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Napoli-Salernitana, poteva essere il Derby di Rino: ecco come lui e Spalletti hanno affrontato l’emergenza

Rino Gattuso poteva esserci oggi al “Maradona” sponda granata: ora il parallelo tra lui e Spalletti nell’emergenza vissuta all’ ombra del Vesuvio.

Napoli-Salernitana, poteva essere il Derby di Rino: ecco come lui e Spalletti hanno affrontato l’emergenza.

Tra poche ore, allo stadio “Diego Armando Maradona” l’ arbitro Pairetto fischierĆ  l’ inizio del derby tra Napoli e Salernitana. Match che vedrĆ  le due compagini campane affrontarsi, nel capoluogo, in massima serie dopo diversi anni, l’ ultima volta fu nella stagione ’47/’48 (0-0 il risultato, ndr).

Scontro oggettivamente impari, non solo per i 36 punti di differenza ma anche per l’ emergenza che in questi giorni ha colpito la squadra di Colantuono tra infortuni e covid. Ma il VeneziaĀ  visto ieri a Milano contro la capolista Inter insegna: non bisogna abbassare la guardia.

Emergenza, comunque, che fino a poco fa aveva affrontato il Napoli con solo 12/13 calciatori di movimento a disposizione ma dove il tecnico Spalletti, ne ĆØ uscito egregiamente partendo con un punto preziosissimo a Torino contro la Juventus e facendo punteggio pieno con Samp e Bologna.

Situazione analoga, l’ aveva vissuta lo stesso Napoli un anno fa, con Gattuso in panchina. Emergenza vissuta come un dramma, perĆ².

Rino Gattuso -Luciano Spalletti: dalla mancanza di veleno al motto “uomini forti, destini forti”.

Radio mercato, con il passaggio di proprietĆ  del club granata a Danilo Iervolino aveva dato molto vicino il passaggio di Rino Gattuso sulla panchina del Cavalluccio marino.

Sabatini, plenipotenziario granata, aveva pensato a lui, l’ ex Napoli e Milan,Ā  per il nuovo corso. Un nome che piaceva alla piazza che lo aveva apprezzato giĆ  da giocatore.

Ovviamente non se ne ĆØ fatto nulla con Colantuono (per ora) ancora in sella. Senza dubbio il match di quest’oggi, avrebbe avuto certamente un sapore particolare con l’ ex Rino condottiero salernitano.

Uno sliding doors che porta alla mente un parallelo tra la gestione azzurra di Gattuso e quella dell’ attuale tecnico partenopeo, soprattutto nella gestione dell’emergenza.

Giusto un anno fa (era il 24 gennaio, ndr) si aprƬ la crisi del Napoli con la sconfitta a Verona con ADL, adirato e pronto al cambio in panchina. Da quel momento, Gattuso, perse il polso della situazione, attaccando societƠ e appigliandosi alla sfortuna per le tante indisponibilitƠ di uomini.

La mancanza di veleno ( a suo dire), poi, aveva fatto il resto con gli azzurri che persero punti e testa oltre alla Champions a pochi minuti dalla fine del campionato.

Spalletti mai si ĆØ abbandonato allo sconforto, responsabilizzando i suoi ragazzi, anche nei momenti critici, tirando sempre il meglio, uscendo quasi indenne dal momento nero. Con parsimonia e senza alibi, il Napoli ĆØ ancora lƬ. Protagonista nella lotta Champions strizzando sempre l’ occhio al sogno Scudetto con il motto “uomini forti, destini forti”.

Rino-Lucio, quando l’ emergenza da impedimento diventa giovamento.

Dicevamo di Gattuso che in emergenza ha perso le staffe e la panchina, Spalletti, da allenatore piĆ¹ navigato, ha saputo trarre il meglio dai suoi, rivalutando elementi in rosa che sotto la gestione del tecnico calabrese sembravano entitĆ  astratte.

Rrahamni, Lobotka ma anche lo stesso Petagna hanno tirato la carretta, gente che una stagione fa, sembravano estranei a Castel Voltunro.

Non si osa immaginare come avrebbe reagito Gattuso a ritrovarsi, in un solo botto, senza Anguissa, Osimhen, Koulibaly e poi Mario Rui ,Insigne e Zielinski.

Come spesso sottolineato da Spalletti, l’emergenza ha portato quasi giovamento nell’ambiente azzurro, uscito consapevole e probabilmente piĆ¹ forte come una fenice che risorge dalle proprie ceneri. E non ci parlate di mancanza di veleno e poco fiuto del pericolo: uomini forti, destini forti e questi, sƬ, che sono diventati uomini forti. Chapeau a Luciano.