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Fedele: “I ritardi del Napoli sono condizionati dal denaro”

Il mercato del Napoli

Napoli – Enrico Fedele, dirigente e opinionista, è intervenuto a Radio Marte in “Forza Napoli Sempre” condotto da Gianluca Gifuni, con le sue consuete affermazioni dure ma sincere

Enrico Fedele: “I ritardi del Napoli sono condizionati dal denaro”

Certamente il Napoli è in ritardo sul mercato ma è un ritardo condizionato dal dio denaro. Il Napoli cerca calciatori che possono essere trattati in un certo modo, economicamente, perché rientrano nel decreto crescita. Il club, dunque, va in cerca di questo tipo di giocatori che vengono dal di fuori. Mentre, secondo me, mancando un giocatore che non è facile sostituire, che abbia velocità e fisicità, si poteva cercare in Italia”.

Su Osimhen

“Io dal primo momento ho detto di Osimhen che era un fuoriclasse atletico prestato al calcio. Solo che non aveva ancora gli elementi tecnici tali da potersi esprimere al 100%. Lo stesso Spalletti, appena è arrivato, con un assistente lo ha messo a fare l’individuale. E questo ragazzo ha dato il meglio di sé nell’apprendimento. Ha dalla sua il fatto di essere un trascinatore e questo lo ha reso un giocatore eccezionale.”

Su Garcia

“Garcia è un po’ più morbido rispetto a Spalletti. Lui vorrebbe un difensore forte dal punto di vista fisico che sappia anche leggermente impostare, senza avere il piede di Kroll. Mi meraviglio che nessuno abbia fatto il nome del difensore della Fiorentina Milenkovic, al di là di Graziani, o di Schuurs difensore del Torino, molto forte. Al Napoli manca un giocatore con le caratteristiche di Juan Jesus. Mancino, bravo di testa e anche veloce. Ma da qualche anno questo ragazzo non gioca tutto il campionato”.

Sul mercato del Napoli

“Io non mi spiego perché il Napoli tentenni su alcuni giocatori, che hanno le caratteristiche giuste per il club, ed aspetti che li prendano altri. Certo le prime due partite sono abbordabili e possiamo giocarle anche con i calciatori che abbiamo. Prima il calcio mercato aveva date prestabilite ed i calciatori che avevano “il mal di pancia” sapevano che dopo il 15 luglio o il 31 ottobre dovevano fare quello che dovevano fare. Oggi, invece, con il mercato aperto fino al 31 agosto, quando sono già state disputate 2-3 partite di campionato, poi a gennaio quando il campionato è a tre quarti o sta per finire, è una baraonda. Prima c’era una migliore organizzazione. L’allenamento a secco è praticamente quello fatto senza palla.

Sul rinnovo del bomber azzurro

“Secondo me la soluzione per un eventuale rinnovo di Osimhen si può trovare in questo modo: dandogli uno stipendio molto alto, porre una clausola rescissoria pari ad un’offerta ricevuta e una percentuale di vendita. I giovanotti che vedono che la commissione su uno stipendio del genere cambia loro la vita vogliono trovare un accordo. Se non facessero in questo modo Osimhen potrebbe nel frattempo conoscere un altro procuratore e l’affare salterebbe”.