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Renato Scarpa: “Morto il Robertino di Massimo Troisi”

renato scarpa

Renato Scarpa è morto a 82 anni nella sua casa a Roma, nel quartiere Monteverde

Scarpa è nato a Milano il 14 Settembre 1939, nel pomeriggio di oggi ha accusato un malore.
La morte è attribuita a cause naturali.
Era un attore caratterista, e aveva esordito sul grande schermo alla fine degli anni ’60; molto apprezzato da De Crescenzo, Nichetti e Troisi.

Con Troisi aveva collaborato per il film “Ricomincio da tre”, in cui interpretava  il famosissimo Robertino.

I romani, in particolare, lo ricordano accanto a Carlo Verdone in “Un sacco bello

Benchè sia di origini milanesi, Scarpa è stato sempre molto apprezzato dal cinema napoletano.

Nel 1984 interpreta con grande maestria il Milanese dottor Cazzaniga in ‘Così parlo Bellavista’ con Luciano de Crescenzo.

Nel 1994 sarà di nuovo accanto a Troisi ne ‘Il Postino’



“Lavorare con Massimo è stata una grande fortuna. E’ stato un dono per me potergli stare vicino, lo considero un regalo che mi ha fatto la vita. Massimo era un inusuale e limpido professionista, ma prima di tutto un uomo dallo sguardo trasparente. Ebbi subito per lui una grandissima simpatia, ci intendemmo immediatamente”


Nel 2001 ne ‘La stanza del figlio’ e dieci anni dopo in ‘Habemus Papam’, interpretazione che gli vale la nomination al David di Donatello come miglior attore non protagonista.

Attore dotato di grande talento ed espressività, non ha mai terminato la sua carriera di attore anche di teatro.

Negli anni Scarpa ha prestato la sua espressività a più di 60 pellicole, non ha mai smesso di recitare in teatro ed è apparso anche in quasi 20 serie tv, da Montalbano a Rocco Schiavone, da Il Conte di Montecristo a Trilussa.



Il commosso ricordo di Carlo Verdone sui social

“Cari amici, chi ha amato “Un Sacco Bello” non potrà non esser triste per la scomparsa di Renato Scarpa per un improvviso malore. Aveva anche lavorato con Massimo Troisi in “Ricomincio da tre”, e con tanti altri registi. Affettuoso, dotato di gran talento, aveva il dono della “misura”, cosa che non tutti gli attori hanno. In questa scena tentavo di convincerlo a partire per Cracovia con le calze di seta e le penne a biro. Fantastico compagno di lavoro, lo ringrazio ancora per esser venuto il giorno dell’inaugurazione di una targa al “Palo della morte” in Via Giovanni Conti (zona Val Melaina) a Roma, targa che celebrava quel film. Fummo molto orgogliosi perché non ci aspettavamo il grande bagno di folla che ci fu”.