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Coronavirus a Bergamo: trovato possibile evento ‘zero’

Corriere dello Sport - Atalanta

Coronavirus a Bergamo: possibile colpa del calcio

Coronavirus a Bergamo: la bomba pandemica potrebbe essere scoppiata a San Siro. L’edizione odierna del Corriere dello Sport tratta l’argomento del momento: l’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus. Parla l’immunologo Le Foche. “Atalanta-Valencia è la partita zero che spiega i tanti malati e morti di Bergamo”.

Era il 19 febbraio quando a San Siro si sono dati appuntamento tre eventi: uno stadio chiuso, un’impresa sportiva e un virus misterioso dalla Cina. 

L’Atalanta, prima volta agli ottavi di finale di Champions League, batte il Valencia per 4-1 davanti a 45 mila persone di cui il buon 90% si è contemporaneamente mosso da una ristretta fascia di territorio, Bergamo e dintorni.

Lo stadio di Bergamo non è pronto per competizioni europee. L’Atalanta riesce nell’impresa impossibile di arrivare agli Ottavi (poi anche ai Quarti). E un virus cinese atterrato in Germania arriva a Codogno e da lì nella Bergamasca. Poi, tutto arriva a San Siro il 19 febbraio. Ed ecco la ricostruzione, possibile, di come potrebbe essere deflagrata l’epidemia a Bergamo e dintorni.

La squadra di Codogno avrebbe portato il virus cinese in provincia di Bergamo. Il catino di San Siro avrebbe fatto da detonatore ideale dell’epidemia, concentrando migliaia di persone insieme ai pochi contagiati provenienti dalle zone visitate dalla squadra dove tutto è iniziato. Poi i tifosi sono tornati a casa, e insieme alla gioia hanno portato anche il virus.

L’esplosione del caso Bergamo – con l’impressionante decollo di contagi – è collocato nei giorni tra il 29 febbraio e il 3 marzo: in perfetta linea con i tempi di incubazione (in media 10-12 giorni) collegati alla partita.

Quanto è sottile il confine tra gioia e tragedia. Un gol potrebbe avere causato centinaia di morti.

 

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