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Esclusiva CasaNapoli.net- Gennaro Iezzo: “Giocare nella squadra per cui hai sempre tifato da piccolo è indescrivibile”

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Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli, è intervenuto IN ESCLUSIVA a CasaNapoli.net durante il programma “Tutto di domenica”

Gennaro Iezzo, ex portiere del Napoli, è intervenuto IN ESCLUSIVA a CasaNapoli.net durante il programma “Tutto di domenica”.

Di seguito il suo intervento:

Tu come la pensi, avresti dato l’okay per ripartire. Ci sono le situazioni relative al Brescia ed al Benevento che in caso di stop verrebbe premiato non quello che è stato fatto in maniera eccezionale dai sanniti ma quel poco che ha fatto il Brescia?

“Non sarebbe giusto assegnare lo Scudetto magari ad una squadra che si trova lì a pochi punti dalla zona salvezza oppure una squadra retrocedere senza giocare. Il calcio comunque è una azienda che porta ad un indotto importante, c’è tanta gente che lavora intorno al calcio. Abbiamo visto che tanti sono andati in crisi. Penso che, tralasciando la serie A che è un mondo a parte, dalla serie C sino ai Dilettanti c’è davvero tanta gente disperata. Giusto che si riparta ma bisogna farlo nella sicurezza più assoluta. Sono convinto che, parlando di serie A e serie B, si poteva risolvere tutto con un maxi ritiro delle squadre così evitavi di andare in contatto con altre persone nella vita quotidiana. Poteva essere un discorso vero e proprio di sicurezza. Secondo me qualche rischio c’è. Il problema è che se un giocatore risulta positivo, questa persona è andata in contatto con 25/30 persone, sappiamo che questo virus è particolare. Nel fare una diagnosi certa, viene scoperto dopo 10/15 giorni. Con un max ritiro si poteva risolvere il problema e cercare di portare a termine questo campionato ed evitare polemiche e ricorsi in Tribunale”. 

Stadio pieno è una chimera? Quanto incide?

“Penso che il tempo è stato pochissimo per preparasi. Metterei anche un punto importante, la questione psicologica perchè si viene da tre mesi di inattività ma anche con una grandissima paura per questo virus e c’è sempre la paura di contagiarsi. Secondo me questo incide molto sulla prestazione dei vari calciatori. Penso anche alla prossima stagione, chi fa adesso la preparazione la fa in virtù di quello che deve essere il prossimo campionato oppure si deve preparare in maniera diversa per ripartire nella prossima stagione? Perchè personalmente penso che ci sarà pochissimo tempo per preparare la prossima stagione”.

Sugli stadi?

“Abbiamo fatto i calciatori e sappiamo cosa significa giocare senza il pubblico. Al di là di quelli che sono gli stipendi, perchè si parla sempre che i calciatori guadagnano tanto, le soddisfazioni belle le regalano i tifosi, sentire il proprio pubblico che ti acclama sono cose che poi alla fine ti restano. Quando giochi in uno stadio senza pubblico sembra davvero di fare la partitella amichevole del giovedì. Comunque bisogna ripartire per non creare, come detto prima, tantissime polemiche, sperando che questo virus ci lasci definitivamente e l’anno prossimo si torna alla normalità, sperando di trovare gli stadi nuovamente pieni”.

Sul Napoli…

“Il quarto posto per me sarebbe una impresa perchè il Napoli deve giocare per se stesso ma dovrebbe sperare anche nello scivolone di qualche squadra che si trova davanti a lei. Penso che non sarà facile poi, ripeto, ci troviamo in una situazione particolare, tutto può succedere. La vedo dura, – afferma Iezzo – ho però un presentimento: che il Napoli può fare qualcosa di grande in Champions League. In questa competizione il Napoli potrebbe essere la mia vagante sopratutto in questo periodo se riesce a liberarsi da tanti pensieri, potrebbe fare male la squadra azzurra”. 

A Napoli hai lasciato grandi ricordi… un passaggio della tua carriera a cui sei legato?

“Sicuramente quello di giocare nella squadra per cui hai sempre tifato da piccolo credo che sia davvero una cosa indescrivibile. Ricordo la prima volta che ho messo piede al San Paolo, per me che andavo in Curva e stavo dietro la porta e sognavo di stare in campo proprio in quell’area di rigore, vi lascio immaginare: ritrovarsi le curve alle spalle è stata una emozione incredibile. Sono un napoletano di Castellammare di Stabia, portarsi il peso di una città intera, è qualcosa di indescrivibile. La cosa più bella è l’affetto che ancora oggi, dopo tanto tempo, la gente prova per te. Si ricorda sempre di te, anche se ho spesso di giocare da diverso tempo”.

Iezzo interviene sul mercato ed in modo particolare su Boga

“Boga ha dei numeri importanti, è duttile, penso che possa giocare in tutti i ruoli lì davanti perchè non dà punti di riferimento. Secondo me serve al Napoli un giocatore del genere perchè – continua Iezzo – avere altro giocatore anche a destra che punta e salta l’uomo potrebbe diventare una arma importante per fare il salto di qualità. Personalmente lo prenderei subito”.

Quale giocatore, come compagno di squadra, ti ha colpito di più per carattere e personalità?

“Cavani, tra l’altro giocatore ancora in attività. Un altro è Lavezzi che in certi momenti faceva ricordare il grande Diego, facendo i debiti paragoni. Penso comunque che il giocatore che mi ha fatto divertire di più, anche se non era più giovanissimo, è stato Gianfranco Zola. Aveva 34/35 anni, abbiamo giocato insieme a Cagliari e nonostante l’età riusciva a fare delle cose incredibili. La cosa bella è che in tutte le città, in tutti i ritiri c’erano sempre centinaia di persone tutte per Gianfranco. Ricordo – termina Iezzo – che non c’era stadio dove lui, anche quando sostituito nel corso del match, lasciava il campo senza una standing ovation. E’ stata una persona di grandissima umiltà anche fuori dal campo”.

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