinenza da maglia azzurra prima di allenare nuovamente fegato e cuore in vista del prossimo match! I ritmi sono asfissianti così come il calendario: il Genk è già archiviato e da oggi si pensa solo al Torino, gara mai facile e/o da sottovalutare. Appuntamento, per i più scordarelli, domenica alle ore 18 presso lo Stadio Olimpico Grande Torino per un altro weekend al cardiopalma. Non mancate!

E come Ex

In questo nuovo appuntamento della Champions del Napoli dalla A alla Z abbiamo già parlato delle sensazioni di Mertens tornato a casa, nel suo Belgio ma non potevamo esimerci dal raccontarvi anche le emozioni di chi invece con la maglia del Genk ci è cresciuto e l’ha sentita come una seconda pelle per ben tre anni, in giovane età, proprio prima di approdare al Napoli. Kalidou Koulibaly alla Luminus Arena è quasi un’istituzione, il talento che ha spiccato il volo, portatore di professionalità, qualità e gran calcio in tutto il mondo con una maglia più che blasonata. Su di lui tutti i riflettori di Genk, le voci dei tifosi, le interviste, i ricordi, gli occhi lucidi ma anche i cori e gli applausi. Una partita quasi come le altre, ma non come le altre perchè la pelle d’oca all’ingresso in campo, è stata davvero tripla. Romantico.

F come Felice Mazzù

E’ stupenda già così. Il tecnico del Genk, originario della Calabria, è Felice di nome e di fatto dopo l’impresa contro il Napoli (LEGGI LE PAROLE IN CONFERENZA). Non era assolutamente facile fermare la corsa post Liverpool degli azzurri, il suo entusiasmo, la sua voglia di confermarsi in vetta e proseguire in maniera brillante il cammino in Champions. Eppure ci è riuscito, bloccando le bocche di fuoco all’ombra del Vesuvio, impostando il proprio ritmo e soprattutto rendendosi costantemente pericoloso chiamando Meret più volte al super intervento. Altro che 6-2 subito al cospetto del Salisburgo… non provate a sottovalutare questo Genk ed Ancelotti vi aveva anche avvisati.

G come Guancia

Colpito ed affondato. Povero Lucumi che al 68′ ha dovuto fermare persino con la sua guancia la conclusione al limite dell’area di Lozano. Una pallonata che lo ha steso, con un po’ di preoccupazione anche dei presenti che lo hanno visto accasciarsi al suolo: per fortuna dolore passato in qualche minuto e l’ennesima dimostrazione che per fermare l’estro di Chucky serve davvero ogni mezzo possibile. A costo di rimetterci anche la faccia.

H come Harakiri

Dal dizionario giapponese-italiano edizione 2019 upgrade 2.0: specialità di autolesionismo nella quale è bravissimo il Napoli in qualsiasi competizione. Precisamente: suicidio che si pratica in Giappone, secondo un antico rituale samurai, squarciandosi il ventre con un’apposita lama sacrale. La lama, potete immaginarla come un palo, una traversa, come Arek Milik, come i cross sbagliati di Malcuit, come gli alberghi di Firenze. Insomma, inutile nasconderci dietro ad un dito: agli azzurri, da sempre, piace troppo complicarsi la vita, ancor più in Champions League. I gol subiti e siglati hanno un peso specifico? Sarai eliminato per quello più sfortunato incassato. Record di punti tra campionato e girone? Mi dispiace, non basteranno per qualificarsi e vincere. Potresti conquistare il successo contro il Genk per confermare il tuo primato e staccare Liverpool e Salisburgo? Nulla di tutto ciò: pari a reti bianche e tutti lì, a morire d’infarto fino alla fine del gironcino. Ma ormai, ci siamo abituati, tzè.

I come Inediti

Gli amici della Champions del Napoli dalla A alla Z che ormai ci seguono anche tramite il lunedì del Napoli dalla A alla Z (LEGGI QUI) sanno bene che il nostro amato Carletto Ancelotti sa come sorprenderci. Sempre e comunque. Sono ben lontani i tempi sarriani di formazioni da copia incolla, adesso c’è da spremersi le meningi per mescolare ogni pedina della rosa nel migliore dei modi per formare la squadra che di volta in volta scenderà in campo, a partire dall’estremo difensore che ruota. Anche in questo mercoledì formato europeo ha sconvolto ogni pronostico con l’ennesima coppia d’attacco inedita, formata da Hirving Chucky Lozano ed Arek Lourdes Milik. Un po’ di acqua benedetta non farebbe male al polacco, su questo siamo certi. Per conoscere il perchè, correre alla L di Legni qui sotto.

L come Legni

Eccoci qui alle dolenti note della Champions del Napoli dalla A alla Z. Andiamo oltre il risultato, oltre persino alla prestazione e parliamo di loro, croce e delizia delle ultime settimane made in Napoli: i legni. Il primo tempo ha fermato più volte in numerose azioni tambureggianti sia Callejon che lo sfortunatissimo Milik che proprio non sa più come fare per segnare. Imprecisione sì ma anche tanta, tanta sfortuna, inutile negarlo. Poi ancora il palo aiuta il prodigio Coucke mentre al 37′ è Hrosovsky a salvare sulla linea il fendente sicuro di Koulibaly. Partita stregata, nulla da dire.

M come Mica Male

Ovviamente non parliamo del Napoli, state sereni. Bensì, in una spinta (in)solita di sportività ed altruismo, vogliamo elogiare la prestazione del Genk. Scherzi a parte, siamo schietti come sempre nella Champions del Napoli dalla A alla Z ma soprattutto diamo a Felice Mazzù ciò che è di Felice Mazzù. Ossia una squadra giovane, anzi, a tratti molto giovane ma anche con le idee chiare, spavalda, organizzata e propositiva, fino alla fine. Valori tecnici in campo ben diversi da quelli cari ad Ancelotti, il quale aveva già intenso alla vigilia le insidie e le difficoltà di questa trasferta. Il team belga si è leccato e ferite no adagiandosi dietro l’umiliazione della goleada subita all’esordio ed ha saputo reagire al meglio contro i rivali favoriti. In una parola, complimenti. 

N come Non credo proprio

Un pari che sa di passo falso? “No, è un pareggio che ci consente di essere primi nel girone. Se il Salisburgo non vince a Liverpool siamo ancora primi”, ha dichiarato Ancelotti nel post gara della Luminus Arena (LEGGI ANCELOTTI IN CONFERENZA). Ovviamente, basti ripensare alla lettera H di harakiri per capire che il Liverpool ha vinto contro il Salisburgo, seppur con numerose difficoltà e che quindi la classifica resta molto, troppo corta. Ma anche il non credo proprio alla bocciatura dell’inedita coppia di attacco Milik-Lozano: “Hanno fatto una buona partita, Milik ha avuto le sue opportunità, Lozano ha cercato profondità. Non sempre siamo riusciti a verticalizzare ma la loro partita è stata buona”. E via a masticare gomme.

O come Occasione persa

Parola di Dries Mertens nel post partita (LEGGI LE SUE PAROLE) ma anche di tutti noi. E’ proprio questa la sensazione che ci resta e che è ben presente in questa odierna Champions del Napoli dalla A alla Z: l’ennesima incompiuta, l’ennesimo rimpianto. E’ ovvio che nulla è ancora accaduto, nulla è compromesso e nulla è successo, che siamo al cospetto di un pari, per di più in trasferta e non di un dramma. Ma ci si aspettava sicuramente un Napoli diverso, se non perfetto ma “da Napoli”, come siamo abituati ad ammirarlo, che ci fa divertire qualunque sia l’esito dei 90′ di gioco. Calo fisiologico? Stanchezza? Avversario sottovalutato? Non vogliamo pensare a nulla di tutto ciò. Per ora voltiamo pagina e pensiamo al riscatto contro il Toro.

P come Poco Luminus

Luminus Arena di Genk, un nome, un programma. Fa sorridere però che le prime immagini che arrivano dal Belgio siano tutto tranne che…luminose. Un cielo fortemente grigio, nuvoloso ed uggioso come qui a Napoli, pochi raggi che illuminano l’esterno dell’impianto di gioco, scanditi dalle felpe, ugualmente scure, degli ultras partenopei che hanno macinato chilometri pur di seguire la squadra. All’interno un gioiellino, molto accogliente ed all’avanguardia. E poco importa se a Genk i ristoranti chiudono alle 21, massimo 22, che in giro c’è poca gente e fa già freddissimo: la birra a profusione che fa da sfondo al pre partita in tv avrà sicuramente riscosso numeroso successo tra i presenti.

Q come Qualità

Spiace per non aver vinto ma siamo ottimisti per il futuro. Possiamo passare il turno perchè abbiamo qualità per farlo”. E’ il pensiero di Kalidou Koulibaly in sala stampa a Genk (LEGGI L’ANALISI DI KOULIBALY) che si sposa perfettamente con il pensiero dei compagni. Ed anche, in fondo, di tifosi ed addetti ai lavori, certi che il vero Napoli, quello dalle immense qualità, prospettive, sogni ed ambizioni, sia quello visto, ammirato ed applaudito contro il Liverpool. Bisogna solo trovare nuovamente la nuova quadratura del cerchio per suggellare quella magica sinergia che lascia congiungere la poesia del calcio a quelle maglie azzurre ed ai cuori ritmati dei propri sostenitori.

R come Record

Ne abbiamo sentito parlare per giorni, idem ieri e persino oggi: “Dries Mertens è ad una rete di distanza dal record in azzurro di Diego Armando Maradona”. Ok, ormai lo sappiamo a memoria, ormai possiamo anche giocarci i numeri, 11-4 – 1- 15 su tutte le ruote o anche solo su quella di Napoli (se poi vincete voglio la percentuale, eh ndr). Ma vi prego, non ripetetelo più che il ragazzo mi va in ansia da prestazione. E che poi, forse, porta pure un po’ sfiga. Teniamocelo per noi, fino al prossimo gol, pronti ad esplodere di gioia. Fino a quel momento, un silenzio impassibile, mi raccomando.

S come Sofferenza

Parola della settimana, della vita e della Champions del Napoli dalla A alla Z non è mai una gioia e neanche sfiga, bensì sofferenza. Le si è appellata Carlo Ancelotti nella conferenza stampa pre partita già intuendo le insidie del campo belga ma ancora più in un insolito tweet pre partita, che negli ultimi tempi spettava al presidentissimo De Laurentiis e che ieri invece è toccato al tecnico di Reggiolo (LEGGI IL TWEET PRE PARTITA). Male, in primis mai cambiare le buone vecchie abitudini e poi è sembrato un po’ ai posteri come mettere le mani davanti. Chi soffre in questa vita gioirà nell’aldilà dicevano i saggi, che trasportato al mondo dell’Europa calcistica potrebbe diventare “Chi soffre a Genk gioirà a Salisburgo”.  Speriamo. 

T come Tribuna

Dolenti note della Champions del Napoli dalla A alla Z, parte II. E’ scoppiato un vero e proprio caso nel pre partita di Genk-Napoli con una fuga di notizie, poi reale, di Lorenzo Insigne relegato persino in tribuna (LEGGI I DETTAGLI). Si cercava di comprendere il reale motivo dell’esclusione del capitano partenopeo, quasi nascosto da una vistosa felpa con cappuccio. Che non stia bene? Che sia successo qualcosa? Mille interrogativi lasciavano posto alla risposta più semplice: solita panchina corta, scelta tecnica. La stessa idea è stata confermata dallo stesso Ancelotti nel post gara, aggiungendo di non aver visto il suo attaccante brillante in allenamento. Che ci sia altro (LEGGI L’INDISCREZIONE)? La risposta sta a metà tra una provocazione ed un calo fisico. Per chiarirci le idee però, aspettiamo Torino. Ed il nuovo turn over, Amen. 

U come Uomo Ragno

Meno male che c’è Alex Meret! Era un po’ che non lo ribadivamo nella Champions del Napoli dalla A alla Z e lo urliamo a gran voce: il Napoli ha un grandissimo estremo difensore che anche in Belgio ha salvato più volte porta e risultato. Provvidenziale al termine del primo tempo, è attento in qualsiasi frangente, guida la difesa ed i calci da fermo. Preciso di piede, con le mani, in tuffo, in area piccola ed in uscita, nega più volte la gioia del gol a Samatta ed Ito. Bravo Alex, proprio bravo.

V come Valutazioni

Questione di scelte, di obiettivi, ambizioni, di valutazioni. Per capire chi è in forma, chi è motivato, chi può dare qualcosa di importante alla squadra in ogni frangente, contro qualsiasi avversaria, più o meno blasonata (LEGGI IL COMMENTO DI ANCELOTTI). Si parla del “caso Insigne” ma la regola generale si può ricondurre a tutti, così come un ragionamento molto basico: a cosa serve avere una rosa di talento, ampia e competitiva se non si mettono tutte le pedine in grado di giocare, di avere spazio e minutaggio? A cosa serve allenarsi, fare turn over, se poi si fa rumore per l’esclusione, momentanea, per una partita non decisiva di un calciatore ben rimpiazzato tra campo e panchina? Lasciamo le valutazioni, quelle reali, a chi ha tutti i mezzi per affrontarle e per averne un giudizio corretto e reale, non utopico e condizionato dal cuore e soprattutto dal tifo.

Z come Zapping

E siamo già arrivati alla fine di questo nuovo appuntamento con la Champions del Napoli… ed anche della partita del Napoli. Ore 21 scarse, seguiamo il post partita. Qualche intervista, un po’ di social. Tanti, troppi commenti. E poi l’attenzione, sulla scritta enorme e gialla di Sky su Genk-Napoli 0-0 proprio a voler mettere il coltello nella piaga insieme alla lama dell’harakiri (vedere sopra ndr), va al Camp Nou per Barcellona-Inter. Così, ripassano nella mente e negli occhi le immagini di Genk, i gol sbagliati da Milik, la tensione di Ancelotti, il ritmo soporifero della ripresa. E non ce ne voglia la Luminus Arena nè il girone E ma lo zapping è doveroso. Decisa, con sguardo fiero e l’amore per il calcio (e soprattutto per le mie giovani e mi sa già usurate coronarie… ndr) cambio canale e mi godo Leo Messi…per rivedere il Napoli c’è ancora un po’ di tempo.

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