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Napoli – Milan 1-3, Gattuso a Sky: “C’è un problema di mentalità, in queste partite non siamo squadra”

Gennaro Gattuso Napoli

Napoli – Milan 1-3, Gattuso a Sky: “C’è un problema di mentalità, in queste partite non siamo squadra”

Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, ha parlato a Sky nel dopopartita di Napoli – Milan. Il tecnico azzurro si è assunto grandi responsabilità sulla sconfitta, puntando il dito sulla mancanza di carattere e mentalità della squadra nelle partite importanti. Queste le sue parole.

 

Gli episodi sono stati decisivi e non a vostro favore, è abbastanza per spiegare la sconfitta?
“La prestazione dei singoli non mi interessa. Abbiamo fatto una buona partita, nel senso che abbiamo fatto tutto noi. Il dato di fatto è che quando arriva la partita importante succede sempre qualcosa. Dobbiamo alzare l’asticella anche su quello. Ma è un mio problema. Sono io che non riesco ancora a far interpretare le partite in un certo modo. Quasi nulla avviene per caso, dobbiamo assumerci delle responsabilità. Dobbiamo giocare più seriamente, non si deve giudicare il passaggio o l’errore del compagno. Bisogna starci con la testa, ci manca un qualcosa. Non si perde per sfortuna. Ci manca arrivare alle partite con l’occhio diverso, pensiamo solo alla tecnica e a giocare bene…”

C’è un problema di leadership?
“Io sono il responsabile. Batto da tanti mesi su certi atteggiamenti, sono io che devo correggere le cose. Bisogna aggiustare queste cose il più presto possibile. Gomitata di Ibra? Non voglio commentare, rivisto sembra una gomitata alla Mike Tyson. Il VAR ha detto che non è fallo, evidentemente sarà così. Non dobbiamo pensare a queste cose.”

Hai la sensazione di aver perso contro una squadra più forte?
“Loro giocano in quel modo là, credono molto in Ibra. I compagni credono in lui al 100%, è più forte adesso a 40 anni che 10 anni fa. Loro lo fanno col veleno, ci credono. Fanno quello che devono, sanno quando tirarla lunga. Non credo siano la squadra più forte. A noi manca fare il passo in più della mentalità, mettersi a disposizione, aiutarsi, incoraggiare i compagni. Noi vogliamo fare troppo i professori. Il problema della mia squadra è questo, bisogna dirsi le cose in faccia.”

Abbiamo visto Koulibaly rientrare lento dopo aver perso palla.
“Oggi loro hanno giocato per non fargli giocare palla e lasciare l’iniziativa a Manolas. Il problema non è Koulibaly, è ragionare da squadra. Ci perdiamo ancora in discorsi da bischeri. Abbiamo vinto quando abbiamo giocato col coltello fra i denti, quando ci viene a mancare questo vengono fuori delle magagne. Non dobbiamo pensare all’io, ma al noi. E’ quasi un anno che sono qui e dobbiamo ancora lavorare su questo.”

Problemi di motivazioni?
“E’ una mentalità che ci portiamo dietro da tanto tempo. Il primo responsabile sono io. A volte si va alla ricerca del dialogo perchè il dovere dell’allenatore è questo.”

Perchè ti dai tutte queste colpe? Un giocatore come Osimhen potrebbe darvi una mano nel giocare più semplice e con più determinazione.
“Voglio farmi capire bene: io ho una mentalità totalmente diversa da quando giocavo. Mi piace giocare bene, ma io non posso accettare che la mia squadra non si aiuti nelle difficoltà. Più di una volta vedo giocatori che non sono squadra. Atteggiamenti sbagliati, rompiamo le scatole all’arbitro o contestiamo il passaggio del compagno. Abbiamo giocato con qualità, ma non basta. I dati e i fatti dicono questo. Penso di aver capito cosa non va in questo momento. Non è un caso che stecchiamo le partite importanti. Bisogna iniziare a pensare con una testa sola.”

 

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