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CDS – Giordano: “Insigne è un caso, Ancelotti vuole di più”

Il mercato del Napoli

Il ‘Corriere dello Sport’ insiste sulla questione riguardante Lorenzo Insigne, secondo il quotidiano ci sarebbe un po’ di “maretta” tra lui ed Ancelotti.

Come è ben noto la tribuna di Insigne contro il Genk ha lasciato non pochi strascichi.

Il Mister facendo quella scelta ha voluto mandare un messaggio forte a tutta la squadra.

Questo uno stralcio dell’ articolo redatto dalla firma prestigiosa Antonio Giordano:

“Hanno fermato il tempo o forse no, hanno semplicemente ritoccato le lancette, riportandole un po’ indietro. E s’è avvertito ancora quel mistero persino buffo di perdersi nei paragoni: non è cambiato assolutamente nulla, si è ancora prigionieri di un interrogativo. Un enorme irrisolvibile quiz, che galleggerà intorno al Napoli per sempre o almeno sino a quando, e una volta per tutte, Lorenzo Insigne non lascerà che il cronometro corra seriamente in avanti.

Però adesso, mentre l’eco d’una serata calcisticamente burrascosa attraversata in tribuna a Genk resta lì nell’aria. C’è ancora chi si chiede chi sia compiutamente Lorenzo Insigne e quanto valga per (il) Napoli, cosa rappresenti la sua figura e se abbia un senso o un valore quella fascia che gli è stata consegnata per «anzianità di servizio» e c’è da credere anche per autorevolezza tecnica.”

Queste le pungenti parole di Giordano su Lorenzo, il quale si chiede se abbia ancora un senso far essere Insigne capitano.

Poi aggiunge:

“La lezione di Genk a Insigne è un messaggio a gestire se stesso, a dare un senso compiuto a qualsiasi seduta di allenamento, a rimanere dentro il recinto d’un rigore professionale che non può sopravvivere a giorni alterni e in base all’umore; e poi, anche, ad evitare di lasciarsi andare, lanciando parole nel vento che, si sa, a volte vengono trascinate fuori da uno spogliatoio e rientrano semmai distorte.

Insigne è un «caso» che rimane lì magari per queste altre ventiquattro ore che rappresentano la cartina di tornasole per cogliere la stessa vorace applicazione mostrata (sorridendo e chiacchierando anche col suo tecnico a chiarimento avvenuto) in allenamento ieri, quella silenziosa dedizione che però stride con ciò che suo fratello Antonio ha postato sui social («Nemmeno le palle di dire la verità: un gol o un assist ogni 63 minuti…giusto, è poco brillante») e che diviene un’onda anomala da fronteggiare, mentre intorno allo «scugnizzo» servirebbe una barriera, un frangiflutti, una protezione che eviti le tormente. Perché il destino va indirizzato da sé.”

Giordano aggiunge che il segnale lanciato in Belgio è forte  e chiaro. Lorenzo deve impegnarsi al massimo ad ogni allenamento, deve dare l’esempio a tutta la squadra.

A suo pare Ancelotti tutto questo non lo ha visto, da qui nasce la decisione della tribuna.

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