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“Questo è il Napoli di Gattuso”, l’elogio del CDS

Questo è il Napoli di Gattuso! Due muri, un muretto e un marchio preciso

Questo è il Napoli di Gattuso! Due muri, un muretto e un marchio preciso

Sul successo del Napoli in finale di Coppa Italia si è espresso dalle colonne del Corriere dello Sport Alberto Polverosi con il suo fondo di prima pagina

Gattuso ha dato un’identità, di più, un marchio alla sua squadra attraverso un’organizzazione difensiva con cui ha sfidato le grandi d’Italia e d’Europa. Ha alzato due muri (più un muretto: Mertens) davanti alla Juve e se da dietro la partenza dell’azione fosse stata un pochino più precisa avrebbe messo ancora più in difficoltà i bianconeri già all’inizio. Dieci giocatori dietro la linea della palla a difendere a 10-20 metri dalla propria area, ma anche i terzini e i centrocampisti ad accompagnare l’azione d’attacco. Questo è il Napoli di Rino”.

Un frullatore di emozioni. La Coppa Italia conquistata ieri dal Napoli ha un sapore particolare.

Finale anomala, senza pubblico (l’esperimento digitale di sostituire i tifosi è onestamente da rivedere), il ricordo delle vittime del Covid ancora nella mente e poi la pesante perdita di Gattuso, il contratto di Mertens e le le lacrime di Callejon, la rivincita di Meret e poi Sarri e Higuain dall’altra parte della barricata.

Ci sarebbero gli spunti per scrivere un libro ma ci limiteremo a raccontare le emozioni del calcio giocato e di un trofeo tornato in riva al golfo dopo 6 anni.

Tensione alle stelle già alla vigilia con gli azzurri che si affidano alla scaramanzia pernottando nello stesso hotel che li vide ospiti già alla vigilia della gara con l’Inter con annessa rifinitura al San Paolo.

La cazzimma di Gattuso che caccia dall’allenamento Lozano, reo di poco impegno è la fotografia di un Napoli che con il suo allenatore non vuole lasciare nulla al caso.

 

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