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Ecco perché le vittorie “sporche” fanno più delle prestazioni

Napoli-Parma, arriva la vittoria di gruppo: meglio le gare “sporche” che prestazioni eccelse senza punti.

Ecco perché le vittorie “sporche” fanno più delle prestazioni.

Abbiamo sentito, per anni, elogiare la Juventus di Allegri per le vittorie con un gol di scarto, senza magari rubare l’ occhio per la prestazione. Le cosiddette vittorie “sporche”, sostanza, lotta e dedizione.

Questo tipo di vittoria, per anni, è stata il marchio di fabbrica della troupe bianconera.

Ieri il Napoli (ancora con il 4-3-3) ha vinto contro il Parma “alla Juve”.

Sí, si è badati al sodo, senza troppi fronzoli e sono arrivati i tre punti.

Punti che tranquillizzano l’ambiente (per il momento…) e lanciano, inoltre, il Napoli nella corsa alla Champions (con una gara da recuperare).

Vittorie così, spesse volte, servono. La squadra ha annusato il pericolo e anche l’ allenatore…

Le vittorie come quella di ieri servono nell’arco di una stagione. Ieri è stata una vittoria di gruppo, di compattezza, di unità di intenti. Bello l’abbraccio dei ragazzi con il mister dopo il raddoppio di Politano.

Vittoria di sacrificio aggiungiamo. Ecco, il “sacrificio”: questa deve essere la parola d’ordine da ora in poi.

Rino non badi troppo all’estetica, oggi, magari arriverà, ma in un momento delicato come questo, giusto pensare ai punti da conquistare, di riffa o di raffa che sia.

Fine degli esperimenti. Gioca chi è più in forma (giusto Elmas all’inizio con Bakayoko in panca).

E un plauso va fatto per il passaggio al 3-4-2-1 (sul punteggio ancora in bilico) nel momento più favorevole del Parma.

Difendersi e ripartire non deve essere affatto “vergognoso”, quasi un regredire. Infondo i vari Capello e Trapattoni hanno vinto scudetti al grido del “prima non prenderle”.

La squadra ha annusato il pericolo, come piace dire allo stesso allenatore, ma anche il sanguigno calabrese ha “sentito” il pericolo, il rumore dei nemici. Lo sfogo, l’ ennesimo, ai microfoni nel dopo gara (frecciatina a De Laurentiis?) non fa bene. Da Rino, uomo vero, ci aspettiamo più equilibrio. Il suo lavoro non è da “posto fisso” ed è giusto sentirsi e essere in bilico se e quando le cose non vanno bene e un presidente oculato deve aver pronto, comunque, un piano B nel caso la nave affondi.

Gattuso Napoli Sky

Ora Ringhio si calmi e resti lucido. Deponiamo un po’ tutti le armi, ci aspetta un febbraio di fuoco. Gattuso ha dimostrato, comunque, di avere il controllo dello spogliatoio (l’abbraccio con la squadra è l’emblema) e un allenatore che ha il merito di “tenere” il gruppo merita anche di giocarsela fino alla fine.

Ora, quindi, sotto con la semifinale di andata di Coppa Italia contro l’Atalanta. Poter dare un dispiacere al Gasp è sempre “un piacere” da queste parti…

 

 

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