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Vittorio: Napoli? quest’anno non ha cambiato la mentalità

Genoa Napoli

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è  intervenuto Vittorio, doppio ex Genoa-Napoli

“Ho fatto il calciatore per 20 anni e ho sempre sentito dire che agosto, settembre e ottobre erano considerati l’inizio di una maratona. Ci si approccia dove la maratona inizialmente è di assestamento. Le squadre partono, c’è chi parte forte e chi si mette in cima, il Napoli è partito forte al di là della sconfitta contro la Lazio. Quest’anno anche se ha cambiato allenatore, non ha cambiato la mentalità. I calciatori sono rimasti tutti, quindi è cresciuta la consapevolezza nei propri uomini.

Ci sta una sconfitta. Le due milanesi a punteggio pieno in questa fase lascia il tempo che trova. Il Napoli è una corazzata che ha una consapevolezza maggiore rispetto all’anno scorso. Io non sarei preoccupato di questa sconfitta contro la Lazio. Di Lorenzo è stato gestito dalla mia agenzia per quasi 35 mesi. Lo prelevai al Matera, poi è cresciuto.

Lo prese l’Empoli e ha avuto la crescita che sappiamo. Per me lui è croce e delizia, sono riuscito a ricostruirlo mentalmente e a lanciarlo ad alti livelli. Poi ha cambiato agente, ma è un giocatore straordinario. Se è arrivato dove è arrivato forse un po’ di meriti ce li ho anche io.
La gestione di una squadra dipende da tanti fattori.

Secondo me il Napoli poteva stare tranquillamente al posto dell’Inter a giocarsi una finale di Champions League. Ha fatto il massimo, ma poteva fare qualcosa in più. Ho molta fiducia nelle individualità. Non è facile però, cambiando allenatore cambiano delle cose, con la speranza che i risultati siano gli stessi.
Spalletti? Lo conosco dai tempi dell’Empoli, l’ho sempre stimato. È un allenatore che fa crescere le individualità col lavoro settimanale.

Li fa crescere a livello tecnico, non solo a quello tattico. Sono contento abbia raggiunto la Nazionale perché se lo merita.

Spalletti ha dimostrato nel corso degli anni di essere stimato da tanti perché è una persona che da molta importanza anche ai rapporti. Per chi non lo conosce può sembrare un introverso, ma ha dimostrato di essere riconoscente a coloro che ha trovato sulla propria strada. Nel calcio secondo me la riconoscenza è importante”.