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L’altra campana: intervista ESCLUSIVA a Roberto Simonetta

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L’altra campana: intervista ESCLUSIVA a Roberto Simonetta

Dopo Antonio Di Carlo (al LINK l’intervista completa) la redazione di CasaNapoli.net ha intervistato in ESCLUSIVA, per la rubrica “l’altra campana”, Roberto Simonetta.

Simonetta da calciatore ha esordito giovanissimo in Serie A con il Genoa, rimanendo legato affettivamente ai colori rossoblu. Oggi dirige a Latina la ASD R11 Simonetta, scuola dove insegna calcio ai più piccoli (CLICCA QUI PER VISITARE LA PAGINA ASD R11 SIMONETTA).

Come vede il Napoli in questo periodo in cui ci sono anche le vicende societarie a tenere banco?

“Dispiace perché l’ambiente di Napoli è particolare. Però questo è un discorso in cui non si sa bene come sono collocate le vicende di spogliatoio. Non si sa se è tra giocatori o nel rapporto con l’allenatore. Mi dispiace perché il Napoli era una candidata a stare in alto e far bene. Noi che stiamo al di fuori non possiamo sapere perfettamente le vicende. Anche in passato, quando giocavo, i panni sporchi si lavavano in casa. Sperando che si metta a posto tutto ed il Napoli ritorni quello che era una volta”.

Si aspettava un cambio di panchina così presto per il Genoa? Con Andreazzoli si era partiti con dei buoni propositi. Invece la guida tecnica è cambiata dopo pochi mesi

“Purtroppo è un mondo al contrario in cui nessuno ti dà più tempo e devi fare risultati subito. Conosco personalmente Andreazzoli dai tempi in cui allenava le giovanili a Lucca. E’ una persona eccellente e come allenatore ha fatto molto bene. Purtroppo quando i risultati non arrivano se la possono prendere solo con l’allenatore. Tutto sommato ora stanno iniziando a fare qualche risultato, ed anche il punto ottenuto a Napoli muove la classifica ed è molto importanti ai fini della salvezza. Il pareggio a Napoli vale triplo“.

Roberto Simonetta Roberto Simonetta

Pensava di vedere un Genoa con qualche punto in più dopo la salvezza arrivata in extremis la scorsa stagione?

Genoa è da sempre una piazza che soffre. Ha sempre lottato per evitare la retrocessione. Dopo le vicende societarie con il Presidente, il cambio di allenatore e qualche buon acquisto mi aspettavo che uscissero un po’ da questa situazione. Invece anche le altre squadre si sono attrezzate e con gli stimoli nuovi stanno facendo bene. Il Genoa deve sempre lottare per rimanere in Serie A”.

Si può dire che il Genoa è stato il suo primo grande amore calcistico?

“Per me il Genoa non è stato il primo amore ma è stato tutto. Ho giocato nel settore giovanile e poi a 16 anni e mezzo ho esordito in Serie A a Udine. E’ stato il mio trampolino in tutto e per tutto. Il Genoa è nel mio cuore“.

L’altra campana: Roberto Simonetta e la sua scuola calcio

“Ho una scuola calcio che gestisco a Latina, la ASD R11 Simonetta. E’ una nuova realtà e stiamo facendo abbastanza bene. Cerchiamo di lavorare su questi ragazzi qui dove c’è un bacino buono. Anche se c’è sempre da combattere perché il mondo è cambiato, soprattutto nel rapporto con i genitori. Capisco che i figli sono pezzi di cuore ma bisogna essere obiettivi. Nonostante tutto ci impegniamo allo stesso modo con tutti per dare anche a loro l’opportunità che abbiamo avuto noi. Continuo a viaggiare sulla mia retta perché ho fatto il professionista per tanti anni e cerco di inculcargli tante cose, anche se sono dei bambini. Cerchi di tirare fuori il meglio da ognuno e credo che il lavoro paghi. Ricordiamo che non insegniamo loro solo calcio ma anche la vita.”

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