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L’Italia contro il razzismo: “La squadra si inginocchia per evitare critiche, ma lo spogliatoio non è compatto” 

L'Italia contro il razzismo

L’Italia contro il razzismo: “La squadra si inginocchia per evitare critiche, ma lo spogliatoio non è compatto”

Il simbolismo nello sport e nel calcio in particolare, è da sempre stato un efficace motore trainante all’insegna di efficaci comunicazioni su eventi spesso tragici.

Ad Euro 2020 chi si inginocchia e chi no

Alla manifestazione “Euro 2020” di calcio molte squadre hanno scelto di inginocchiarsi appena prima dell’inizio delle gare,

in nome della solidarietà alla lotta contro il razzismo che nel maggio 2020 ha ripreso vigore dopo gli omicidi di George Floyd,

Breonna Taylor e di altri afroamericani che hanno perso la vita per via di un uso sproporzionato della forza da parte della polizia.

E’ una solidarietà che affonda le radici da più di un anno nel calcio, dato che è dal 2019-20 che questo gesto anima il pre gara di molti incontri calcistici.

Polemica sterile e pretestuosa

In una vetrina così particolare quale “Euro 2020”, è montata però la  polemica quando alcune squadre e calciatori non hanno inteso aderire a questa iniziativa. Una polemica che da molti è però considerata sterile e pretestuosa, perché si tratta di un rito volontario e non prescritto dal cerimoniale Uefa.

A volte la sensazione è stata anche di una dimenticanza da parte dei calciatori che concentrati su quello che sarebbe cominciato da lì a poco, non hanno inteso da subito il gesto da dover compiere.

L’Italia contro il razzismo

L’Italia si inginocchia per evitare critiche

“L’Italia si inginocchia per evitare critiche ma lo spogliatoio non è unito” scrive La Repubblica. L’Italia si inginocchierà, lo farà più per rispetto della scelta dell’avversario che per pura ideologia. La scelta è diventata motivo di nuova polemica. Nello spogliatoio non c’è unanimità: c’è chi ci crede e c’è chi invece la considera una pratica conformista che ha poco a che vedere con atti concreti contro il razzismo. Alcuni avevano suggerito un gesto diverso, come una maglia (ma il protocollo UEFA è rigido) o un pugno alzato: tutte ipotesi naufragate quando il capitano Giorgio Chiellini ha annunciato in diretta tv l’intenzione di inginocchiarsi solo se lo avessero fatto gli altri. Ora si valutano altre iniziative come la presenza degli Azzurri in luoghi simbolo dell’integrazione sociale o un sostegno a una onlus”.