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Napoli, Gazzetta dello Sport: “Cosa succede a Kvara?”

Nell’edizione oggi in edicola de La Gazzetta dello Sport, in quotidiano sportivo milanese si sofferma  sul momento no del Napoli di Rudi Garcia, delle sue scelte e del rapporto che sta diventando difficile (?) con la squadra, con la piazza e, chissà forse anche con la proprietà…

Gazzetta dello Sport: “Napoli, Tempi Rudi”

Ecco quanto riportato sulla rosea oggi in edicola.

«Una voce, mille voci: perché quando all’89’ si è alzata la lavagnetta luminosa e Kvaratskhelia si è accorto che sarebbe toccato ancora a lui. Il georgiano ha rappresentato se stesso, ma pure un pensiero ricorrente, con un eloquente gesto della mano verso la panchina. Un minuto al termine, a cui aggiungere i sette di recupero. Sul 2-2 per l’assalto finale, disperato, fuori il talento più luminoso. Era già successo, con la Lazio al Maradona prima della sosta, e quella volta al 66’, una manciata di sbadigli dopo il raddoppio di Kamada. Il miglior giocatore della meravigliosa stagione dello scudetto – l’MVP – sfila dunque nella normalità e Garcia lascia che il Napoli rinunci ai suoi dribbling, al suo scatto secco, ai suoi lampi, alla possibilità di regalarsi qualche superiorità contro un’avversaria che – umilmente – se ne sta a governare ciò che può, per regalarsi una serata di gloria e lusingare destino e classifica».

Sulla reazione di Kvaratskhelia

«Il primo Kvara napoletano è stato sostituito, in campionato, ventuno volte: mai un’espressione di insofferenza. Il secondo – ed è chiaro che le condizioni sono diverse – si è ritrovato fuori per due volte consecutive, in gare nelle quali qualcosa di suo sarebbe servito. Non un atto di insubordinazione, semmai di umano stupore».

Gazzetta dello Sport: “Il georgiano è irriconoscibile. Ancora a secco di gol in campionato, deve ritrovare lo spunto e riprendersi la squadra”.

Nell’edizione web di oggi, GdS  da ampio spazio al caso Kvartskhelia, lontano anni dalla sua forma ottimale e ombra di se stesso.

“Il problema non sono tanto le sostituzioni, ma il motivo per cui si fanno e il modo in cui vengono percepite dal giocatore. Sì perché anche un anno fa Luciano Spalletti aveva sostituito tre volte nelle prime quattro giornate Khvicha Kvaratskhelia, mettendolo in panca (per turn over) contro il Lecce. Ma il tecnico allora lo faceva per avere sempre in forma e decisivo il suo gioiello georgiano che intendeva tutelare. Le ultime sostituzioni, con la Lazio e soprattutto a Genova, sono apparse di difficile comprensione”.

Il Soldato Kwicha

Una comprensione complicata non tanto per l’opinione pubblica ma proprio per il diretto interessato. Kwicha è un ragazzo educato e rispettoso,  quasi un soldato per comportamenti. Per questo il suo gesto dopo la sostituzione sabato sera a Marassi è apparso ancora più clamoroso. Poi immediatamente rientrato con il saluto a Garcia quando è arrivato in panchina. Dunque nessun ammutinamento, sia chiaro, ma sicuramente un malessere che rende triste il campione georgiano. Difficile capire perché viene sostituito contro la Lazio, quando c’è da rimontare la partita e quella di Maurizio Sarri è sempre stata una difesa complicata da superare. Col Genoa mancavano pochi minuti ma anche in quel caso la rimonta finale, con gli avversari in difficoltà, poteva diventare sorpasso. E poi sostituendo il georgiano con Alessio Zerbin diventa ancora più incomprensibile la scelta di Garcia, visto che è rimasto inutilizzato in panchina il danese Jesper Lindstrom, vale a dire l’acquisto più costoso dell’ultima sessione di mercato. Una situazione che – considerando l’ultima marcatura di Kvara risale al 19 marzo scorso (a Torino) – complica la condizione psicologica di un giocatore che all’unanimità è stato votato il migliore del passato campionato.
Perciò, salviamo il soldato Kwicha!