Per fare la rivoluzione servono i rivoluzionari: addio sogno Scudetto?
Brutta sconfitta del Napoli nel big match contro il Milan, può essere l’addio al sogno Scudetto: ma per fare la rivoluzione servono i rivoluzionari…
Per fare la rivoluzione servono i rivoluzionari: addio sogno Scudetto?
Non si trovano più aggettivi per spiegare la delusione per la gara di ieri. Uno stadio gremito attendeva la svolta, lo scatto decisivo per continuare a vivere quel sogno chiamato Scudetto.
L’ iniziale clima infernale del vecchio San Paolo aveva fatto rivivere i fasti di un tempo con il pubblico, una città intera anima e corpo con la propria squadra. All’ improvviso il nulla, mutismo selettivo dalle curve, un clima di sconforto che è aleggiato su Fuorigrotta, Spalletti ha perso la bussola così come i suoi ragazzi.
Alla vigilia il tecnico toscano aveva parlato di Vesuvio, eroismo e immortalità, versione 2.0 della Rivoluzione di Sarri nel 2018. Ma più che una truppa in rivolta, quella azzurra è sembrata un’ armata Brancaleone.
Spalletti abdica sul più bello?
Insigne, a fine gara, ha detto che se si gioca in questo modo non si rimarrà immortali. E il capitano ha detto bene. Ma il numero 24 azzurro parla meglio fuori dal campo che sul rettangolo verde, capitano di una squadra che dopo poco ha perso il polso della situazione.
Per rimanere immortali bisogna fare qualcosa di epico, servono eroi. Per fare la rivoluzione servono rivoluzionari, dentro e fuori dal campo. Perchè riportare uno Scudetto al Sud dopo più di tre decenni, si tratterebbe appunto di una rivoluzione.
Spalletti si è sciolto, con il passare dei minuti ha perso lo spirito battagliero della vigilia. Un Napoli che, nonostante tutto, è parso più forte del Milan, ma senza quello spirito rivoluzionario (appunto) tanto forte per portare a casa la vittoria.
E neanche il pubblico, nonostante il sold out e l’ iniziale passione, ha mantenuto la vecchia capacità di essere 12esimo uomo in campo.
Per fare le rivoluzioni servono i rivoluzionari, non possiamo dire addio già al sogno Scudetto: avanti Napoli, nulla è perduto.
Progettista meccanico con la passione per la lettura e per il calcio.
Innamorato della storia di Napoli Capitale e del Napoli.
