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Sky – Marocchi: “Nel calcio di oggi Diego sarebbe stato molto di più di quanto è stato. Lui in campo, non cadeva mai”

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Sky – Marocchi: “Diego non cadeva mai in campo. Vi spiego cosa sarebbe successo nel calcio di oggi”

Anche oggi domenica 29 novembre, a cinque giorni dalla dipartita di D10, il mondo del calcio attira su di

se l’attenzione planetaria della gente per onorare la memoria del Pibe de Oro.

E’ un incessante, continuo omaggio a Diego Armando Maradona.

Negli stadi di tutto il mondo, ad inizio di ogni partita, le squadre ricordano il mito con il minuto di silenzio

e con applausi e lacrime al decimo minuto di gioco.

Un piccolo, grande uomo è riuscito a unire in un lungo tenero applauso le genti che, d’un tratto,

hanno messo in secondo piano i loro problemi per stringersi e manifestare il loro amore verso una persona

che ha segnato lo spartiacque nel gioco del calcio.

Sfidare Diego è stato un onore”. “Diego si faceva voler bene da tutti, anche dagli avversari”.

Queste parole, sulla bocca dei protagonisti del calcio, lasciano intendere, senza ombra di dubbio, quale sia stato l’impatto di Diego Armando Maradona sul calcio.

Anche Giancarlo Marocchi, ex centrocampista tra le fila della Juventus, che ebbe l’onore di marcare Maradona e che ora fa l’opinionista per Sky, ha espresso il suo pensiero su Diego:

Diego ha giocato in un calcio dove passava tanto tempo prima di ammonire un giocatore, dove i difensori ti prendevano a calci e lui aveva la capacità di non mollare mai.

A quell’epoca, noi difensori potevamo fare di tutto e non venivamo espulsi. 

Se Diego avesse giocato nel calcio di oggi, probabilmente avrebbe fatto espellere tutti i calciatori avversari”.

E’ tutto vero, Diego era alto appena 1 metro e 65 centimetri, baricentro basso e aveva la capacità di tenere incollata la palla al piede nascondendola, di fatto, agli avversari.

La sua visione di gioco e la sua genialità nelle giocate lo rendevano imprendibile e imprevedibile.

Chi scrive riconosce a Diego tre perle nel calcio, il famoso gol contro l’Inghilterra nei mondiali dell’86,

giocati con la sua Argentina, la punizione in area contro la Juventus e trasformata in gol, e le tre reti contro la Lazio al San Paolo durante il campionato 84-85.

La prima di una intelligenza fuori dal comune quando intuito dove il difensore laziale muovesse la palla,

si proietta su di essa e di prima, in giravolta con il corpo, tira verso la porta cogliendo impreparato il portiere, superato dal pallonetto.

La bellezza di questa rete e il suo ricordo immortale vanno, però, suddivise tra Maradona e il portiere Orsi che sfiduciato,

impotente per questa magìa, disfatto dalla fatica, si ritrova seduto in rete, in fondo ad essa, come a voler dire “è impossibile giocare contro questo fenomeno”.

Grazie per tutto ciò, Diego Armando Maradona.

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