fbpx

Lo Monaco: Il Napoli ha fatto il salto di qualità e si propongono per il titolo

Lo Monaco a Radio Crc

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pietro Lo Monaco, ex direttore sportivo ed ex Consigliere FIGC

Ad una settimana dalla chiusura del mercato, qual è la squadra che si è rinforzata maggiormente?
“Le mutazioni, nel calciomercato, si susseguono con una velocità impressionate. Io, fino a dieci giorni fa, quando il Napoli parlava di Scudetto lo ritenevo azzardato. Stava approntando una ristrutturazione economica della società, poi hanno fatto dei colpi importanti sul mercato. Gli azzurri hanno fatto il salto di qualità e si propongono per il titolo insieme a Inter, Milan e Juventus, la quale, ad oggi, mi sembra troppo brutta per essere vera. La Roma, al contrario, fino a dieci giorni fa l’avrei messa il lizza per lo Scudetto, poi sono arrivati gli infortuni di Wijnaldum e Zaniolo, che hanno dato un calcio alle ambizioni. Ora Mourinho dovrà fare di necessità virtù”.
Griglia campionato
“Juventus, Inter, Milan, Napoli, Roma. Un gradino sotto Lazio e Fiorentina. Ci aspetta un campionato deciso dai vari momenti che ci aspettano, leggasi Mondiali ed incognita infortuni”.
Per vincere bisogna puntare sui giovani o sugli esperti?
“I giovani hanno bisogno di tempo per esplodere, e poi quando lo fanno devi essere bravo a tenerli. La squadra più portata a vincere è quella che ha calciatori abituati alla vittoria. La storia del calcio ci insegna che sporadicamente vincono le squadre fatte da giovani, il predominio è sempre delle solite note. Napoli? In questo anno ha fatto una mini rivoluzione, dettata dalle chiacchiere dei media e della gente, perché alla fine era necessaria, sia per limiti di età di Mertens, sia per stimoli di Insigne e Koulibaly. Oggi tutti i soloni dicono che conoscevano già Kvaratskhelia, ma io posso testimoniare che in pochi lo avevano visto giocare. Onore e merito a chi l’ha preso ed alla società, che ha avuto il coraggio di puntare su questo giovane. Stessa storia investire 35 milioni di Raspadori che, ad oggi, non li vale: qui c’è stato un grande atto di coraggio, e se i risultati daranno ragione al Napoli, bisognerà fare i complimenti. Poi, allo stesso modo, bisogna sottolineare che il presidente De Laurentiis pecca clamorosamente nella comunicazione. Mi ricorda un po’ i tempi di Zamparini: qualunque allenatore, all’epoca, sapeva già quale sarebbe stato il suo destino. Oggi, chi accetta il Napoli, sa già che De Laurentiis decide tutto in autonomia. La gestione del gruppo non è semplice quando ti trovi di fronte ad un numero uno che, talvolta, spara a zero su tutti. Ma, ripeto, chi va a Napoli sa cosa gli aspetta. Ho sentito dire addirittura che lui pretende dai suoi direttori che firmino contratti per cui, prima di rilasciare dichiarazioni, queste debbano essere approvate, per non dire dettate, dal presidente. Stessa cosa per i contratti dei calciatori: devono accettare delle clausole che rendono tutto più complicato da gestire. Lo dico ancora una volta: chi accetta il Napoli sa tutto prima di firmare, dunque i patti sono chiari e non bisogna lamentarsi, dopo”.