Le pagelle “a freddo” dopo Cagliari – Napoli: Osimhen il migliore in campo
Le pagelle “a freddo” dopo Cagliari – Napoli: Osimhen il migliore in campo, Malcuit il peggiore
Ospina: Puro istinto. E quindi croce e delizia. Come ipnotizzato dal vento, sembra un bambino imbambolato a seguire la traiettoria del pallone sferzato, per vedere dove va a finire. Fino a quando uno non lo beffa e finisce in porta. Lui allora per ripicca si mette a lanciare dal fondo in alto, più in alto che può. Puerile 5 .
Rrahmani: schierato a destra nella difesa a 3, soffre la velocità di Joao Pedro. Quando nel finale Spalletti torna a 4 ritrova le misure, ma non sempre la lucidità. Spaesato 5
Koulibaly: non condottiero ma gigante buono. Corretto, troppo, mentre con questo Cagliari servirebbe un po’ di cazzimma. E infatti nei contrasti capita più del solito che a terra dolorante ci resti lui. Marca Joao Pedro con l’affanno di chi insegue Mbappé e commette due errori da matita rossa che per pura fortuna non causano gol. Musone 5-
J. Jesus: probabilmente è quello che si adatta meglio alla difesa a tre, ma non merita la sufficienza: troppo tempo e troppo spazio lascia al mancino vincente di Gaston Pereiro. Distratto 5
dal 66’ Fabian Ruiz: con lui in campo la squadra ritrova fluidità nell’azione, la palla viaggia a uno o due tocchi al massimo e il Cagliari torna a essere il Cagliari e il Napoli comincia a giocarsela. Ossigeno 6+
Di Lorenzo: che la serata sia storta lo si capisce quando è costretto ad uscire dal campo e al suo posto entra Malcuit. Fino a quel momento era il migliore in campo, volitivo in fase di possesso e preciso e attento in difesa. sv
dal 26’ Malcuit: partita sciagurata. Impalpabile in fase offensiva, dannoso in fase di non possesso. Lo distingui dalle righe del campo solo perché ha meno gusto nel radersi. Bambolotto 3
dall’82’ Zanoli: gioca solo 10 minuti che però bastano a notare la differenza che fa rispetto a Malcuit. ng
Demme: lentamente muove il centrocampo senza mai mostrare i denti ai medianacci sardi. Aveva l’occasione di non far rimpiangere Lobotka, ora invece sappiamo quanto lo slovacco faccia la differenza. Faro spento 5-
dal 66’ Ounas: era dato titolare, ma quando entra in campo si capisce che quella di lasciarlo al riposo era stata l’unica mossa certamente azzeccata di Spalletti. Lento, non prova né il dribbling, né la corsa. Evanescente 4,5
Zielinski: sembra patire i match ravvicinati. Si direbbe che è stanco, ma quando poi entra Ruiz anche lui sembra riprendersi un poco. Approssimativo 5
Mario Rui: migliore in campo degli azzurri fino all’ingresso di Osimhen, l’unico a mostrare denti, carattere e perfino a riuscire a scambiare di prima o almeno a provare una giocata. Fa i suoi soliti errori, ma stavolta non risaltano perché gli altri fanno peggio di lui. In più ha il merito di impegnare Cragno con un destro a giro nel primo tempo e sopratutto quello di azzeccare il cross perfetto per la testa di Osimhen nel finale. Geometra 6,5.
Elmas: impalpabile, involuto. Ti accorgi che è in campo solo perché viene inquadrato mentre rientra negli spogliatoi all’intervallo, con Spalletti che gli urla nelle orecchie con gli occhi spiritati. Eremita 4-
Petagna: L’unico azzurro che fa a sportellate e qualche volta resta in piedi. Offre a Mertens un assist al bacio che Ciro il belga sciupa clamorosamente. E’ davvero troppo poco. Pigro 5
dal 66’ Osimhen: entra in campo e mostra una mentalità differente. E’ un emissario divino mandato in campo a vendicare il calcio dagli idioti: appena dalla curva partono i soliti cori sul Vesuvio lui sale in cielo e scaglia una saetta che piega le mani di Cragno. Vulcanico 7,5
Mertens: gli gira male, tanti passaggi lenti e prevedibili, non un solo tiro in porta. Poco lucido, scaglia su un avversario l’unico pallone buono che gli arriva in area. Accidioso 4,5
Spalletti: sembra pretendere dal gruppo sempre qualcosa in più di quanto questo gruppo è in grado di dare, e così schiera una difesa a 3 ed un centrocampo fragile e permeabile. Confuso 4,5
Di
Dario Carotenuto
CASANAPOLI.NET
