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Il Mattino: “Napoli, senza Europa perdi 50 milioni”

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Antonio Di Cianni fa i conti in tasca al Napoli in un’intervista al Mattino

Il Mattino ha intervistato Antonio Di Cianni, manager di KPMG Football Benchmark. Da conoscitore delle dinamiche di mercato e dei bilanci delle società, prova a stimare la perdita della SSC Napoli nel caso in cui non dovesse qualificarsi alle prossime competizioni europee.

Il valore attuale del Napoli e le parole sulla gestione De Laurentiis

Stando ai dati riportati da Di Cianni relativi all’ultimo studio sul valore d’impresa, il club azzurro si classifica al 18° posto con un valore di ben 569 milioni di euro. Un piazzamento niente male, soprattutto se si considerano le altre squadre europee che sono davanti. Risultato senza dubbio dovuto alla gestione De Lurentiis, di cui il manager dichiara al giornale:

“Il modello De Laurentiis, con bilanci in regola e risultati importanti, funziona al cento per cento. Il presidente, con una gestione in fondo familiare, fa funzionare questo business sul piano economico e sportivo. Il Napoli, però, non è riuscito a sviluppare altre fonti di ricavo”.

Un modello che permette di stare tranquillamente in Europa e mantenere i conti in regola. D’altro canto questo tipo di gestione è soggetta ad una crescita continua ma lenta rispetto alle altre società del continente, Juventus compresa.

Quanto perde il Napoli se non si qualificherà in Europa nella prossima stagione

Classifiche e bilanci a parte, il Napoli deve fare adesso anche i conti con la classifica non di certo brillante, alla quale non è abituata da più di sette anni. Se l’impresa di qualificarsi alla Champions o all’Europa League non dovesse riuscire, De Laurentiis dovrebbe considerare anche le eventuali perdite a cui andrà incontro.

Su questo Di Cianni afferma:

“In linea di massima, vi sarebbe un danno dai 50 ai 60 milioni in caso di mancata partecipazione alla Champions e dai 40 ai 50 per l’Europa League. Si tratterebbe di un contraccolpo significativo ma non un disastro. Un anno può essere assorbito, anche se aumentano i costi aziendali da sopportare. Se invece l’assenza si prolunga, c’è il rischio di un ridimensionamento”.

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