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CdS, Napoli: Osimhen vorrebbe restare. Ma…

Napoli squadra

Il Corriere della Sera ha fatto il punto sul rinnovo di Victor Osimhen, attaccante del Napoli, al centro di un vero e proprio intrigo di notizie fatte di accordi quasi certi e dietrofront di entrambe le parti che tengono in ansia il popoli azzurro. Ci sono le sirene arabe da tenere a debita distanza perché dove il presidente Aurelio e Laurentiis si può spingere  ma non troppo, loro, i  sauditi ci arrivano facile. Anzia. Quintuplicare l’ingaggio al nigeriano e portarlo a 40/45 mln di euro netti, per i sauditi,  è davvero un gioco da ragazzi…

Corriere della Sera – Napoli, Osimhen vuole rinnovare, ma a cifre più alte

Il rinnovo di Victor Osimhen sembra essere ancora in alto mare, e l’inizio della nuova stagione invece inevitabilmente si avvicina. Il Corriere della Sera prova ad ipotizzare quali potrebbero essere i punti di disaccordo.

Otto milioni (bonus compresi) e una doppia clausola sul nuovo contratto, una valida per l’estero e l’altra soltanto per il campionato saudita. Il nodo della discordia sta proprio qui. L’entità delle clausole (siamo oltre i 100 milioni), per Osimhen, giustifica un ingaggio ancora più alto di quello che De Laurentiis è disposto a offrire e spinge sull’acceleratore. Perché in Italia un altro anno ci vuole pure restare ma a cifre più alte, raddoppiare non gli basta (guadagna 4,5 milioni)“.

Garcia pressa

Victor Osimhen è giovane, smaliziato, sveglio, sa bene che in questo mercato attraversato da squali c’è sempre qualcuno o qualcosa da temere, forse un agguato o un tranello o una furbata o una lusinga, e si è messo a riflettere su ciò che gli ha detto, a mezzo stampa ma anche in privato, Rudi Garcia, che vorrebbe godersi almeno un po’ un attaccante del genere, capace di cambiarti la vita. «Quando sei un giocatore in piena maturità con le stagioni più belle in arrivo, non guardi neanche alle offerte indecenti. Ci sono giocatori che sono a fine carriera ed allora si può capire che vadano lì». C’è un campionato che sta per iniziare, un centravanti che l’anno scorso ne ha segnati trentuno (26 in serie A e gli altri cinque in Champions), lo vede ogni mattina e pure al pomeriggio e gli è chiaro che avercelo e non avercelo non è la stessa: e dunque, gli parla, per spiegargli che c’è un tempo per ogni scelta.

 

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