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Tifoso risponde a Giordano su Maradona “ciò che hai detto è disdicevole”

Giordano Maradona

In redazione nelle scorse ore è arrivata la lettera di un tifoso che risponde a Giordano per il suo articolo su Maradona sul giornale la verità.

“Gentile Giordano,

Ho letto l’articolo che hai scritto sul “giornale” la Verità.

Certamente, non mi ha lasciato indifferente ciò che hai scritto su Maradona. Certamente, è vero che l’ipocrisia e la retorica che abbiamo sentito in questi giorni su Maradona è stata riprovevole (come per esempio il tweet di Salvini, considerato ciò che pensava di Diego…). Ma ciò che hai detto è disdicevole e ciò che ho provato leggendo il tuo articolo l’ho provato poche altre volte nella mia vita.

    Una persona come te, insensibile e priva di empatia e tolleranza, non poteva generare un messaggio molto diverso da quello pubblicato su la Verità (ma apprezzo la coerenza).

    Mi piacerebbe che tu tenessi a mente una cosa: io non ho mai conosciuto di persona un tossicodipendente, ma so per certo che si tratta di una persona con una storia, una fragilità, che ha bisogno di aiuto. Tu questo, forse, non puoi capirlo fino in fondo. Perché per te l’altro, il prossimo, non esiste. Esiste solamente il proprio ego, perché per te è più importante che tu viva bene, piuttosto che un altro viva. Tu (non) pensi solamente con la tua testa, senza avere alcuna forma di empatia e di immedesimazione in qualcuno che sta peggio di te.

    Bene, questo cosa c’entra con Maradona? C’entra che tu Maradona non sapevi neanche chi fosse. E hai parlato solamente della parte più in ombra di Maradona, perché la gente come te guarda solo quello, il male, il brutto. Tu usi una parte della persona di Maradona, per plasmare il ricordo che la gente ha di lui.

E Maradona, sì, era fragile, molto fragile. Ma non gliene si può fare una colpa. Del resto ha fatto del male solo a sé stesso, forse lui si è ucciso, lasciandosi andare. 

    Maradona è stato per un periodo della sua vita un tossicodipendente, è vero. Ma quindi? Il fatto che Dante si drogasse mentre scriveva la Divina Commedia, renderebbe la figura di poeta di Dante meno geniale? Kurt Cobain era un tossicodipendente, si drogava, e quindi? Era meno artista di altri per questo? Tutti i tossicodipendenti sono persone più spregevoli perché hanno una fragilità, e alla loro morte meriterebbero parole come le tue?  

    Maradona era il Dio del Calcio, ma è questa è la sua connotazione più soggettiva e meno rilevante. Diego Armando Maradona era un patriota, e per due “nazioni”. L’Argentina e Napoli. Un uomo che ha risollevato due terre da sempre perdenti, portandole alla vittoria e ad una rivincita morale e sociale. Terre di sconfitti che venivano disprezzati e offesi da tutti. Ma ciò che era Maradona andava bene oltre questo. Non era solo il Dio del Calcio (e anche più, per la Chiesa Maradoniana), non aveva avuto solo un ruolo sociale, Maradona era un uomo umile, che non aveva dimenticato le sue origini, buono d’animo, generoso. Sì, pensa te… Maradona era un tossicodipendente che pensava agli altri. Che lasciò Barcellona per scegliere una squadra che non gli garantiva i soldi di uno dei club più importanti del mondo. Per scegliere il Napoli. Non per soldi, ma per l’amore dei napoletani. 

Certo, Maradona non era l’uomo perfetto. Ma chi lo è? Tu, Mario Giordano, lo sei? 

    Io non credo nel tuo Dio, Mario Giordano. Ma se c’è, Maradona ora è in Paradiso, perché nella sua vita ha fatto molto più bene che male, ha creato molta più positività che negatività, nelle persone. E la maggioranza dei suoi comportamenti meno condivisibili e delle sue scelte errate che ha fatto sono state un danno per la sua persona. 

    E tu, Mario Giordano, cosa hai fatto nella tua vita? Cosa hai fatto di paragonabile a Maradona? Hai mai cambiato lo status sociale un’intera nazione o un’intera città? Sei mai stato amato come Maradona? Hai mai pagato un’operazione chirurgica in una clinica specializzata ad uno sconosciuto che ti ha chiesto aiuto? No, perché per te le persone in difficoltà se non sono bianche e con la cittadinanza italiana non meritano di essere aiutate. 

    Io non credo nel tuo Dio, Mario Giordano. Ma se c’è, tu non andrai in Paradiso. Perché non sei umano, non sei empatico, non sei tollerante e non hai nessuna delle qualità che Maradona aveva. In più, mi sembra che tu non segua gli insegnamenti del tuo Dio, che tanto difendi. Quello che più palesemente mi pare tu abbia ignorato sia uno di quelli più conosciuti, talmente popolare che lo conosco anche io che di religione cattolica non so – mea culpa – praticamente nulla: “Chi non ha peccato scagli la prima pietra”.

    Maradona aveva problemi di droga e di alcol, ma chiunque l’abbia conosciuto da vicino racconta di un uomo dalle tante qualità umane. Aveva tanti problemi con sé stesso, ma nulla che avesse mai compromesso il grande rapporto che aveva instaurato con chi lo amava, i napoletani e gli argentini. E le immagini dicono tutto. Un milione di argentini è accorso alla camera ardente di Diego. L’intera Argentina è in lutto, pronta a dedicargli una coppa nazionale, l’aeroporto di Buenos Aires, statue e vie. Anche Napoli è in lutto, e lì pure stanno per dedicargli lo Stadio San Paolo, un museo, una statua, una piazza e molto altro.

    Tutto il mondo ha mostrato affetto per Maradona. Però, forse, un tossicodipendente che sniffava quest’amore non se lo merita…

    In conclusione, caro Giordano, ti dico che ai miei figli narrerò le gesta di un grande campione, in campo, e un grande uomo, fuori, che è stato travolto dalle sue fragilità e che ha commesso senza ombra di dubbio tanti errori.

    Tuttavia, dici che in fondo tutti noi vogliamo che i nostri figli prendano a modello un fuoriclasse così. Io non voglio cogliere l’ironia, e ti rispondo di sì. Maradona è per me e sarà un modello per i miei figli. Un modello positivo dal quale prendere leadership, determinazione, voglia di riscatto, generosità, umiltà. Allo stesso tempo, si tratta di una personalità che insegna che non importa quanti soldi hai, quanta fama o gloria, quanto amore. Per vivere serenamente conta di quanta stabilità ed equilibrio interiore sei dotato. E purtroppo Maradona ha pagato il fatto di non aver trovato questo equilibrio né con il calcio né dopo il calcio, nel ’97, quando la sua prima ragione di vita ha cessato di esistere. Purtroppo la prima cosa che rende felici di vivere è il vivere stesso; e credo che Diego non ce l’ha abbia fatta a reggere il peso di non essere più Maradona.

    Dici che in fondo tutti noi vogliamo che i nostri figli prendano a modello un fuoriclasse così. Io non voglio cogliere l’ironia, e ti rispondo di sì.

    I miei figli sapranno chi è stato Maradona. E sì, sogno che i miei figli abbiano almeno un briciolo della personalità e dell’umanità e dell’umiltà che ha dimostrato di avere Diego Armando Maradona”. 

Saluti,

          Giuseppe Rossano, uno studente napoletano di Bologna

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